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Gioco, Acadi contro le chiusure: 'Aiuti per 70mila aziende colpite'

27 ottobre 2020 - 11:58

Lettera del presidente Acadi-Confcommercio sul tavolo del Governo perché riconsideri la chiusura del settore dei giochi, Cardia: 'Entrate dimezzate rispetto al 2019, subito misure di ristoro'.

Scritto da Redazione
Gioco, Acadi contro le chiusure: 'Aiuti per 70mila aziende colpite'

"Giochi in ginocchio, sono circa 70mila le aziende del comparto colpite dall'ultimo Dpcm". Il numero uno di Acadi-Confcommercio, Geronimo Cardia, lancia un appello a Conte.

In una lettera inviata al premier, ma anche al ministro dell’Economia e delle finanze Gualtieri, al sottosegretario del Mef con delega ai giochi Baretta, al ministro dello Sviluppo economico e dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli Patuanelli la richiesta dell'Associazione concessionari di giochi pubblici: "Riaprire le sale ed erogare subito misure di ristoro".

“Il Governo - si legge nella missiva indirizzata all'esecutivo nazionale - riconsideri la chiusura del settore dei giochi con l’apertura in determinate fasce orarie delle sale gioco corrispondenti a quelle degli esercizi commerciali e, nello stesso tempo, provveda allo stanziamento di misure a sostegno e ristoro alle imprese della filiera in concessione del gioco regolamentato, non escludendole a priori per tipologia di attività (codici Ateco) o dimensioni economiche. Le nuove e stringenti misure disciplinate dall’ultimo Dpcm comportano ulteriori aggravamenti per i lavoratori del settore dei giochi pubblici e per le circa 70.000 aziende dell’intero comparto”.

"Ingiustificata - si legge tra le motivazioni inscritte nell'appello - la chiusura dei punti di gioco: con i protocolli adottati finora non sono stati registrati episodi di contagio, piuttosto in considerazione della crisi epidemiologica, per l’anno 2020 si sono verificate perdite effettive e stimate di gettito erariale e perdite di remunerazione del comparto per l’attività imposta dalle concessioni, del 50% rispetto all’anno precedente".

"Tra le misure di ristoro proposte al governo - conclude il presidente Acadi, Cardia - il differimento degli obblighi contributivi aziendali con riferimento al 2021, l’utilizzo del credito d’imposta sui canoni di locazione ad uso produttivo, lo spostamento temporale dei versamenti previsti per il prelievo erariale nell’ultimo bimestre dell’anno, stop agli aumenti di tassazione sugli apparecchi da intrattenimento, eliminazione dei canoni concessori per i mesi oggetti di chiusura, proroga degli affidamenti concessori di 36 mesi”.

 

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