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Elezioni 2018: da Renzi a Di Maio, le proposte sul gioco

16 febbraio 2018 - 12:36

Dal Pd al Movimento 5 Stelle, le politiche sul gioco dei candidati alle elezioni.   

Scritto da Redazione
Elezioni 2018: da Renzi a Di Maio, le proposte sul gioco

Tempo di elezioni e, come spesso accade, il tema del gioco torna protagonista. “Il lavoro di questi mesi va nella giusta direzione, sia nella riduzione delle slot, sia nella introduzione di divieti pubblicitari. Ma molto resta da fare e il dibattito è acceso. La nostra proposta è quella di coinvolgere da subito un tavolo di associazioni del settore e i responsabili delle Regioni — all'inizio della legislatura — per la verifica dell'attuazione concreta delle norme. E per stabilire insieme i prossimi passi. Senza incertezze, senza ideologie”. Lo afferma Mattero Renzi, segretario del Pd, sulle pagine di Vita.

 

Luigi Di Maio candidato Pentastellato aggiunge: “Per il Movimento 5 Stelle parlano i fatti. Il nostro programma è il frutto di una battaglia di 5 anni al fianco delle associazioni, portata avanti in Parlamento, nei Comuni e nelle Regioni. I Comuni a 5 Stelle, da Torino a Roma passando per Livorno, hanno adottato delibere a tutela della salute dei loro cittadini, fissando distanze da luoghi sensibili come chiese e scuole, e limitando gli orari”. Si punta a”dare più risorse a forze dell'ordine e magistratura per combattere l'illegalità — in alcuni casi mafiosa — che si annida nell'azzardo anche 'legale', vietare pubblicità e sponsorizzazioni”, promuovendo “la massima trasparenza finanziaria. Inoltre va introdotta una exit-strategy da slot e videolottery e limitato fortemente l'online fissando un tetto massimo di scommesse annue. Con l'introduzione di una tessera personale si controlleranno i flussi e si potrà prevenire la diffusione tra i giovani. Un esempio: chi percepirà il reddito di cittadinanza non potrà gettar soldi nel tentar la sorte e, se scoperto tramite la tessera, perderà il sostegno al reddito”.

Dalle fila di Forza Italia, Antonio Palmieri afferma: Questo è un tema molto delicato. In questi anni i governi hanno avuto un atteggiamento ondivago. Anche in questo caso credo che la prima misura sia quella di non interferire e anzi di sostenere le iniziative prese dalle amministrazioni locali, comunali o regionali, spesso assieme alle associazioni del Terzo settore, per contrastare la diffusione indiscriminata di postazioni di gioco d'azzardo, la loro accessibilità ai minorenni e il recupero di coloro i quali cadono preda della ludopatia.
Tutto è reso ancora più complicato dal fatto che il digitale rende disponibile a tutti in qualsiasi ora la possibilità di scommettere e che uno smartphone non distingue tra minorenni e maggiorenni. Una volta tornati al Governo, approfondiremo i dati nazionali e locali e valuteremo quali iniziative proporre, consapevoli però che proibire il gioco legale avrebbe il solo effetto di alimentare il gioco illegale in mano alla malavita”.

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