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Riaperture, Rosato (Iv): 'Gioco chiuso per ideologia, non per sicurezza'

06 maggio 2021 - 08:30

Parlando di riaperture, il deputato Rosato (Iv) evidenzia che il settore del gioco è ancora chiuso ' per una questione ideologica, non per una questione di sicurezza sanitaria'.

Scritto da Redazione
Riaperture, Rosato (Iv): 'Gioco chiuso per ideologia, non per sicurezza'


"Mi viene da dire che abbiamo lasciato chiuso tutto il settore del gioco anche al di là di ogni logica, per una questione ideologica, non per una questione di sicurezza dal punto di vista sanitario. Eppure ci sono 150mila famiglie che ne vivono".

A riportare l'attenzione sulla situazione drammatica in cui versa il comparto del gioco pubblico, chiuso ormai da quasi 300 giorni fra 2020 e 2021, è Ettore Rosato, deputato di Italia Viva, nel suo intervento alla trasmissione Studio 24 su RaiNews 24 dedicato alle prossime riaperture delle attività economiche, produttive e ricreative, all'esame del Governo in questi giorni.


A tal proposito Rosato rileva che "Nelle forze politiche tutte, al di là di qualche posizionamento che cerca i motivi di divisione, c'è consapevolezza che l'obiettivo è riaprire.
Per riaprire bisogna fare le cose che servono: i vaccini prima di tutto.
Le riaperture vanno fatte con prudenza e intelligenza. Chi, a tal proposito, può dire 'No, non sono d'accordo'?".

 


Per poi concludere: "Dobbiamo avere il coraggio di dire agli italiani che bisogna essere prudenti in fino in fondo. Il problema è la piazza di Milano per lo scudetto all'Inter, non è Gardaland con le misure di sicurezza, le mascherine, il distanziamento sociale".
 
CHIACCHIO (GIOCARE LEGALE): "BENE PAROLE ROSATO, ORA ASPETTIAMO RISPOSTE CONCRETE DAL GOVERNO" - Un plauso alle parole di Rosato arriva da Pasquale Chiacchio di "Giocare legale" in rappresentanza delle associazioni Agsi, Agile e Cgss. "Come ricorda Rosato, il Governo ha lasciato chiuso tutto il settore del gioco legale anche al di là di ogni logica. Eppure in questo settore ci sono 150mila famiglie che ne vivono. Dunque, è giusto e doveroso che - prosegue Chiacchio, che nelle scorse ore ha incontrato Rosato alla Camera dei deputati, insieme al presidente di Cni Gianmaria Chiodo - il Governo si metta una mano sulla coscienza e dia risposte concrete ad un intero settore che è in grave sofferenza da quasi un anno".
Nel pieno rispetto della condizione epidemiologica, "riteniamo che  sia giunto il momento di riaperture sostenibili e in sicurezza. Non possiamo più vivere basando il nostro futuro sul forse, vediamo, aspettiamo. Abbiamo bisogno di un quadro di insieme che ci offra una certezza per il domani. Per questo motivo continueremo ad attivare tutti i canali istituzionali con il Parlamento e il Governo, in vista del prossimo report della curva dei contagi e ci auguriamo che in caso di abbassamento, ci siano garantite quelle riaperture che il settore e l'indotto aspettano da mesi e che oggi non possono essere più procrastinate per motivi diversi dal punto di vista sanitario".
 
 

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