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Bando bingo: Marcotti (Federbingo) "Serve certezza delle regole"

26 settembre 2014 - 08:42

“Il bando di riassegnazione delle 198 concessioni scadute nel biennio 2013/2014 e l’assegnazione di 30 nuove concessioni cade in un momento molto particolare per il settore del gioco pubblico. Siamo in attesa che l’esecutivo attui quanto previsto dall’art. 14 della legge di delega fiscale il quale ha come oggetto la revisione complessivo del modello di gestione dei giochi in concessione statale.

Scritto da Sara
Bando bingo: Marcotti (Federbingo) "Serve certezza delle regole"

A tale novità si somma la stratificazione normativa venutasi a creare dopo l’iniziativa normativa messa in campo dagli enti locali a contrasto delle dipendenza da gioco d’azzardo. Ritengo che i due motivi sopra elencati possano bastare per poter affermare che non sarebbe scellerato il poter ragionare seriamente sulla possibilità di uno slittamento dei termini del bando in attesa che questo momento di transizione, passi”. È quanto afferma il presidente di Federbingo, Italo Marcotti, sul nuovo bando di gara per il gioco terrestre.

Cosa chiedete all’amministrazione?

“Quello che ogni imprenditore vorrebbe dal proprio ente regolatore, la certezza delle regole e la possibilità di poter pianificare gli investimenti in forza di queste certezze. Purtroppo la stratificazione normativa venutasi a creare a causa delle iniziative degli enti locali non acconsente agli imprenditori di avere delle certezze. Per farle un esempio nella città di Genova, riuscendo nella già ardua impresa di poter realizzare una sala Bingo nei termini e nelle modalità dettate dal bando di gara, se nella fase di realizzazione dell’opera, si dovesse venire a posizionare nella prossimità di 500 metri dalla futura sala Bingo quello che viene definito un “punto sensibile”, ad esempio un bancomat, la possibilità di attivare l’attività verrebbe compromessa. In città come Milano, Genova, regioni come la Puglia, la norma a contrasto del gioco legale è espulsiva, non limitativa. In sostanza, i futuri concessionari rischiano di sottoscrivere un diritto oneroso con il Ministero delle Finanze per poi trovarsi a non poter godere di tale diritto a causa delle norme locali. Visto che il bando pubblicato in Gazzetta Europea definisce il perimetro del diritto come il territorio dello stato italiano, viene da chiedersi in quale stato sorgano le città di Genova e Milano, località in cui la concessione non trova la forza del diritto di operare”.

Ci sono modifiche che a vostro avviso andrebbero fatte?

“Andrebbe attesa l’applicazione della legge di delega fiscale della quale il Governo è stato investito. Così come stiamo ci troveremmo ad attivare delle concessioni le cui caratteristiche potrebbero essere diverse o contrarie ai dettami delle future normative in materia di gioco pubblico. A rischio ci sono imprese, investimenti, una rete distributiva di gioco legale, quasi 10.000 posti di lavoro e milioni di gettito erariale. In questo momento storico l’Italia non si può nemmeno permettere di pensare che ciò possa accadere”.

Le risposte di Adm ai diversi quesiti sottoposti dagli operatori a suo avviso sono esaustive?

“Non mi permetto di valutare le risposte dell’Amministrazione, anche perché una risposta è conseguenza di una domanda, che può anche non essere stata correttamente formulata”.

Per il settore che tipo di riforma auspica più in generale?

“Una riforma che premi i locali specializzati per la rivendita di gioco pubblico, che definisca regole uguali per tutti gli operatori in tutto il perimetro dello stato italiano e che finalmente cancelli le attività che rivendono gioco in assenza di una concessione italiana. In materia di gioco pubblico vi è riserva statale, le iniziative locali stanno sono falcidiando il presidio della legalità a tutto favore della illegalità. Se si sta instaurando una cultura di gioco responsabile è grazie agli sforzi dei concessionari, non di certo dei marchi ‘slot free’ o delle canzoni rap contro le dipendenze. Auspico che il Ministero della Salute pubblichi dei dati reali che possano definire la fenomenologia del Gap e che ciò possa realmente portare ad un piano di informazione e contrasto”.

Intanto ieri il Tar del Lazio ha respinto il ricorso di una sala bingo contro il nuovo bando, rinviando la trattazione all'8 ottobre.

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