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Calcio dilettantistico, Sel sollecita riforma del settore contro rischio combine

04 febbraio 2016 - 08:52

La riforma del calcio dilettantistico per evitare il rischio combine al centro di un'interrogazione di Sel al premier Renzi.

Scritto da Anna Maria Rengo
Calcio dilettantistico, Sel sollecita riforma del settore contro rischio combine

I deputati di Sel Giancarlo Giordano e Annalisa Pannarale hanno presentato un'interrogazione al presidente del consiglio dei ministri per chiedere “non ritenga urgente ed ineludibile”, alla luce dei recenti casi casi di calcioscommesse, di “promuovere, di concerto con le autorità sportive competenti, gli stati generali del calcio dilettantistico italiano, al fine di avviare una profonda riforma del settore, ivi compreso quello delle categorie giovanili e 'primavera'», che lo riconduca alla sua meritoria missione originaria”.

 

LE PREMESSE – In premessa, i due deputati ricordano come negli ultimi giorni siano stati resi noti i i primi risvolti della bufera abbattutasi sul calcio italiano nel maggio del 2015 e della requisitoria avanzata, nell’ambito del secondo filone del processo federale scaturito dall’inchiesta 'Dirty soccer' della Procura di Catanzaro legato alla presunta esistenza di un’organizzazione delinquenziale specializzata in scommesse illecite su partite di calcio dei campionati di Serie B, LegaPro e Campionato nazionale dilettanti, dalla Procura della Federcalcio.
Secondo i due deputati “il Governo italiano, attraverso il Ministero competente, ha deciso, nonostante il parere contrario della Federazione italiana gioco calcio, di estendere la pratica del gioco delle scommesse al settore dilettantistico, determinando il coinvolgimento di un mondo già di per sé esposto agli interessi delle organizzazioni criminali nazionali e internazionali; infatti, il settore non professionistico della serie 'D' e di quelle minori è un ambito non interessato dai grandi flussi finanziari che investono le categorie superiori, dove le società sportive calcistiche operano tra forti difficoltà economiche e gestionali riservando ai calciatori ingaggi incerti e modesti che non offrono alcuna sicurezza di stabilità reddituale; per queste ragioni le organizzazioni criminali italiane hanno posto la loro attenzione su questo settore del calcio esposto a forti condizionamenti realizzando un sistema di collaborazione con le mafie internazionali, in particolare dell’Est europeo e asiatico, dove il sistema delle scommesse 'online' è totalmente fuori controllo e può, di conseguenza, canalizzare gli eventi calcistici che si possono più agevolmente manipolare, trasformando l’incontro di calcio di una serie minore in un evento catalizzatore di scommesse dall’incomparabile budget finanziario; da quando si è diffuso questo fenomeno di scommesse illegali, il calcio dilettantistico ha praticamente smesso di svolgere la sua meritoria funzione di leva, trasformandosi di fatto in uno strumento di capitalizzazione dell’economia mafiosa internazionale e penalizzando fortemente la diffusione di una sana cultura e pratica sportiva, al punto che obiettivo dei presidenti non è più tanto quello di investire sul conseguimento di traguardi agonistici, quanto quello di strutturare un 'capitale' funzionale a dinamiche di pura imprenditoria finanziaria; i bassi budget di partecipazione ai rispettivi campionati rendono le società sportive ' minori' oggettivamente più esposte al ricatto ed ai condizionamenti della criminalità organizzata detentrice di ingenti risorse finanziarie”.

 

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