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San Benedetto del Tronto: niente gioco vicino ai luoghi sensibili

19 gennaio 2018 - 10:21

A San Benedetto del Tronto (Ap) aumentano i controlli sul gioco mentre il consigliere Andrea Sanguigni chiede la nascita di un gruppo di lavoro sul Gap.

Scritto da Redazione
San Benedetto del Tronto: niente gioco vicino ai luoghi sensibili

Gioco sotto la lente a San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. Il tema è al centro di una mozione presentata dal consigliere di Ripartiamo da Zero Andrea
Sanguigni, in discussione il 10 febbraio, e dei piani dell'Amministrazione intenzionata a svolgere un controllo più puntuale e pressante sui requisiti posseduti dalle sale per videolottery che esistono in città.

I CONTROLLI - Nei giorni scorsi, fa sapere l'Amministrazione in una nota pubblicata sul sito dell'ente, "si è svolto un incontro con funzionari della Questura di Ascoli Piceno per definire i margini di intervento di cui il Comune dispone per evitare che queste attività sorgano in prossimità di luoghi sensibili come edifici scolastici, religiosi, istituti di credito. Poiché negli ultimi tempi sono state aperte nuove attività per le quali il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza prevede verifiche unicamente sui  requisiti del richiedente, è intenzione dell’Amministrazione procedere ad una verifica dei requisiti delle sale così come comunicati al momento dell’apertura, anche con riferimento alla normativa regionale recentemente varata. Qualora tali requisiti non fossero soddisfatti, si procederà senza indugio all’adozione di provvedimenti di chiusura".


LA MOZIONE - Oggetto della mozione firmata da Andrea Sanguigni è l'apertura di una sala giochi nelle immediate vicinanze della sede universitaria. Il consigliere chiede "al sindaco, all’assessore Carboni e all’assessore Olivieri oltre a denunciare lo stato delle cose, di istituire un gruppo di lavoro formato da politica (sia rappresentanti della maggioranza che della minoranza coadiuvati dagli Assessori di competenza e uffici comunali preposti (Sociale e Commercio), con lo scopo di individuare le azioni più concrete ed efficaci possibili".
Saguigni quindi ricorda che il consiglio comunale di San Benedetto del Tronto "ha preso posizione sulla problematica del gioco d’azzardo patologico approvando, nei mesi scorsi e all’unanimità, la mozione 'Adozione di misure finalizzate al contrasto del gioco d’azzardo con particolare riferimento alle nuove aperture di sale da gioco e punti gioco e
all’uso compulsivo delle slot machines'”, chiamando in causa la legge delle Marche sul Gap approvata nel 2017.
"Un’azione specifica di prevenzione e contrasto del gioco d’azzardo patologico è rappresentata dalla pianificazione delle ubicazioni delle sale gioco che devono essere lontane dai luoghi definiti 'sensibili'; la L.R. 07 febbraio 2017 n. 3 all’articolo 5 (competenze dei Comuni) stabilisce quanto segue: al comma 2 'Per esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica, è vietata l’installazione di apparecchi e congegni per il gioco in locali ubicati in un raggio di cinquecento metri, nei Comuni con popolazione superiore ai cinquemila abitanti, di trecento metri, in quelli inferiori ai cinquemila abitanti, da istituti universitari, da scuole di ogni ordine e grado, con esclusione delle scuole per l’infanzia, da istituti di credito e sportelli bancomat, da uffici postali, da esercizi di acquisto e vendita di oggetti preziosi e d’oro usati'.
Al comma 3 'I Comuni, in ordine all’installazione di apparecchi e congegni per il gioco, possono individuare quali altri luoghi sensibili quelli in cui sono ubicate strutture per minori, giovani e anziani, nel rispetto della normativa statale e degli strumenti della
pianificazione regionale, tenuto conto dell’impatto delle stesse sul contesto e sulla sicurezza urbana, sulla visibilità, sull’inquinamento acustico e sul disturbo della quiete pubblica'; gli impegni assunti in questo Consiglio comunale dal sindaco e dalla Giunta con l’approvazione della già citata mozione si articolavano in sei punti e più precisamente: ad intraprendere un percorso informativo di prevenzione rivolto, in particolare, a giovani e anziani; a predisporre un adeguato sostegno a progetti di cura e contrasto del gioco patologico; a vietare l’installazione di apparecchi e congegni per il gioco in locali ubicati in un raggio di 500 metri dagli istituti universitari, da scuole di ogni ordine e grado, con esclusione delle scuole per l’infanzia, da istituti di credito e sportelli bancomat, da uffici postali, da esercizi di acquisto e vendita di oggetti preziosi e d’oro usati”.
 

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