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Il settore al Governo: 'Riaprire e sostenere il gioco legale'

10 maggio 2021 - 13:39

Le associazioni, da Acadi a Utis, scrivono al Governo: riaprire e sostenere il gioco, con stop a discriminazioni bancarie e ritorno al Preu del 2019, e sospendere le leggi regionali.

Scritto da Redazione
Il settore al Governo: 'Riaprire e sostenere il gioco legale'

È tutto pronto per le manifestazioni di piazza dei lavoratori del gioco di questa settimana, a cominciare da quella di domani, 11 maggio, in programma nella piazza romana di Montecitorio, e intanto alcuni delle principali associazioni del settore lanciano un nuovo appello al Governo, attraverso una lettera inviata al premier Mario Draghi e al ministro dell'Economia e delle finanze Daniele Franco.

Nel documento - firmato da Acadi, Acmi, Agas, Agire, Agisco, Ascob, As.tro, Donne in gioco, Egp Fipe, Emi rebus, Res cogitans, Sapar, Sistema gioco Italia, Utis - vengono chieste: la programmazione della riapertura in sicurezza delle attività di gioco, la definizione di sostegni economici e condizioni fiscali agevolate - e ritorno al Preu del 2019, la sospensione degli effetti espulsivi e limitativi dei distanziometri delle attività di gioco pubblico previsti dalle leggi regionali sino al riordino nazionale del comparto e la rimozione degli ostacoli delle banche alla concessione dell’accesso al sistema bancario e al credito.

Di seguito, il testo integrale della lettera.
 
"Il gioco pubblico è stato il primo settore a subire la disposta sospensione dell’attività dapprima con l’obbligata chiusura dei negozi di gioco, sale Bingo e sale giochi e subito dopo con la totale sospensione di ogni attività di raccolta di gioco fisico, anche nei bar e tabacchi, ad eccezione delle lotterie a causa della emergenza sanitaria da Covid 19.
In data 15 giugno 2020 gli esercenti hanno avuto la possibilità di riavviare le proprie attività e si sono impegnati a garantire la massima tutela sanitaria all’interno dei propri punti di vendita, investendo tempo ed importanti risorse economiche per adeguarsi alle normative contenute nei vari Dpcm, alle linee guida varate dalla Conferenza Stato Regioni e a quanto ulteriormente prescritto dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, anche con specifici e più restrittivi protocolli di settore ed aziendali.
Nonostante tali misure abbiano consentito di gestire in sicurezza l’attività di gioco, scongiurando l’emergere di focolai di contagio, dal mese di ottobre 2020 è stata progressivamente disposta la chiusura totale dei punti vendita del comparto e ad oggi non è ancora stata individuata la data di riapertura delle attività del gioco pubblico legale.
Il blocco integrale delle attività del gioco pubblico ha conseguentemente interrotto i flussi economici e finanziari del comparto determinando una crisi di liquidità senza precedenti per tutte le imprese della filiera, rendendo molto oneroso e complesso anche l’espletamento dell’obbligatoria gestione amministrativa delle imprese.
Si consideri infatti che il settore è composto da concessionari di Stato, imprese di gestione di apparecchi ed esercenti di negozi di gioco, sale Bingo e sale giochi che già prima dell’emergenza sanitaria hanno subito continui aumenti della tassazione e la progressiva riduzione dell’offerta.
Si ritiene quindi non più procrastinabile un intervento finalizzato al supporto di tutta la filiera che consenta di ricevere il necessario sostegno, sino al momento dell’incondizionata ripresa dell’attività".
Queste le richieste messe sul tavolo delle associazioni, nel dettaglio.
"1. Data di apertura programmata del gioco pubblico legale, in condizioni di sicurezza garantite dai protocolli di settore.
2. Sostegni economici e condizioni fiscali agevolate alla riapertura, in particolare: a) Applicabilità a tutte le imprese di settore, individuate attraverso sistemi informativi anagrafici degli operatori gestiti dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, di sostegni a copertura dei costi fissi (canoni di locazioni, canoni di servizi, canoni concessori etc.) per i periodi di chiusura obbligata e copertura non inferiore al 70 percento delle perdite di fatturato 2020/2021 rispetto alla media del fatturato relativo all’intera annualità 2019 al netto dei costi. b) In considerazione della crisi in atto si richiede dunque la sterilizzazione dei recenti aumenti delle imposte di settore con un ritorno al prelievo erariale unico ed all’imposta unica sulla raccolta e sulle vincite vigenti fino al 31 dicembre 2019. Questi interventi consentirebbero di poter riavviare le attività di settore generando una sufficiente marginalità per la filiera che, causa Covid, da mesi, è fermo e compenserebbe parzialmente la perdita di ricavi sofferta dalle imprese durante le fasi di sospensione dell’attività. 3. Sospensione degli effetti espulsivi e limitativi dei distanziometri delle attività di gioco pubblico previsti dalle leggi regionali sino alla revisione della materia in attuazione delle previsioni della Conferenza Unificata Stato – Regioni ed autonomie locali del 7 settembre 2017. 4. Interventi anche di natura legislativa per rimuovere qualsiasi ostacolo previsto dagli istituti di credito al fine di concedere l’accesso al sistema bancario e al credito, in modo agile e rapido, per le imprese dei giochi pubblici, i quali si basino anche sui sistemi informativi anagrafici degli operatori gestiti dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli".
 
 

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