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Consiglio Lazio: 'Distanze anche per le sale gioco già autorizzate'

19 febbraio 2020 - 12:19

Il consiglio regionale del Lazio approva emendamento al Collegato al Bilancio che prevede  distanziometro anche per le sale da gioco già autorizzate, con 4-5 anni di tempo per adeguarsi.

Scritto da Redazione
Consiglio Lazio: 'Distanze anche per le sale gioco già autorizzate'

Nuove, stringenti, modifiche al distanziometro per le attività di gioco del Lazio.

Secondo quanto prevede l'emendamento al Collegato di bilancio a firma di Stefano Parisi (gruppo Lazio 2018) approvato dal consiglio regionale oggi, 19 febbraio, il nuovo distanziometro di 500 metri introdotto nel 2018 sarà applicato "alle nuove concessioni in materia di apparecchi da gioco di cui al comma 6, lettere a) e b), e all’articolo 110 del Testo unico di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e ai titolari delle sale da gioco esistenti alla data di entrata in vigore della disposizione, che si adeguano entro i quattro anni successivi a tale data, ovvero entro i cinque anni successivi alla medesima data nel caso di autorizzazione decorsa dal 1° gennaio 2014”.

 

L'emendamento di Parisi, che in origine disponeva l'applicazione del distanziometro solo alle nuove attività di gioco e alle nuove concessioni per gli apparecchi, è stato riformulato, come evidenziato dallo stesso consigliere.

"Non possiamo noi scaricare l’inadempienza dello Stato, che non indice nuove gare di concessione, sull’operatore privato che sta lavorando. È lavoro. Questo è lavoro, sono investimenti. Quindi, la formulazione che è stata trovata è una formulazione di mediazione. Penso che quando noi mettiamo un termine e questo termine è un termine che non riguarda l’attività del privato, ma riguarda soltanto l’eventuale inadempienza dello Stato, stiamo mettendo una incertezza e stiamo usurpando il diritto del privato che ha investito. Nonostante questo, credo che questo emendamento sia comunque una buona mediazione. Però, ritengo che sia molto importante tenere sempre presente l’ottica di chi le nostre leggi, che noi qui variamo, le deve applicare e soprattutto di come cambiano il contesto operativo di chi lavora".

 
La seduta di oggi ha visto l'esame di svariati emendamenti riguardanti il gioco.
È stato approvato quello a firma di Valentina Corrado (M5S) che inserisce all’interno della legge regionale "il requisito ulteriore di valutazione che hanno poi anche i sindaci che emettono ordinanze sul territorio in materia di contrasto al gioco d’azzardo e ordinanze restrittive spesso degli orari di apertura e di chiusura delle slot, piuttosto che di regolamenti ad hoc volti proprio a contrastare la diffusione del fenomeno" e il requisito dell’esigenza di tutela della salute e della quiete pubblica.
"È importante perché spesso le ordinanze sindacali vengono impugnate dai gestori e dai detentori delle slot e delle videolottery quando le Amministrazioni procedono, in realtà, ad una valutazione anche di concerto con le Asl rispetto all’impatto sulla salute pubblica della piaga del gioco d’azzardo. È una valutazione che mancava all’interno della legge e che, a mio avviso, è fondamentale perché ci sono studi ampiamente dimostrati, ma anche valutazioni ripeto delle nostre Asl, che dimostrano la forte correlazione che c’è tra alcune patologie e la dipendenza dal gioco d’azzardo", ha rimarcato la consigliera pentastellata nel presentare l'emendamento.
 
Sì del Consiglio anche all'approvazione dell'emendamento del vice presidente della Regione Lazio Daniele Leodori che prevede "l’esclusione di questa limitazione per le scommesse relative alle corse dei cavalli nelle giornate in cui si svolge il programma di corsa all’ippodromo"  e a quello di Chiara Colosimo (FdI) per modificare l'espressione “Slot free Srl” in “No slot”, in modo che sia "comprensibile a tutti e di impatto immediato".
 
Sono stati ritirati gli emendamenti di Massimiliano Maselli (FdI), in quanto assorbiti dall'emendamento Parisi, per chiedere che la legge non avesse "efficacia retroattiva perché questo avrebbe non solo spiazzato, ma avrebbe creato forti disagi agli attuali operatori e imprenditori che hanno chiaramente investito anche risorse importanti e risorse ingenti", ha puntualizzato il consigliere in Aula.
 
Bocciato l'emendamento di Corrado (M5S) che auspicava di ridurre il termine assegnato agli esercenti per l’adeguamento alle limitazioni introdotte dalla legge dai 18 mesi previsti a 12. "Noi abbiamo una legge regionale che è entrata in vigore sette anni fa e che già prevedeva delle limitazioni alle quali molti gestori non si sono adeguati. C’è stato sufficiente tempo per farlo, posto che si sta rimaneggiando la previsione normativa per dare ulteriori diciotto mesi. Mi sembra abbastanza ampio come termine. Riduciamolo a dodici. Dovevano già adeguarsi, in realtà", ha chiesto, invano, la consigliera durante la discussione.
 
 

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