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Lisi (Comune Rimini): 'Cambiare approccio al gioco patologico'

18 aprile 2018 - 10:15

Contro il gioco patologico il vicesindaco di Rimini, Gloria Lisi, punta su lavoro educativo e culturale nelle scuole e negli esercizi pubblici.

Scritto da Francesca Mancosu
Lisi (Comune Rimini): 'Cambiare approccio al gioco patologico'

“Quello del gioco d'azzardo è un fenomeno che tocca da vicino la vita di una comunità. Proprio per questo il Comune di Rimini è da anni impegnato per promuovere iniziative locali e nazionali a favore dei propri cittadini e a contrasto della diffusione del fenomeno. Sono diverse le misure adottate per tutelare cittadini e consumatori, soprattutto quelli più deboli e sensibili al gioco d'azzardo e allo sviluppo di forme di ludopatia. Un fenomeno dilagato negli ultimi dieci anni anche a causa della concomitante crisi economica, che ha favorito l'espansione di sale bingo, ricevitorie, slot machine, sale scommesse e via dicendo e ha portato più di 350 riminesi nella condizione di essere presi in cura dai servizi specialistici dell'Ausl".


Lo afferma, in una nota, Gloria Lisi, vicesindaco con delega alla Protezione sociale del Comune di Rimini, che così commenta i dati relativi al gioco diffusi dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli che registrano per la città romagnola giocate complessive per 157 milioni di euro e un totale di 1145 apparecchi installati sul territorio.
 
"Marchio 'slot – free' per le attività che scelgono di non tenere all'interno alcun apparecchio per il gioco d'azzardo, modifiche del regolamento per la pubblicità in cui si vieta la comunicazione commerciale che pubblicizza il gioco d'azzardo su aree pubbliche e di uso pubblico e la realizzazione della mappa dei luoghi sensibili della città  dove non è possibile, nell'arco di 500 metri, aprire nuove attività di gioco o comunque la presenza di macchine in attività già presenti.
Proprio su questo ultimo punto è di una decina di giorni fa la circolare diffusa dal Ministero dell’Interno che stabilisce come le questure, al momento del rilascio di una licenza per l’apertura di sale scommesse, videolottery e bingo nel territorio di competenza, debbano tenere conto anche della disciplina regionale e locale in tema di distanze minime dai luoghi cosiddetti sensibili, come scuole, luoghi di aggregazione giovanili, impianti sportivi.
Si tratta dunque di svolgere un lavoro a più livello, tecnico, educativo e culturale, con le scuole ma anche con gli esercizi pubblici che hanno un ruolo fondamentale. Su questo tema infatti non è sufficente il seppur fondamentale ruolo dei servizi, ma è tutta la comunità ad essere chiamata in causa come rete di sostegno diffusa”, conclude Lisi.
 

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