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Il caso Gazzabet fa discutere, interviene anche l’Ordine dei giornalisti

28 gennaio 2014 - 15:04

Non sono solo i giornalisti della Gazzetta dello Sport ad opporsi alla scelta editoriale del gruppo Rcs di puntare anche sul settore delle scommesse, ma pure l’Ordine del giornalisti.

Scritto da Anna Maria Rengo
Il caso Gazzabet fa discutere, interviene anche l’Ordine dei giornalisti

Nell’ultimo consiglio direttivo, che si è tenuto a Roma dei giorni scorsi, è stato infatti approvato all’unanimità un ordine del giorno piuttosto chiaro in proposito: “A seguito della decisione adottata dall’Amministratore delegato di Rcs Scott Jovane di dare vita all’interno del quotidiano La Gazzetta dello Sport a Gazza Bet, quattro pagine di quote dedicate alle scommesse sportive con il progetto di acquisto di una licenza da far gestire a un operatore del settore scommesse con la protezione/sigillo del marchio Gazzetta dello Sport; il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti denuncia un’operazione che solleva molti e legittimi interrogativi sul piano etico, giuridico e deontologico, e che rischia di compromettere seriamente la storia e il prestigio della storica testata sportiva milanese e la credibilità e l’autorevolezza dei suoi giornalisti; sostiene la decisione adottata dal CdR della Gazzetta dello Sport che ha indetto a giorni alterni lo sciopero delle firme; ravvisando elementi di commistione tra pubblicità e informazione, invita il direttore della Gazzetta dello Sport a sospendere e revocare la pubblicazione di Gazza Bet, e si riserva in caso contrario di segnalare agli Ordini regionali competenti e ai Consigli territoriali di Disciplina quanto accaduto per le valutazioni di competenza”.

 

LE RICHIESTE DI MONTI - Immediata la reazione del direttore della ‘Rosa’, Andrea Monti, che tramite l’avvocato Caterina Malavenda ha scritto al presidente dell’Odg, Enzo Iacopino, in cui si precisa che non è vero che l’amministratore delegato di Rcs avrebbe deciso “di dare vita all’interno del quotidiano La Gazzetta dello Sport a Gazza Bet, a quattro pagine di quote dedicate alle scommesse sportive”, né, a magior ragione, che tali pagine siano già presenti all’interno del quotidiano sportivo.

“I fatti – sottolinea l’avvocato Malavenda – sulla scorta dei quali è stata divulgata una ingiusta reprimenda nei confronti del direttore Monti, dunque, non corrispondono alla realtà, mentre la presa di posizione, assunta senza neppure sentire almeno l’interessato, sulla scorta di notizie evidentemente apprese da fonte inattendibile, appare all’interessato ingiusta, soprattutto tenuto conto degli sforzi che costantemente pone in essere per tutelare, invece, l’autorevolezza e il prestigio del giornale che dirige”. Malavenda ha dunque chiesto di eliminare dal sito l’ordine del giorno in questione e a dare atto, svolte se del caso le necessarie verifiche, con le stesse modalità con le quali è stato diffuso l’ordine del giorno, che nessuna pagina, quali quelli la cui diffusione la cui diffusione è stata data per certa, è previsto venga inserita fra quelle del quotidiano”.

 

LA REPLICA DI IACOPINO – Il presidente dell’Ordine Iacopino ha subito risposto alla lettera di Malavenda: “Mi sono scusato per iscritto con il direttore Monti per non aver risposto alle sue telefonate. Il Consiglio ha approvato un documento che segnalava l’allarme dei colleghi della Gazzetta dello sport per una iniziativa che era stata annunciata. Tale allarme è apparso sulla stessa Gazzetta dello sport a firma del Cdr. Il fascicolo attualmente inserito nel giornale non ha per titolo Gazza Bet. Il direttore Monti spiega, in un messaggio, che “neppure Gazzabet esiste (almeno per ora) e non sarà una entità interna al giornale”. Ne sono lieto, ma l’allarme resta, non solo legato a quell’”almeno per ora”, ma al fatto che si ipotizza, secondo quel che dice il Cdr, un uso del logo della Gazzetta dello sport che crea preoccupazione tanto che già da tempo i giornalisti del quotidiano sono in stato di agitazione”.

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