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A Milano focus sul contrasto al Gap: 'Servono regole certe'

29 gennaio 2018 - 09:06

Terza edizione degli Stati generali per il contrasto al gioco d'azzardo a Milano: la parola ad amministratori e associazioni.

Scritto da Daniele Duso
A Milano focus sul contrasto al Gap: 'Servono regole certe'

Milano - "Porto la mia piccola testimonianza a nome delle amministrazioni locali, che hanno un ruolo sempre più di supplenza rispetto a servizi che dovrebbero essere gestiti da altri enti". Lo afferma il sindaco di Lecco Virginio Brivio, aprendo la "Terza edizione degli Stati generali per il contrasto al gioco d'azzardo contro corruzione, illegalità e mafie insieme per la prevenzione e la cura" di Anci Lombardia e Mettiamoci in gioco, che si tiene oggi, 29 gennaio, a Milano.

Gli strumenti dell'azzardo sono diventati quelli della comunicazione veloce, apparentemente c'è un eccesso di opportunità, poco controllabili. Da un lato occorrono interventi per gli utenti più incalliti e per le situazioni più drammatiche, ma occorre anche ripensare il senso di comunità per fare prevenzione nel migliore modo possibile, ossia con il promuovere e ritrovare il senso di comunicazione e collaborazione tipico delle comunità", prosegue.

Il vice sindaco di Milano, Arianna Censi, aggiunge: "Ho imparato a lavorare su questi temi grazie a quelle leggi che invitavano i comuni a mettersi insieme. Penso che oggi ci sia la reale necessità di avere una certezza dal punto di vista normativo. Si rischia di fare un grandissimo lavoro, come quello fatto in passato per le politiche di genere, poi appena si molla la presa torna tutto come prima. Altro punto è quello della pubblicità. Senza risorse gli operatori si trovano a combattere con uno stuzzicadenti in mano contro un bazooka. Mi offro come sostegno per qualsiasi politica, per qualsiasi iniziativa per intercettare quelle reti potentissime del territorio come i centri ricreativi, i centri di aggregazione giovanile, perché spesso le persone non sanno di vivere un problema".
Matteo Iori presidente del Conagga afferma: "Mettiamoci in gioco della Lombardia è un coordiamento molto attivo e può essere da esempio anche per altre regioni e per il coordinamento nazionale. Abbiamo iniziato nel 2012. Qualche punto è stato raggiunto, rilanciando costantemente delle richieste alla politica. In questi anni sicuramente alcune delle nostre richieste hanno raggiunto il risultato: siamo riusciti a fare ritirare una campagna dei Monopoli che puntava a fare promozione, più che prevenzione. Siamo riusciti a non far inserire nuovi giochi. Abbiamo chiesto di cambiare il termine ludopatia, abbiamo chiesto di contenere la pubblicità e qualcosa abbiamo ottenuto. Abbiamo raggiunto l'inserimento dei giochi d'azzardo nei Lea. Chiedevamo un fondo specifico ed è arrivato (45 milioni di euro) e pure una maggiore tassazione delle slot. La legge regionale del Piemonte ha ora messo in discussione l'accordo raggiunto il 7 settembre. Ora la Conferenza unificata è stata nuovamente rinviata a data da destinarsi. Siamo in una fase di stallo che ci permetterà tuttavia di incontrare tutti i candidati da qui al 4 marzo. Chiederemo ai candidati di confrontarsi con noi su: pubblicità zero, su media e luoghi pubblici, meno giochi, tagliando l'offerta complessiva. Dare a enti locali il diritto a prevenire e il diritto alla cura. Stiamo preparando una legge organica che gestisce molti più aspetti, con più finanziamenti e più potere agli enti locali, per prevenire il problema a partire dalla diffusione, dalla formazione dei gestori, da avvisi di allerta ai giocatori, fino a proposte importanti nel contrasto della criminalità organizzata".
Luigi Guarisco, presidente Libera Lombardia, sottolinea: “Credo che ci sia qualcosa che non va. Nonostante gli sforzi fatti pare che i risultati siano pochi. C'è una relazione del procuratore nazionale antimafia, di appena tre mesi fa, che parla di uno straordinario dinamismo del gioco d'azzardo in Italia. La criminalità condiziona lo sviluppo e la gestione. Da centri scommesse mimetizzati in centri di gestione dati a siti web gestiti dall'estero.

Se le risposte non vanno bene proviamo a pensare a nuove domande.

Forse dovremmo incidere un po' di più sulle due grandi contraddizioni che ci si pongono nella gestione di questo settore: da una parte la tutela della salute è un impegno dello Stato, dall'altro lo Stato favorisce la diffusione della dipendenza.

La seconda contraddizione è quella etica: ti offro un gioco, ma sappi che sei destinato a perdere.

Quali sono le politiche attive, quali sono i risultati fin qui ottenuti? Come mai addirittura i nostri atleti vengono impegnati nella promozione del gioco?”.

convegnomilano2estesa

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