skin

Scommesse: il bando di gara al Mef, le novità per provider e concessionari

25 agosto 2016 - 09:19

Dopo una serie di colloqui con l'Antitrust, i Monopoli completano la stesura del bando di gara che approda al gabinetto del Mef e attende il parere del Consiglio di Stato.

Scritto da Ac
Scommesse: il bando di gara al Mef, le novità per provider e concessionari

Il nuovo bando di gara per l'assegnazione delle nuove concessioni per la raccolta delle scommesse è pronto, e con qualche novità per gli addetti ai lavori e i soggetti interessati a partecipare alla gara. L'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dopo una serie di scambi nell'ambito di un'ampia consultazione con l'Antitrust, è arrivata alla stesura definitiva della gara che proprio in queste ore approderà al gabinetto del Ministero dell'Economia. Per poi transitare da via Venti Settembre a Palazzo Spada, per ottenere il parere preventivo del Consiglio di Stato previsto dalla legge.
Il testo della gara predisposto dai Monopoli – secondo quanto è in grado di riferire GiocoNews.it – pur non entrando nel merito della cosiddetta 'questione territoriale', com'è inevitabile, non essendo ancora stato raggiunto alcun tipo di accordo dalla della Conferenza unificata sulla riorganizzazione della distribuzione dei giochi sul territorio nazionale, presenta alcune novità rispetto alle precedenti gare e alle altre procedure pubbliche che hanno interessato il comparto giochi in questi anni.

 
LE NOVITA' DELLA GARA – Oltre ai punti già svelati su queste pagine nelle scorse settimane, come l'introduzione delle disposizioni dettate dal nuovo Codice degli appalti e le modalità di assegnazione dei nuovi diritti – che, come anticipato, prevedono che gli operatori che parteciperanno alle selezioni per tutte e tre le tipologie di autorizzazione (ovvero quella 'dei negozi di gioco', alias Agenzie di scommesse, dei corner sportivi all'interno dei bar e dei corner in altri esercizi diversi dai bar) dovranno presentare tre offerte distinte – ci sono altri elementi di interesse per il settore. In primis, riguardo ai requisiti di accesso alla gara, dove si registrano le maggiori discontinuità rispetto al passato. In particolare, nella nuova gara, è prevista naturalmente l'ammissione di tutti i soggetti già concessionari, e di quei soggetti con potenzialità di collegamento di almeno 50 punti vendita. Aprendo quindi le porte, come in passato, anche ai fornitori di servizi e quindi ai cosiddetti provider, fissando però un requisito dimensionale per l'accesso alla selezione. Altra novità degna di nota è la rimodulazione (al ribasso) degli importi delle fideiussioni che gli operatori dovranno garantire all'amministrazione per il mantenimento dei servizi e dei requisiti concessionari, andando quindi incontro alle necessità ed esigenze del mercato.
Da notare inoltre come il testo non contenga alcun limite di concentrazione per gli operatori futuri assegnatari di titoli concessori, com'è invece previsto per i concessionari delle slot e come in molti si aspettavano di trovare nella nuova gara di scommesse. Ma non è stato invece previsto nella formulazione attuale la quale, come detto, ha ottenuto il via libera anche da parte dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.
 
I TEMPI DELLA GARA – Il punto critico della nuova selezione rimane tuttavia nei tempi. Se l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha fatto la propria parte redigendo il testo in tempi utili per bandire le nuove concessioni entro l'anno corrente, è evidente che lo scenario entro il quale doveva collocarsi la gara pubblica non è ancora completo e tutt'altro che definito, con il procrastinarsi dei lavori della Conferenza unificata, che riprenderanno soltanto il prossimo 15 settembre. E' quindi possibile che il Mef attenda di vedere come procederanno i lavori in questa sede prima di emanare la nuova procedura di selezione. Ma nonostante la legge di Stabilità avesse già previsto la proroga 'automatica' degli attuali titoli concessori in caso di mancato accordo tra Stato ed Enti locali, consentendo quindi qualche mese  in più per risolvere il rebus del territorio, a richiedere un'accelerazione è invece la spada di Damocle del bilancio di Stato a pendere sulla testa del legislatore, tenendo conto che i proventi che dovrebbero scaturire dalla gara delle scommesse (e così pure per quella del bingo e dell'online) erano già stati inseriti nel bilancio di esercizio dell'anno corrente. Per un ulteriore 'buco' che si verrebbe a creare in un momento alquanto difficile per l'Economia nazionale.
Intanto però il Mef potrebbe mandare avanti la pratica assicurandosi il parere del Consiglio di Stato sul testo corrente in modo da poter essere pronti nel più breve tempo possibile con l'emanazione della gara nel caso in cui si riuscisse ad arrivare a un verdetto conclusivo in Conferenza unificata. Procedendo così all'avvio della gara, nella migliore delle ipotesi, entro il prossimo novembre. O, almeno, queste erano le ipotesi al vaglio del Ministero fino a qualche ora fa, mentre ora il terremoto che ha devastato il centro Italia impone priorità diverse all'Esecutivo che potrebbero incidere significativamente sull'agenda di governo. Oltre a creare nuove esigenze di cassa, che certo non lasceranno fuori il comparto giochi.

Altri articoli su

Articoli correlati