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Governo: via alle consultazioni, i possibili scenari per il gioco

21 agosto 2019 - 08:09

Cominciano oggi, mercoledì 21 agosto, le consultazioni al Quirinale e si concluderanno già domani, per dare al paese un nuovo Esecutivo: tra rischi e speranze per il gioco pubblico.

Scritto da Ac
Governo: via alle consultazioni, i possibili scenari per il gioco

Una cosa sola è certa: saranno consultazioni lampo. Dopo il colloquio tra il premier dimissionario, Giuseppe Conte e il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il Quirinale ha divulgato il calendario dei lavori che cominciano nel pomeriggio di oggi, mercoledì 21 agosto, per poi chiudersi giovedì 22 dopo la sfilata di tutti i protagonisti dell'attuale legislatura. Mettendo in campo tutte le possibili soluzioni, allo scopo di dare risposte concrete al paese. Il calendario diffuso dal Colle conferma l’intenzione del presidente della Repubblica di non allungare i tempi di una crisi che ha trovato ieri il suo epilogo con il dibattito in Senato e le dimissioni di Giuseppe Conte annunciate in Aula e poi consegnate a Sergio Mattarella in serata.

Nel colloquio con il capo dello Stato che ha posto fine al Governo “gialloverde” non è emerso granché, se non la sensazione che il Colle non consideri completamente “finita” l'esperienza dell'attuale maggioranza. Nel comunicato diffuso a ridosso dell’incontro, si legge che Mattarella “prende atto” delle dimissioni, senza neppure la riserva di decidere (come invece appariva nelle formule precedenti), invitando al disbrigo degli affari correnti ed evitando pure l’espressione del “Governo in carica”.

Di certo, guardando al calendario (riportato nel seguito) che propone dei ritmi piuttosto stringenti, è evidente che stavolta non verranno concesse dilazioni a meno che non vi sia una chiara e pubblica intenzione di impegnarsi in un nuovo governo politico e in una nuova maggioranza. Solo davanti a un’esplicita richiesta, il presidente Mattarella potrà dare spazio per perseguire un tentativo di questo genere, magari invitando a non cadere nella riedizione di tavoli per contratti di programma come è accaduto lo scorso anno. Ma se un eventuale tentativo di maggioranza dovesse andare a buon fine allora ci potrà essere subito l’incarico al premier indicato dalle forze politiche.
Ora, a differenza di un anno fa all'indomani del voto, non c’è in ballo la nascita di un Esecutivo ma la gestione di una crisi (anche se ancora molto ambigua e ricca di tattica politica) che non può durare troppo a lungo senza portare il paese il baratro, viste anche le scadenze importanti d'autunno. Per queste ragioni c'è da aspettarsi che Matterella metterà alle strette i leader politici, con i possibili percorsi che potrebbero essere due: o un rinnovato fronte Lega e 5 Stelle o uno nuovo tra Pd e 5 Stelle. E se e solo se i tentativi di formare una nuova maggioranza dovessero naufragare, allora il Capo dello Stato dovrà optare per lo scioglimento delle Camere e per le elezioni che, però, saranno gestite da un Governo di garanzia elettorale e non da un Esecutivo con Conte premier e Salvini ministro dell’Interno, che non ha più ragione di esistere.
 
IL CALENDARIO DELLE CONSULTAZIONI - Come detto, le consultazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella iniziano mercoledì 21 agosto alle 16 al Quirinale e si concluderanno giovedì 22 agosto. 
Ecco il programma di mercoledì 21 agosto:  
- Il presidente emerito della repubblica Giorgio Napolitano, non trovandosi a Roma, verrà sentito telefonicamente.
- Ore 16.00: Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati
- Ore 16.45: Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico
- Ore 17.30: Gruppo parlamentare “Per le autonomomie (SVP-PATT,UV)” del Senato
- Ore 18.00: Gruppo parlamentare misto del Senato
- Ore 18.30: Gruppo parlamentare misto della Camera
- Ore 19.00: Gruppo parlamentare Liberi e Uguali della Camera
Ecco il programma di giovedì 22 agosto: 
- Ore 10.00: gruppi parlamentari Fratelli d’Italia del Senato e della Camera
-Ore 11.00: Gruppi parlamentari Partito Democratico del Senato e della Camera
- Ore 12.00: Gruppi parlamentari Forza Italia del Senato e della Camera
- Ore 16.00: Gruppi parlamentari Lega del Senato e della Camera
- Ore 17.00: Gruppi parlamentari Movimento 5 Stelle del Senato e della Camera
 
GLI SCENARI PER IL GIOCO PUBBLICO – A rimanere in bilico e non solo in attesa di conoscere il nuovo Esecutivo, come il resto del paese, è il settore del gioco pubblico. Visto che la conformazione di una nuova maggioranza di governo avrà risvolti significativi per l'industria in base alle politiche che potranno essere condotte nei confronti del gioco pubblico. La buona notizia, intanto, per gli addetti ai lavori del comparto, dovrebbe essere quella della “caduta” dell'attuale Esecutivo perché con esso a decadere è anche il contratto di governo siglato dalle due forze politiche 14 mesi fa per dare il via alle Legislatura corrente e all'esperienza di governo, oggi fallito. Un contratto in cui, come noto, veniva dichiarata guerra aperta nei confronti del gioco. Per questo una nuova compagine governativa vorrebbe dire, se non altro, un reset (seppure potenziale) della linea politica da seguire. Anche se l'ipotesi di un nuovo esecutivo sempre di matrice giallo-verde, appare ancora percorribile. Ma sarebbe comunque frutto di un rimpasto, dal quale, quindi, dovrebbero uscire anche nuovi ministri e, quindi, riassegnate anche le competenze. E chissà che i giochi non possano trovare altra destinazione, rispetto all'attuale “gestione” grillina. Nel suo discorso di ieri in Senato, Matteo Salvini ha detto chiaramente – pur riferendosi al Tav e all'industria in generale e non a quella del gioco – che l'Italia ha bisogno di crescere e produrre e che un “governo dei no” può soltanto far male al paese e alla sua economia, rimproverando gli ex colleghi di governo per la chiusura rispetto a tante iniziative e per un approccio apparso ostile alle imprese. Una linea politica che, se applicata anche al comparto del gioco come al resto dell'industria, potrebbe rivelarsi meno ideologica e più orientata alla ricerca di soluzioni concrete.
L'altra ipotesi possibile, tuttavia, rimane quella di un asse tra Pd e 5 Stelle, soprattutto dopo il passo indietro annunciato da una figura ingombrante come quella dell'ex premier Matteo Renzi. Una maggioranza che, oltre ad essere difficile da immaginare, per via delle varie divergenze tra i due schieramenti, rappresenta anche quella tecnicamente più ostile al gioco pubblico, ricordando che i veri problemi per il comparto sono iniziati proprio con il governo Renzi, per poi precipitare proprio con il 5 Stelle. Anche se, va detto, entrambe le forze politiche, durante il loro mandato, avevano immaginato (o comunque annunciato) una riforma di riordino del settore. E chissà che non potrebbe essere questa la volta buona per realizzarla davvero, magari anche a meri scopi di cassa. 
In caso di ritorno alle urne, invece, si avrebbe di certo il reset totale delle attuali politiche e del contratto di governo e la sicura costituzione di una nuova e “vera” maggioranza. Stando ai sondaggi che circolano in queste settimane, la coalizione destinata a prevalere sarebbe quella costituita nel centro-destra nel suo schieramento classico, cioè costituito da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, ma con la differenza che stavolta a prevalere potrebbe essere proprio la Lega, magari con Salvini premier. Un governo di centro-destra sarebbe probabilmente quello più sensibile alle imprese e alle esigenze dell'economia e, quindi, tecnicamente più propenso anche a considerare l'industria del gioco semplicemente come un'industria. Ma è pur vero che un ritorno alle urne affrettato e alla vigilia della manovra, non darebbe certo spazi per improntare riforme complesse, come quella attesa dal gioco, almeno nel breve periodo. Con il rischio, anzi, di ritrovarsi qualche sorpresa proprio in fase di stesura della manovra. Anche se il possibile slittamento delle clausole sull'Iva (la cui trattazione potrebbe essere rimandata ad aprile) potrebbe dare maggiore serenità al prossimo Esecutivo, qualunque esso sia.

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