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I Comuni: 'Riordino gioco, non vanificare quanto fatto nei territori'

19 gennaio 2022 - 11:24

Quali sono le posizioni dei sindaci e degli assessori eletti nel 2021 sul contrasto al Gap? Ecco le loro risposte, con l'auspicio di un riordino del gioco che non vanifichi quanto fatto finora dai Comuni.

Scritto da Francesca Mancosu
I Comuni: 'Riordino gioco, non vanificare quanto fatto nei territori'

Per i Comuni che nel 2021 hanno cambiato sindaco e composizione del consiglio con le elezioni amministrative di ottobre, la legislatura è appena iniziata ma è già entrata nel vivo.
Sbrigate le prime incombenze, preso possesso di deleghe ed uffici e acquisita un po' di familiarità con assistenti, tecnici e colleghi di lavoro dei prossimi cinque anni, è già tempo di fare programmi per i mesi a venire, con l'obiettivo di rispettare gli impegni presi in campagna elettorale.
Anche in materia di gioco, tema “noto” a molti dei neo-eletti, che ne approfittano per prendere posizione anche in tema di riordino nazionale del comparto, con la bozza del disegno di legge in materia - anticipata da GiocoNews.it - pronta ad arrivare sul tavolo del ministro dell'Economia, Daniele Franco, entro la fine di gennaio, stando a quanto annunciato dal sottosegretario al Mef con delega ai giochi, Federico Freni.

Ed ecco quindi la prima parte dello speciale pubblicato sulla rivista cartacea di Gioco News di gennaio, consultabile nella sua interezza a questo link


MILANO, BERTOLÈ: “UN APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE NEL CONTRASTO AL GAP” - Il primo a rispondere alle nostre domande è Lamberto Bertolè, assessore al Welfare e salute della giunta comunale di Milano (guidata ancora una volta da Beppe Sala e dal centrosinistra), che fa il punto sulla regolamentazione attualmente in essere nella città meneghina per il  contrasto al gioco patologico e sulle altre azioni portate avanti in questo campo.
“Con il regolamento edilizio comunale approvato nel 2014 il Comune è già intervenuto per porre delle regole al gioco d'azzardo, nell'ambito delle sue competenze che su questa tema sono limitate.
In particolare, all'articolo 13, prevede l'impossibilità di apertura di nuove sale gioco e nuove collocazioni di apparecchi di gioco a una distanza inferiore a 500 metri da: istituti scolastici di ogni ordine e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semi-residenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori. Sono inoltre individuati ulteriori luoghi sensibili da cui rispettare le distanze come: parchi gioco, caserme, ospedali, cliniche, luoghi di particolare valore civico e culturale quali musei e sedi di associazioni di volontariato che si dedicano alla pubblica assistenza.
Con ordinanze del 2014 sono invece stati stabiliti gli orari di apertura massima delle sale gioco e gli orari massimi di attivazione degli apparecchi di gioco che sono dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23. Il Comune inoltre è capofila del progetto Milano no slot, nell'ambito del quale ha costruito una cabina di regia e messo in sinergica relazione fra loro istituzioni, enti, professionisti, conoscenze e competenze per azioni di sensibilizzazione e contrasto al gioco d'azzardo. La Rete si è allargata negli anni anche alla Città metropolitana e dal 2020 coinvolge anche gli ambiti del Corsichese, Rhodense, Paullese, Garbagnatese e San Giulianese.
I progetti che il Comune di Milano ha messo in campo con la Rete NoSlot sono il frutto di una elaborazione unitaria che, con un approccio multidisciplinare, affronta il fenomeno del gioco d'azzardo patologico nella sua complessità e articolazione.
Nel 2015 è partito il progetto del Comune di Milano 'Milano NoSlot: Accoglie e orienta'. Al progetto hanno preso parte la Fondazione Caritas Ambrosiana, la Fondazione San Bernardino, l'Associazione azzardo e nuove dipendenze, l'Ordine degli avvocati di Milano con il sostegno di quattro associazioni dei consumatori. È stato creato uno sportello di ascolto e accompagnamento rivolto alle famiglie dei giocatori che non erano intenzionati a riconoscere la loro patologia, a essere presi in carico dai servizi per le dipendenze, e il cui comportamento portava spesso le famiglie verso il baratro. In più il Comune, attraverso il progetto SostieniMi, ha messo in campo una helpline che ha l'obiettivo di supportare le persone che hanno delle dipendenze e i loro familiari in un percorso di fuoriuscita dal problema. Si tratta di una linea telefonica (3351900536), un indirizzo mail (helplinedipendenze@gmail.com), una chat per la messaggistica istantanea”.
Quanto agli "effetti" del regolamento comunale in materia di gioco e la sua osservanza, Bertolè rimarca: “La polizia locale di Milano ha il compito di effettuare i controlli per verificare il rispetto delle norme stabilite con il regolamento comunale e con le ordinanze nei locali dove sono presenti slot machine. Dai dati della Polizia locale si rileva che nel 2020 ci sono stati 421 controlli, 136 violazioni contestate, 39 diffide notificate e controllate, 87 sospensioni di attività notificate e controllate”.
Restando nei confini dell'attualità, l'assessore milanese si sbilancia in merito al possibile riordino del gioco pubblico nel 2022, alla luce delle ipotesi circolate nei mesi passati circa un "superamento" delle norme locali e di una possibile compartecipazione dei Comuni alle entrate erariali derivanti dal gioco. “Senza dubbio auspichiamo che il contributo del Governo alla lotta al gioco d'azzardo prescinda dagli introiti derivanti dal gioco stesso. Speriamo, al contrario, che il sostegno statale venga potenziato per permetterci di investire sui progetti di supporto ai giocatori patologici e alle loro famiglie”.

VARESE, GALIMBERTI: “PUNTARE SU SENSIBILIZZAZIONE E INFORMAZIONE” - Restando in Lombardia, a parlare è Davide Galimberti (Partito democratico), al secondo mandato come sindaco di Varese, dopo il primo iniziato nel 2016, anno in cui fu tra i firmatari della lettera inviata all'allora presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dall'ex assessore regionale Viviana Beccalossi e da alcuni sindaci della regione per esprimere "la preoccupazione causata dall'orientamento che il Governo” sembrava “voler prendere in tema di contrasto al gioco d'azzardo patologico" e auspicando di non vanificare il lavoro fatto sui territori a suon di ordinanze e regolamenti.
Oggi Galimberti è ancora convinto che “la dipendenza dal gioco d'azzardo vada contrastata in ogni modo: è importante non vanificare gli sforzi fatti finora, anche per contrastare i possibili effetti negativi a livello sociale, considerando il fatto che contrastare il gioco d'azzardo significa anche contrastare il fenomeno delle frodi e al tempo stesso tutelare l'ordine e la sicurezza pubblica”.
Per arginare il gioco patologico, “problema sempre più preoccupante, perché a essere coinvolte sono persone di tutte le età e di tutte le fasce sociali”, secondo Galimberti è “necessario attivare anzitutto un lavoro di sensibilizzazione e informazione, perché nel gioco d'azzardo si rischia non solo di perdere soldi, ma spesso si mette a rischio l'equilibrio di lavoro e famiglia, dal momento che si tratta di una vera e propria dipendenza patologica”.
Allargando la panoramica al programma elettorale da attuare nei prossimi cinque anni, il primo cittadino di Varese ha ben chiaro lungo quali direttrici intervenire. “I prossimi anni saranno importanti per il futuro della nostra città, che desideriamo sempre più verde, sportiva, in grado di puntare su progetti innovativi, di fare rete con altre realtà, una città ancora più attrattiva e attenta a tutte le fasce del tessuto sociale ed economico. Una città protagonista di iniziative importanti in ambito culturale, sociale ed economico. Penso al nuovo polo culturale che si sta realizzando nella struttura della ex Caserma Garibaldi, o al progetto di riqualificazione dell'ex cinema Politeama per dare alla città un teatro stabile in grado di accogliere eventi, spettacoli teatrali e concerti, o allo studentato di Biumo Inferiore: si tratta di progetti finalizzati a connotare la città di luoghi dedicati alla cultura e ai giovani, per renderla ancora più vivace ed attrattiva. Ma fondamentale sarà anche la capacità di creare collegamenti e progetti con le vicine Milano, Como ed il Ticino, per una città che da una parte lavora con l'area metropolitana ed al contempo è cerniera e collante con l'area insubrica sempre più connessa con reti infrastrutturali e digitali.
Credo inoltre che i prossimi anni dovranno concentrarsi sul post emergenza sanitaria, rimarginando le tante ferite che il virus ha generato, partendo dal potenziamento del sistema sociosanitario, dal rilancio del settore economico e dalla socialità. Ma ci saranno da gestire anche i cambiamenti e sfide che dovranno puntare necessariamente sull'innovazione. E su questo le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza saranno determinanti”.
 
 

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