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Betuniq ricorre a Consiglio di Stato contro sentenza Tar Lazio su bando Monti

25 luglio 2014 - 10:35

Betuniq farà ricorso al Consiglio di Stato in merito alla sentenza del Tar Lazio che ha bocciato il ricorso contro il Bando Monti.

Scritto da Sm
Betuniq ricorre a Consiglio di Stato contro sentenza Tar Lazio su bando Monti

“La esclusione dal bando di gara – sottolinea il dipartimento legale della società di gioco - è illegittima  come è altresí illegitttima la durata delle concessioni oggetto del bando. Il  pronunciamento del Tar, era noto, avrebbe preso le mosse da quanto giá deciso; non poteva discorstarsi infatti, nel merito, dalle determinazioni prese nei confronti delle altre societá estere ricorrenti. Con decisione di merito, nel luglio 2013 il Tar affermava la validitá del bando Monti. Era pertanto prevedibile che il Tar Lazio, non volesse accogliere le doglianze della ricorrente Uniq Group anche parzialmente, sospendendo, la decisione, in attesa della valutazione da parte della Corte di Giustizia, sugli aspetti dubbi del bando (il rinvio alla Corte, lo ricordiamo, è avvenuto con decisione del Consiglio di Stato nell’agosto 2013 in ragione dei dubbi sorti sulla durata delle concessioni). L’oggetto principale del ricorso della Uniq Group, il Bando Monti ,non  è stato, volutamente   preso in considerazione, né tantomento ve n’è stata fatta menzione per evitare di prendere decisioni scomode. La esclusione dal bando di gara, avvenuta con comunicazione del 06.03.2012, oggetto dei motivi aggiunti, è intervenuta successivamente alla proposizione del ricorso principale, e avrebbe dovuto essere collegata e  consequenziale. Ció tuttavia richiedeva una responsabilitá di cui il Tar non avrebbe voluto essere investito. La decisione del Tar è ingiusta , e non considera  con la dovuta  attenzione  quanto documentalmente depositato, e provato,  né il contesto storico specifico in cui si pone la Uniq Group. Le dichiarazioni bancarie avrebbero potuto, infatti, essere rilasciate dall’unico istituto bancario che accetta la responsabilitá  di apertura conti per le societá di gaming a Malta.

La Bank of Valletta, era infatti, al tempo, l’unica Banca , che a Malta potesse offrire una maggiore garanzia di soliditá agli operatori di gioco . Non vi era infatti  possibilitá  di aprire  conti  per le operazioni che investono le societá di gioco, in differenti istituti bancari , a  ragione della sicurezza e tutela dei giocatori , nel delicato settore del gaming .  Il TAR non ha inoltre tenuto conto della  giurisprudenza del Consiglio di Stato di  merito sul medesimo aspetto , né tantomeno del  contenuto letterale delle comunicazioni intercorse tra l’Aams e la Uniq Group la Banca, laddove risulta chiara la gratuita ostilitá da parte dell’Ente che chiede una attestazione che certifichi  “non genericamente senza alcuna formula specifica , né contenuto minimo , il credito di cui gode il soggetto  partecipante a dimostrazione della sua affidabilità patrimoniale ed economica, fatta salva ogni valutazione discrezionale da parte della Commissione aggiudicatrice…” come se  conoscere il conto in banca di una societá di gioco equivalesse a definirne la soliditá economica. La pretenziositá dell’Aams , che , lo attesta la storia giurisprudenziale,  difficilmente, accoglie  nel mercato italiano, le societá straniere, non è stata colta dal Tar che non si è pronunciato se non con quasi  scontate determinazioni”.

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