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Riordino gioco, le Regioni: 'Organicità e coerenza, no a furori ideologici'

05 dicembre 2020 - 10:26

Ultima puntata per lo speciale di GiocoNews dedicato al riordino del gioco pubblico, oggi tocca agli assessori regionali di Lombardia e Piemonte.

Scritto da Fm
Riordino gioco, le Regioni: 'Organicità e coerenza, no a furori ideologici'

"Le Regioni hanno legiferato in tema di contrasto alla ludopatia inizialmente con provvedimenti eccessivamente restrittivi per poi adottare modifiche che garantivano sia la tutela della salute che quella occupazionale ed a salvaguardia delle aziende. L'unica che ancora mantiene una legge che lede il principio di affidamento perché retroattiva è il Piemonte. 
I contenuti dell’intesa Stato Regioni sono condivisibili ed attuali, basterebbe emanare il relativo decreto per l’attuazione".

Ne è convinto l'assessore alle attività produttive del Piemonte, Andrea Tronzano, uno dei protagonisti della quarta e ultima puntata dello speciale di GiocoNews dedicato al riordino del gioco pubblico e all'attuazione dell'Intesa in Conferenza unificata del 2017 (disponibile integralmente a questo link), dopo i focus dedicati ad Anci, Comune di Roma e Comune di Napoli.

Proseguendo nella sua disamina del tema, l'assessore non ritiene "possibile un riordino equo e equilibrato. C'è troppo furore ideologico sul tema. Sulla carta è ragionevole pensare che si possano cambiare le regole rendendole più efficaci nella tutela degli investimenti, nella tutela della salute e nel rispetto della legalità e nella prevenzione e cura.
Realisticamente vedo però che per i giochi tipo gratta e vinci e online non esiste la volontà di regolamentarli o è impossibile per varie ragioni. Il rischio è penalizzare sempre e solo la filiera delle piccole imprese".
 
 
BOLOGNINI (LOMBARDIA): "ORGANICITA' E COERENZA NEL RIORDINO" - Dalla vicina Lombardia invece interviene Stefano Bolognini, assessore alle Politiche sociali.  
"L’Intesa raggiunta nel 2017 rappresenta una tappa, sia pure importante, nel processo evolutivo della legislazione in materia di gioco d’azzardo, rispetto al quale Regioni ed Enti locali hanno un ruolo essenziale per la definizione del quadro normativo.
Riprendere e ripartire da quell’accordo, che riconosce efficacia alle disposizioni di ogni Regione o Provincia autonoma, se prevedono una tutela maggiore, è auspicabile, considerato che un periodo di tre anni, in questo settore, è un periodo importante di cambiamento.
Sarebbe interessante ripartire proprio da un’analisi dei risultati rispetto agli obiettivi che l’Intesa si era prefissa, tenendo anche conto delle altre variabili intervenute, quali ad esempio il decreto Dignità e la legge di Bilancio 2020.
L'accordo raggiunto ormai tre anni fa in Conferenza unificata Stato-Regioni non può quindi essere considerato un punto di arrivo, ma deve essere ripreso per essere aggiornato e migliorato, pensando anche ad uno sviluppo in un quadro più complessivo di riforma organica del settore.
Il gioco d’azzardo, trattato nell’ambito delle politiche sociali e della promozione di corretti e sani e stili di vita, è un tema complesso e come tale richiede dialogo e soluzioni confrontate e concertate tra i diversi livelli, condividendo in primis l’orientamento alla priorità di tutela della salute delle persone, soprattutto quelle più fragili, per le quali il rischio di scivolamento in condizioni di indebitamento e sovraindebitamento è elevato, cosi come il rischio di sviluppare patologie".
L'assessore Bolognini crede che "un riordino efficace passi da due parole chiave: 'organicità' e 'coerenza'.
Proprio per le dimensioni che ha assunto il gioco d'azzardo e per le forme verso le quali sta evolvendo, a partire dal gioco online, è necessario che una compiuta e organica disciplina del settore del gioco legale vada di pari passo, con azioni efficaci di prevenzione per i giocatori; con un’attenzione alla tutela delle famiglie rispetto ai rischi di usura; con una efficiente strategia di contrasto al gioco illegale e al fenomeno della criminalità organizzata; con un’ attenzione al tema della fiscalità.
Va affrontato con coerenza e chiarezza il tema della riduzione dell’offerta da gioco, anche con riferimento alla scadenza delle convenzioni di concessione a marzo 2022.
Come sottolineato anche in precedenti occasioni, l’adozione di una linea 'no slot' intransigente, ma al contempo organica, continuativa e coerente, può avere maggiori possibilità di riuscire a contenere i rischi a cui sono esposte soprattutto le fasce di popolazione più fragili, di scivolamento in una patologia che porta con sé gravi conseguenze per l’individuo, per il sistema familiare, e per il sistema sociale e sanitario, considerati i costi che comporta.
Occorre, sempre in ottica di efficacia, che siano riconosciuti i poteri delle Regioni e degli Enti locali, perché possano, in una cornice nazionale, disciplinare il settore nel rispetto di regole comuni, ma radicando i provvedimenti rispetto al proprio specifico contesto territoriale e locale".
 

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