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Giochi e Stabilità 2016, 74 emendamenti all’articolo 48 della manovra 2016

09 novembre 2015 - 09:57

La commissione Bilancio del Senato al lavoro sugli emendamenti all’articolo 48 sul gioco: 74 quelli presentati.

Scritto da Anna Maria Rengo
Giochi e Stabilità 2016, 74 emendamenti all’articolo 48 della manovra 2016

Dei circa 3.500 emendamenti (un numero superiore sia alle previsioni che agli auspici) che sono stati presentati alla Legge di Stabilità 2016, ce ne sono 74 relativi all’articolo 48, quello che detta disposizioni in materia di gioco, prevedendo in particolare una maggiore tassazione per slot e Vlt, bandi per scommesse, bingo e gioco online, oltre che la riapertura dei termini per la cosiddetta sanatoria dei centri collegati a bookmaker esteri non autorizzati. Quasi tutti, ovviamente, hanno attinenza con il gioco, anche se ce ne sono alcuni che chiedono l'introduzione di un articolo 48 bis sulle tasse automobilistiche o altri sul canone Rai.

 

L’ITALIA DEI VALORI – Numerosi, come annunciato, gli emendamenti dell’Italia dei Valori, che chiedono per esempio di sopprimere l’articolo, tanto “il minor gettito derivante dall’applicazione di esso è compensato dalle minori spese necessarie per affrontare la riabilitazione delle ludopatie’. Bencini, Romani e Bignami ripropongono anche il testo del loro disegno di legge che vieta tutti i giochi, tranne lotto, lotterie e totocalcio. Gli stessi chiedono inoltre di rivedere l'incremento del Preu per le slot passando, a seconda dell'emendamento presentato, a un range che va dal 20 al 45 percento. Per quanto riguarda la Vlt, chiedono una tassazione dal 10 al 50 percento, e propongono pure di abolire il comma relativo alla riapertura della sanatoria. Quanto al bando scommesse, l’IdV chiede di ridurre significativo il numero dei diritti, richiesta analoga a quello sul bingo e sul gioco online. Gli stessi senatori chiedono inoltre di vietare "la propaganda pubblicitaria" e parlano di gioco anche in due ordini del giorno: con il primo chiedono di aumentare il Preu di slot e Vlt e di non concedere la proroga alla sanatoria, nel secondo di vietare tutti i giochi, tranne lotto e totocalcio".

 
ALLEANZA LIBERALPOPOLARE-AUTONOMIE – I senatori di Al-A chiedono invece in alcuni emendamenti che il Preu per le slot passi al 16 percento e il payout ad almeno il 71 percento e che il prelievo sulle vincite superiori i 500 euro sia fissato nella misura del 9 percento sull’eccedenza, e che le maggiori entrate siano destinate a incrementare le risorse del fondo per la cura del gioco d’azzardo patologico. 
 
IL MOVIMENTO 5 STELLE – La senatrice M5S Serenella Fucksia chiede di alzare il Preu per le slot al 19 percento e per le Vlt al 6,5 percento, richiesta fatta propria anche da Endrizzi, che nel suo emendamento chiede pure di introdurre il divieto di pubblicità del gioco, con sanzioni da 50mila a 500mila euro, oltre che di sopprimere il comma sulla riapertura della sanatoria. In un altro emendamento, Endrizzi chiede invece che chi non aderisce alla sanatoria non possa “partecipare alla gara” scommesse disciplinata nella stessa legge di Stabilità. Ancora, sul bando scommesse il senatore chiede che sia dimezzato il numero dei diritti e un distanziometro di 500 metri da luoghi sensibili per i punti scommesse.
 
SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’ – Altri senatori dei Sel vogliono invece che il Preu per le slot passi al 16, 5 percento e quello per le Vlt al 7 percento.
  
GRUPPO CONSERVATORI E RIFORMISTI – Anche i senatori di CoR D’Ambrosio Lettieri e Milo chiedono di aumentare il Preu per slot e Vlt (rispettivamente al 20 e al 7,5 percento) e di incrementare del 7 percento il fondo per la ludopatia. 
 
IL PARTITO DEMOCRATICO – Anche il Pd chiede modifiche sul bando scommesse, prevedendo che possano partecipare anche i soggetti regolarizzati, “purché la procedura di regolarizzazione sia avvenuta entro 30 giorni dall’entrata in vigore della presente legge” (emendamento a firma di Ricchiuti e altri) Donatella Albano chiede che “nelle aree dedicate alla raccolta del gioco (…) è fatto divieto di ingresso ai minori anche se accompagnati dai genitori”, prevedendo sanzioni da 10mila a 50mila euro e anche la sospensione o revoca della concessione in caso di recidiva. 
 
Come preannunciato, il Pd, tramite i senatori Santini, Broglia e altri, chiede l’introduzione di un articolo 48 bis, che prevede che tutti i giochi, a partire dal 2016, siano sottoposti a imposta mediante un prelievo erariale unico. “Presupposto dell’imposta è la raccolta dei giochi pubblici. La base imponibile è costituita dalla differenza tra le somme giocate e le vincite corrisposte”, mentre soggetto passivo è il concessionario. L’emendamento prevede che con apposito regolamento sono stabiliti “la misura effettiva del prelievo, in relazione a ciascuna tipologia di gioco (…) anche prevedendo aliquote differenziate per le scommesse a quota fissa raccolta su rete fisica ovvero a distanza”, ma anche “le modalità di calcolo del Preu dovuto per ciascun periodo contabile e per ciascun anno solare”, come pure “le modalità per l’utilizzo in compensazione del credito derivante dall’eventuale eccedenza dei versamenti periodici e il versamento annuale a saldo” come pure “i termini e le modalità secondo i quali i concessionari comunicano, tramite la rete telematica, i dati relativi alle somme giocate e alle vincite erogate”. “Il Preu è comunque dovuto anche se la raccolta (..) avviene in assenza di concessione e dei titoli abilitativi previsti dal presente codice ovvero sulla base di concessione o titolo abilitativo invalido o inefficace”. 
L’emendamento fissa un Preu al 60 percento “per i giochi mediante apparecchi collegati alla rete telematica dotati di attestato di conformità alle disposizioni vigenti e obbligatoriamente collegati alla rete telematica di cui all’articolo 14-bis, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, numero 640” che “si attivano con l’introduzione di moneta metallica ovvero con appositi strumenti di pagamento elettronico”, e al 50 percento per quelli che “si attivano esclusivamente in presenza di un collegamento a un sistema di elaborazione della rete stessa”. Per le scommesse è del 20 percento e per il bingo del 42 percento.
 
Un altro emendamento, che reca le stesse firme, statuisce che “nell’esercizio delle loro potestà normative e amministrative, le Regioni e i Comuni conformano i rispettivi ordinamenti alle disposizioni della presente legge che costituiscono disposizioni di coordinamento nazionale in materia di gioco, astenendosi dall’introdurre misure o assumere azioni idonee a vanificare l’unitarietà del quadro regolatorio nazionale di fonte primaria in materia di giochi pubblici”. 
 
Lo stesso emendamento prevede che il Mef, su richiesta dell’Agenzia, “acquisisce obbligatoriamente il parere del Consiglio di Stato per i profili di legittimità relativi agli schemi degli atti di gara per il rilascio di concessioni in materia di giochi pubblici, nonché agli schemi di definizione dei criteri per la valutazione dei requisiti di solidità patrimoniale dei concessionari”. “L’Agenzia – si legge ancora – può provvvedere alla gestione e all’esercizio delle lotterie nazionali a estrazione differita anche mediante una sua società a totale partecipazione pubblica” e può altresì “organizzare con le amministrazioni competenti di altri Stati dell’Unione europea la gestione di giochi ovvero di singoli concorsi o estrazioni”. L’emendamento prevede inoltre che “in sede di Conferenza unificata lo Stato, le Regioni e gli enti locali sanciscono intese in ordine alla distribuzione territoriale delle sale da gioco che offrono i giochi con vincita in denaro. Le intese, in ogni caso, devono risultare tali da assicurare la possibilità di concessioni di gioco uniformi a livello statale e sull’intero territorio nazionale, nonché la salvaguardia dei loro valori patrimoniali".
 
NCD - UDC - I senatori di Ncd-Udc Torrisi, Marinello e Pagano intervengono invece sull’ippica, chiedendo che il prelievo sulle scommesse a quota fissa è stabilito nella misura dell’8 percento del movimento netto e che nel caso in cui il movimento netto del 12 mesi precedenti derivanti dalle stesse scommesse sia superiore ai 100 milioni di euro, l’aliquota è stabilita nella misura del 6,5 percento, se superiore ai 130 milioni, del 5 percento, se superiore ai 180 milioni di euro, del 3,5 percento. Inoltre, il prelievo è destinato al finanziamento dei montepremi, della gestione degli impianti, delle corse nonché delle provvidenze per l’allevamento dei cavalli. Ancora, i concessionari “hanno facoltà di proporre nei propri programmi di avvenimenti personalizzati e complementari a quello ufficiale le scommesse prima citate, accettando scommesse anche durante lo svolgimento degli eventi”. 
Anche Laura Bianconi, sempre di Ncd-Udc, chiede i “prevedere il riordino urgente della disciplina sulle scommesse a totalizzatore e a quota fissa, con adozione di uno specifico regolamento del ministro dell’Economia e delle Finanze”.
 Fabiola Anitori, sempre di Ncd-Udc, chiede che sale giochi e sistemi online applichino “strumenti di rilevazione di indicatori sul comportamento di gioco e strumenti per favorire una consapevolezza del comportamento in capo al giocatore” e che “deve essere possibile la realizzazione di adeguate comunicazioni, personalizzate anche al giocatore, finalizzate a rendere consapevoli dei rischi connessi al gioco. Le attività pubblicitarie dovranno obbligatoriamente fare riferimento a tali servizi”.
 
L'ARTICOLO 32 - Si parla di gioco anche all'articolo 32, con l'emendamento della Lega che chiede di abolire la pubblicità del gioco, così da razionalizzare le spese del Servizio sanitario nazionale.

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