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Bernardo (Pd): 'Bilanciare tutela erariale e sociale'

25 novembre 2017 - 08:55

Il punto del presidente della commissione Finanze della Camera, Bernardo, sulle prospettive che si aprono per il settore dopo l'intesa sul riordino del gioco pubblico.

Scritto da Sara
Bernardo (Pd): 'Bilanciare tutela erariale e sociale'

“È necessario un bilanciamento tra le ricadute in termini di gettito e in termini di spesa sociale, con particolare riferimento alle possibili ricadute sulla salute pubblica di un’attività sensibile come è appunto il gioco. La razionalizzazione dell’offerta sul territorio ha appunto questo obiettivo precipuo e non può essere ridotto al tema della riduzione di entrate erariali”. Chiara la posizione espressa dal presidente della commissione Finanze della Camera, Maurizio Bernardo (Pd), in tema di riordino del gioco pubblico, di razionalizzazione dell'offerta, partendo da una riduzione delle slot machine, e delle possibili ricadute in termini di gettito.

 

In che modo, a suo avviso, si bilanciano tutela erariale e sociale? 

“L’accordo raggiunto in Conferenza Unificata stato, regioni ed enti locali siglato lo scorso 7 settembre sul riordino del settore e il conseguente decreto ministeriale applicativo vanno in questa direzione. Anche dal comparto del gioco mi auguro l’adozione diffusa di un approccio socialmente responsabile nello svolgimento delle attività”.

Che idea si è fatto dell'accordo in Conferenza Unificata Stato, Regioni ed Enti locali in materia di riordino del gioco pubblico?

“L’accordo nasce appunto dall’esigenza di bilanciare tutela erariale e sociale, attraverso il necessario coinvolgimento delle regioni ed enti locali per le ricadute in termini di salute che l’offerta di gioco sul territorio può avere. D’altra parte, vanno certamente tutelati gli investimenti dei concessionari che partecipano a procedure di assegnazioni con gare pubbliche assumendo impegni significativi e non solo in termini economici e finanziari”.

In che modo è applicabile il concetto di equa distribuzione degli apparecchi da gioco?

“Ripongo molta fiducia nel decreto attuativo che le regioni e gli enti locali saranno tenuti a rispettare”.

Il mancato lancio dei bandi di gara per scommesse e bingo terrestri che ricadute ha sull'Erario?

“In mancanza dell’accordo Stato, regioni ed enti locali, del decreto applicativo e pertanto della certezza del partecipante assegnatario di poter attivare la propria concessione per offrire gioco sul territorio, non credo che i bandi di gara avrebbero avuto una grande adesione. Pertanto, non ritengo corretto, a mio avviso, parlare di ricadute sull’Erario per il mancato avvio delle suddette procedure di gara. Chiarito il quadro di riferimento, è ora di aprire tali procedure concorrenziali anche per evitare il protrarsi di un regime di proroga che presta al fianco a possibili contenziosi in relazione ad eventuali profili di contrarietà sia all'ordinamento interno sia a quello dell'Unione europea”. I due bandi, infatti, sono previsti dalla legge di Stabilità in discussione in Senato.

In materia di antiriciclaggio, la quarta direttiva è sufficiente o si può fare qualcosa di più nel settore del gioco? Ad esempio attendere la quinta direttiva in fase di elaborazione?

“La quarta direttiva e il suo decreto di recepimento che introduce un titolo specifico dedicato alle attività di gioco (Titolo IV - Disposizioni specifiche per i prestatori di servizi di gioco) rappresenta un passo avanti significativo in termini di contrasto al riciclaggio e finanziamento del terrorismo, introducendo nel comparto delle soglie di identificazione del cliente specifiche per singola attività di gioco e imponendo precise misure di mitigazione del rischio, inasprendo le sanzioni. Viene affidato all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli il ruolo di verifica e controllo degli adempimenti da parte dei concessionari ma altresì il compito di emanare linee guida ad ausilio dei concessionari. Il novellato impianto costituisce senz’altro un ulteriore rafforzamento nelle attività di contrasto al fenomeno del riciclaggio nel segmento del gioco, andando anche oltre al disposto della quarta direttiva. Non credo sia pertanto necessario un ulteriore intervento nell’ambito della quinta direttiva”.
Quanto conta una collaborazione a livello europeo?
“Sul tema del riciclaggio come su altri, la collaborazione, il dialogo e lo scambio con altri stati membri o con le stesse istituzioni comunitarie sono certamente essenziali e a volte funzionali a migliorare, laddove possibile, il quadro normativo di riferimento. Riguardo al settore del gioco, sin dal 2009 l’Italia aveva assoggettato le attività dei concessionari del gioco online agli obblighi derivanti dalla normativa antiriciclaggio, effettuando una scelta all’avanguardia che, con la quarta direttiva, è stata recepita”.

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