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Piemonte, Ddl gioco in Consiglio: è già battaglia sugli emendamenti

22 giugno 2021 - 09:26

Oggi, 22 giugno, e domani seduta fiume del Consiglio del Piemonte sul Ddl sul gioco della Giunta: sul tavolo già 100mila emendamenti, e potrebbero aumentare.

Scritto da Francesca Mancosu
Piemonte, Ddl gioco in Consiglio: è già battaglia sugli emendamenti

Il (nuovo) D-Day per le attività di gioco del Piemonte è arrivato.
Nel pomeriggio di oggi, 22 giugno, prende infatti il via la maratona del consiglio regionale sul disegno di legge n° 144 presentato dalla Giunta ed atto a contrastare la diffusione del Gap e ad eliminare la retroattività della normativa del 2016, richiamato in Aula su richiesta dell’Esecutivo.

Si profila un vero e proprio tour de force, vista la decisione di calendarizzare la seduta praticamente ad oltranza: oggi dalle 14 alle 24 e domani alle 9.30 alle 24.
Per un “confronto” in Aula che fin da questa mattina si preannuncia acceso ed estenuante, non fosse altro che per il numero di emendamenti che dovrebbero presentare i consiglieri della minoranza. Forse 100mila (per la proposta di legge del leghista Claudio Leone, poi sospesa, erano stati 65mila) ma c'è chi ne ipotizza molti, molti di più, anche se la nota diramata dalla Regione parla di "oltre 85mila", aggiungendo, "sinora presentati". 
 
Una maratona alla quale è rassegnato lo stesso Leone, che ne ha parlato sulla sua pagina Facebook, in cui si dice pronto a “difendere i lavoratori del gioco legale”, cosi come il collega di partito Alberto Preioni, spronato dai suoi follower a “ridare dignità al settore”.
 
Sul fronte opposto sono pronti a dare battaglia i capigruppo della minoranza che, in una nota congiunta a firma di  Raffaele Gallo (Pd), Sean Sacco (M5s), Marco Grimaldi (Luv), Francesca Frediani (4 ottobre) e Silvio Magliano (Moderati), ribadiscono la propria opposizione al Ddl della Giunta.
“Anche questa volta, come avvenuto con il precedente tentativo della maggioranza di centrodestra, non permetteremo lo smantellamento della buona legge regionale 9/2016 contro il gioco d’azzardo patologico.
In queste settimane di consultazioni la Giunta non si è mai degnata di venire in Commissione per ascoltare le perplessità, i dati e gli appelli dei tanti che sono stati ascoltati. Dopo Libera e Acli, Avviso pubblico, Caritas diocesana, Società italiana tossicodipendenze e fondazione Antiusura, ancora i Serd, la Guardia di finanza e i sindaci riuniti nel Cal, hanno ribadito la loro forte preoccupazione sulla cancellazione della legge sul gioco d’azzardo patologico. La maggioranza è talmente sorda che il testo è stato richiamato in Aula senza nemmeno aver iniziato l’analisi in commissione.
Siamo pronti a bloccare anche questo blitz della Giunta con una opposizione durissima in consiglio regionale. Con la convinzione che tra le priorità della Regione Piemonte non vi sia, di certo, questa sanatoria e il ritorno al far west delle macchinette”.
 
Qualche giorno fa, il Ddl ha incassato la bocciatura del Consiglio delle autonomie locali, che ha espresso parere negativo soprattutto per via delle norme sulla riduzione del ruolo dei Comuni, con la mancanza del potere di ordinanza da parte dei sindaci per individuare ulteriori luoghi sensibili e in ordine alle fasce orarie di interruzione dell’esercizio del gioco. Il Cal poi ha criticato la carenza di uno stanziamento adeguato di risorse per sostenere i Comuni nella gestione dei relativi servizi sociali volti alla prevenzione del gioco, al recupero delle persone coinvolte e al sostegno alle relative famiglie, mentre ha dato parere favorevole alla Pdl n° 53 (primo firmatario Giorgio Bertola) che integra l’elenco dei luoghi sensibili rispetto ai quali è vietata la collocazione degli apparecchi per il gioco ed interviene sulle limitazioni temporali all’esercizio del gioco dettando la misura massima di funzionamento, disponendo il fermo degli apparecchi per il primo giorno di pagamento delle pensioni.

Appare certo che il testo della Giunta arriverà in Aula con qualche "ritocco" rispetto alla sua versione originaria, alla luce di quanto ascoltato nel corso delle audizioni nelle commissioni consiliari, con l'espressione di posizioni ovviamente agli antipodi da parte delle rappresentanze degli operatori del gioco e delle associazioni operanti nel sociale, o dai medici.
Se, infatti Sapar ha chiesto di tutelare i posti di lavoro esistenti e “lavorare sull’informazione e sulla formazione dei cittadini, a partire dai giovani”, Acadi ed As.tro hanno puntato il dito contro l'inefficacia dei distanziometri nell'ottica di una reale prevenzione del Gap, come fatto, peraltro, anche dall'Eurispes, mentre la Cgia Mestre ha riferito sul pesante ridimensionamento dell'occupazione fra 2016 e 2019, con 1.700 addetti persi a causa del distanziometro, a cui vanno aggiunti altri 600 per l'incremento di tassazione del settore.
Numeri non condivisi da Ires Piemonte, istituto pubblico di ricerca che svolge indagini in campo sociale ed economico, con l'obiettivo di aiutare la Regione nella progettazione delle politiche e nella valutazione della loro efficacia.
Sullo stesso lato della bilancia anche gli interventi di Caritas diocesana, Società italiana tossicodipendenze (Sidt) e Fondazioni antiusura, che hanno chiesto “approfondimenti” sulle norme dedicate a prevenzione del Gap, gioco responsabile e distanza delle attività dai luoghi sensibili.

Istanze che, in un modo o nell'altro, dovranno prendere in considerazione tutte le parti politiche coinvolte, mentre sotto le finestre di Palazzo Lascaris i lavoratori del gioco saranno in presidio. Per chiedere, ancora una volta, di tutelare i propri posti di lavoro.
 
IL DIBATTITO - Inizia puntuale la seduta del Consiglio, alle due e qualche minuto del pomeriggio. In tema di gioco si susseguono inizialmente le richieste di modifica del verbale precedente. Il presidente Bertola, con l'appoggio di Rossi e Frediani richiama il Ddl 144 in commissione, ma in seguito alla votazione il Consiglio respinge la proposta.
Il consigliere Rossi poi pone una questione pregiudiziale relativa al tema richiamato dall'art. 32 della Costituzione, in merito alla tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo. "Se dovesse entrare in vigore questo Ddl avremmo un aumento dell'offerta di gioco, quindi un aumento della domanda e una aumento delle persone colpite da Gap. Ce l'hanno detto tutti, chiedendoci unanimemente di non modificare la legge. Approvando questo disegno di legge si farebbe un attentato alla salute di tutti i piemontesi". 
La tutela della salute è stata poi chiamata in causa anche da altri consiglieri di minoranza, richiamandosi allo Statuto della Regione Piemonte "per la vita e il lavoro in ambienti salutari e di qualità" e postulando che le sale gioco non lo siano, per via della presenza degli apparecchi.
Alla ripresa dei lavori dopo una pausa, i consiglieri sono tornati a parlare del potere d'ordinanza dei sindaci per limitare il gioco, "abrogato dal Ddl della Giunta", come ricordato da Marello e sostenuto anche da Bertola, pregiudicando la possibilità dei Comuni di regolamentare la memoria e resistere ai ricorsi di fronte ai Tar. Avetta poi ribadisce carenza di risorse per sostenere i Comuni nelle loro strategie di prevenzione del gioco patologico.
A tal proposito Grimaldi ricorda che la legge del 2016 che si vuole abrogare è stata l'occasione per i sindaci di "sperimentare" in materia di ordinanze sul gioco, rammentando come già nel 2005 il Comune di Verbania provo a varare norme dedicate, cosi come Stresa nel 2011. "Sono tantissimi i Comuni che noi rischiamo di tradire se andassimo avanti con questo disegno di legge".
Il consigliere Avetta quindi ha posto un'altra questione pregiudiziale richiamandosi alla giurisprudenza della Corte costituzionale in materia di concorrenza, per assicurare le medesime condizioni d'ingaggio per tutti gli operatori economici. "Se facciamo mente locale sul Ddl 144 è evidente che è lesivo della concorrenza in quanto in contrasto con tali norme. Il testo pone una sostanziale differenza fra chi ha rispettato la legge del 2016 e chi ha confidato nella sua abrogazione. Perciò il Ddl si deve ritenere in contrasto sia con la Costituzione che con l'assetto normativo europeo". 
Si è proseguito con numerose altre pregiudiziali, in attesa di riprendere la discussione mercoledì 23 giugno.
 
GRIMALDI (LUV): "PRONTO MEZZO MILIONE DI EMENDAMENTI" - “Abbiamo depositato decine di migliaia di emendamenti, ne abbiamo pronti un altro mezzo milione. Ci vorrà tempo anche solo per numerarli e trasferirli sulle piccole chiavette usb della Regione. Le opposizioni hanno 'un milione di idee' per fermare questo scempio e impedire che Torino e il Piemonte ridiventino un casinò a cielo aperto per i più fragili. Non ci importa vincere il guinnes dei primati, ma fermare a tutti i costi il 'riparti slot'”. Lo dichiara il capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, impegnato nell'opposizione in Aula al Ddl della Giunta sul contrasto al gioco patologico. “È la terza volta che ci provano” - prosegue Grimaldi. - “Oggi Lega e soci tentano una vendetta sul gioco d'azzardo con una sanatoria sconsiderata e fuori tempo massimo, che le Lobby del gioco chiedevano da tempo. Ma non solo: il centrodestra, per la fretta di approvare la loro liberalizzazione selvaggia, ha votato contro l'inserimento all'ordine del giorno della solidarietà a Belakhdim, 37 anni, coordinatore dei Si Cobas di Novara, ammazzato da un camion durante una manifestazione dei lavoratori della logistica davanti ai cancelli della Lidl di Biandrate, e del progetto di insediamento della Giga Factory Stellantis nel nostro Capoluogo. Oltre a essere pericolosa per la nostra salute e per la nostra economia, questa maggioranza è senza scrupoli”.
 
 

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