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Piemonte, Pentenero: 'Gioco, nessuna comunicazione su licenziamenti'

19 febbraio 2019 - 13:49

L'assessore Gianna Pentenero risponde al question time di Luca Cassiani (Pd) sottolineando che alla Regione Piemonte non sono arrivate comunicazioni sui licenziamenti nel settore del gioco.

Scritto da Fm
Piemonte, Pentenero: 'Gioco, nessuna comunicazione su licenziamenti'

“Finora non sono arrivate comunicazioni sui licenziamenti”.

Questa la risposta fornita dall'assessore al Lavoro Gianna Pentenero all'interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere Luca Cassiani (Partito democratico) nel question time della seduta del consiglio regionale del Piemonte di oggi, 19 febbraio.

 

LA RISPOSTA DELL'ASSESSORE - "L'assessorato al Lavoro ha incontrato in più occasioni negli ultimi mesi (come il consigliere ricorderà) i rappresentanti delle aziende e dei lavoratori del settore del gioco, sia nel corso di audizioni durante la pausa dei lavori del consiglio regionale, sia presso la sede dell'assessorato", sottolinea Pentenero nella sua risposta. "Si sta monitorando con grande attenzione il potenziale impatto sull'occupazione della legge regionale. Guardando ai dati del Sistema informativo lavoro del Piemonte che consente di verificare l'andamento occupazionale della nostra regione (mettendo a confronto numero di assunzioni e numero di licenziamenti) non emerge un calo significativo di occupati nel settore del gioco. Il saldo tra assunzioni e cessazioni risulta negativo in particolare nel biennio 2016-2017, quando gli occupati delle aziende che gestiscono sale da gioco, sale scommesse, lotterie sono diminuiti di una sessantina di unità per anno. Una riduzione che tuttavia non può essere ricondotta agli effetti della legge regionale e, in particolare, alle norme sulle distanze minime, diventati efficaci a novembre 2017. Nel 2018 l'andamento occupazionale è persino migliorato, con un incremento delle assunzioni, rispetto al 2017, pari a un centinaio di unità, un parallelo incremento delle cessazioni per 60 unità e un saldo occupazionale solo leggermente negativo (-13 unità). L'andamento occupazionale nel settore non presenta quindi scostamenti significativi rispetto all'andamento generale del mercato del lavoro in Piemonte e non sembra di trovarsi di fronte a una situazione di particolare criticità
Preciso inoltre che, ad oggi, non è giunta all'assessorato comunicazione dell'avvio di alcuna procedura di licenziamento collettivo da parte di aziende del settore. Quelle pervenute sembrano configurarsi come richieste (anche legittime) di attenzione al comparto, piuttosto che come richieste specifiche legate a procedure di licenziamento. Naturalmente continueremo a monitorare con grande attenzione la situazione e, se necessario, accompagneremo le singole aziende nell'adozione di strumenti di integrazione salariale, a sostegno dell'occupazione come si conviene per i lavoratori di ogni settore". 
 
 
IL COMMENTO DI CASSIANI - “Numerose aziende del settore del gioco legale negli ultimi mesi, hanno scritto all’assessore regionale competente, per esprimere la propria preoccupazione per gli effetti provocati dall’applicazione di questa normativa. Queste aziende hanno già dovuto procedere alla riduzione di personale, riduzione che, fino ad oggi, è stata soltanto parziale grazie all’utilizzo degli ammortizzatori sociali, che, purtroppo, sono in corso di esaurimento. La chiusura totale delle attività è prevista per il mese di maggio 2019, con la conseguente perdita dei posti di lavoro rimasti ”commenta Cassiani.
“Nonostante siano stati richiesti ufficialmente alla Regione incontri da parte delle aziende e dei sindacati per ridisegnare insieme un progetto davvero efficace che da un lato contrasti la ludopatia e dall’altro salvaguardi al massimo l’occupazione dei lavoratori di questo settore, non risulta essersi verificata alcuna riunione sul tema. Ritengo importante – ha concluso Cassiani – che la Regione preveda un confronto con il mondo del gioco legale. Bisogna rendersi conto che il sacrificio delle realtà imprenditoriali che garantiscono presidi di legalità e buona occupazione rappresenta un danno per i dipendenti, ma anche per l’intera collettività perché apre un varco preoccupante al proliferare di offerte illegali. Proseguirò, pertanto, la mia battaglia per tutelare questo settore e i suoi lavoratori”.
 
 

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