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De Rango (Pd): 'Distanziometro di 1000 metri a Rende'

23 aprile 2018 - 09:39

Il consigliere Alessandro De Rango propone per Rende (Cs) un distanziometro di 1000 metri, senza tener conto che per la legge calabrese ce ne sono due da 300 e 500 metri.

Scritto da Fm
De Rango (Pd): 'Distanziometro di 1000 metri a Rende'

Complice il mancato arrivo del decreto attuativo dell'intesa siglata a settembre 2017 in Conferenza Unificata Stato-Regioni, la materia "gioco" continua ancora a essere disciplinata in maniera autonoma dai Comuni, spesso con la proposta di regolamenti in contrasto con altre norme locali. Ne è un esempio il Comune di Rende, in provincia di Cosenza, dove il consigliere Alessandro De Rango (Partito Democratico) insieme ad alcuni esponenti della minoranza ha presentato una bozza di regolamento per il contrasto al Gap, che prevede l'introduzione di un distanziometro di 1000 metri, nonostante il Consiglio regionale della Calabria abbia appena detto sì al testo "Interventi regionali per la prevenzione ed il contrasto della criminalità organizzata e per la promozione di una cultura della legalità e dell'economia responsabile", comprensiva di un distanziometro di 300 metri per i Comuni con popolazione fino ai 5mila abitanti e di 500 per quelli con popolazione superiore. Il caso di Rende, che conta 35mila anime.


De Rango chiede al Comune di Rende di "promuovere l’adozione di un apposito regolamento che si ponga il principale obiettivo di garantire che la diffusione dei locali nei quali si pratica il gioco garantisca i limiti di sostenibilità con l’ambiente circostante, oltre al corretto rapporto con l’utenza, la tutela dei minori e delle fasce più a rischio ed incentivi un accesso responsabile al gioco che non porti a fenomeni di dipendenza". Con l'invito a inoltrare la bozza di regolamento alla "commissione consiliare competente per
materia ed agli uffici competenti al fine di consentire una rapida approvazione in consiglio comunale".
 
 
DISTANZIOMETRO, ORARI E REQUISITI MORALI - Secondo la bozza del consigliere Pd "il locale dove viene svolta l’attività deve essere distante almeno 1000 metri da: istituti scolastici di ogni ordine e grado e universitari; impianti sportivi e centri parrocchiali; giardini e parchi pubblici; ospedali e case di cura pubbliche e/o private. Al fine della tutela della salute, per evitare che la disponibilità immediata di denaro contante costituisca incentivo al gioco, non potranno essere aperte sale nel raggio di 500 m. da sportelli bancari, postali o bancomat, né agenzie di prestiti di pegno o attività in cui si eserciti l’acquisto di oro, argento od oggetti preziosi.
La distanza tra i locali e i luoghi di cui ai precedenti commi dovrà essere calcolata dal centro della porta di ingresso del locale, seguendo il percorso pedonale più breve, nel rispetto del Codice della Strada, fino al centro della porta d’ingresso del luogo sensibile individuato.
L’esercizio delle attività di cui al presente titolo è vietato negli immobili di proprietà o in gestione all’Amministrazione comunale". Quanto alla limitazione degli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco - che per la nuova legge calabrese prevede per i Comuni la facoltà di limitare l'apertura delle sale da gioco e scommesse e di tutti i locali pubblici con offerta di gioco per otto ore giornaliere, e non oltre le ore 22 - De Rango propone un orario tra le 10 e le 13 e le 17 e le 22, di tutti i giorni, compresi i festivi. Importante il richiamo ai requisiti morali che devono possedere gli imprenditori e i legali rappresentanti di società di persone o di capitali con attività di gioco."Per ottenere una licenza di cui all'art. 86 del Tulps, non devono incorrere in una delle cause di divieto, decadenza o sospensione di cui all'art. 67 del D.Lgs. 6/09/2011 n. 159 – nuovo codice antimafia​, né nelle situazioni ostative previste dagli artt. 11 e 92 del Tulps". Inoltre, recita la proposta di regolamento, "i percettori di sussidi e/o contributi economici in denaro corrisposti/accordati dal Comune di Rende che venissero identificati nell’atto del gioco mediante utilizzo di denaro all’interno delle attività disciplinate dal presente regolamento decadranno dai benefici Comunali loro concessi. Della decadenza verrà dato atto mediante la procedura amministrativa disciplinata dalla legge e dai regolamenti preposti".
 
 
I CRITERI DI INSTALLAZIONE DEGLI APPARECCHI - "Negli esercizi già in possesso della licenza di cui all’art. 86 del Tulps è possibile installare apparecchi da
intrattenimento di cui all’art. 110 co. 6 lettera a) a condizione che: a) sia stata presentata segnalazione di inizio attività con le modalità di cui all’art.17; b) sia garantita la differenziazione dell’offerta di gioco, attraverso l’installazione di apparecchi alternativi a quelli dell’art. 110 6 del Tulps; c) i congegni di cui all’art. 110 6 del Tulps siano collocati in area separata rispetto ai giochi o alle attività di diversa natura praticate nel locale; Gli apparecchi previsti dall’art. 110 co. 6 lettera a) del Tulps non possono in alcun caso essere installati negli esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande qualora gli stessi si trovino all’interno di istituti scolastici e universitari, impianti sportivi e centri parrocchiali, giardini e parchi pubblici, ospedali.
Ai titolari che rinunciano all’installazione di apparecchi di intrattenimento con vincita in denaro potranno essere concesse agevolazioni in relazione al plateatico o comunque altre agevolazioni che verranno individuate con apposita delibera di Giunta Comunale".
 
 
LE CRITICHE DI VOLTEPENTESTA - La proposta del consigliere Pd ha suscitato le immediate critiche di Francesco Volpentesta dell'Italia del Meridione Rende. "Il De Rango, per la seconda volta, mette l’accento dove non è certamente necessario, in quanto, in primis, la Regione Calabria sta già predisponendo un regolamento attuativo dal quale tutto il territorio non potrà sottarsi, pertanto, un regolamento esclusivo solo per Rende è impensabile possa essere sottoscritto da qualsiasi amministratore. Precisamente da ottobre 2017, la Regione Calabria sta lavorando al regolamento in oggetto, quello che, con un po’ di ritardo, De Rango ed il suo coordinamento, tentano di usare per costruire palazzi. La proposta regionale, presentata da diversi consiglieri, punta ad avviare un’azione di contrasto alla  'ludopatia' ed al contenimento del gioco d’azzardo, attraverso una serie di misure preventive, secondo le quali, non potranno più essere installati apparecchi per il gioco d’azzardo lecito in un certo raggio di distanza da punti di aggregazione, chiese, impianti sportivi, scuole ecc. Senza sottolineare che, certamente, tutti gli operatori hanno ottenuto una licenza/concessione per poter esercitare la loro attività, parliamo di gioco d’azzardo e sottolineamo che i punti gioco/sale slot sono controllati da piattaforme e sistemi gestiti dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli e, che questi,  rispondono a regole ben precise imposte sempre dallo Stato. Il problema, forse più importante, non è la parte legale ed autorizzata dallo Stato, bensì quella rappresentata dal 'mondo opaco' che si nasconde dietro fantomatici siti di scommesse e giochi online illegali. Siti che, grazie all’azione delle forze dell’ordine, quotidianamente vengono inibiti".
 

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