skin

Cassazione conferma condanne per raccolta illegale di scommesse

16 novembre 2016 - 12:47

La Corte di Cassazione conferma la reclusione per i soci di un circolo, rei,di aver raccolto scommesse senza concessione e licenza articolo 88 Tulps.

Scritto da Fm
Cassazione conferma condanne per raccolta illegale di scommesse

 

 

"L'attività svolta dai tre imputati non si limitava alla mera commercializzazione delle ricariche ed alla distribuzione e trasmissione del contratto di conto di gioco al concessionario, ma si estendeva alla
intermediazione nella raccolta delle scommesse".

Con questa motivazione, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da tre soci di un circolo ricreativo contro la  sentenza della Corte di Appello di Lecce che ha confermato la pena di quaatro mesi di reclusione per aver svolto un'attività organizzata per la raccolta, tramite tre postazioni telematiche, di scommesse sportive, accettate da un concessionario senza aver conseguito la concessione ministeriale e la licenza prevista dall'art. 88 Tulps.

 

I giudici sottolineano che "in tal senso, sono stati valorizzati diversi elementi, tra cui il rinvenimento e sequestro di varie ricevute di scommesse su eventi sportivi già svolti o non, su cui era apposta
la dicitura 'pagata' o 'non pagata', di un manoscritto con i nomi degli scommettitori e delle relative puntate e vincite, la riconducibilità di tutte le giocate indicate su tali ricevute ai soli soci, dei quali vi era l'indicazione dei codici fiscali, la loro presenza all'interno del circolo, il rinvenimento di palinsesti di eventi sportivi calcistici non ancora giocati, il rinvenimento di computer e stampanti (per la stampa delle
'schedine'); da tali elementi, dunque, la Corte territoriale ha desunto che all'interno del circolo venisse svolta attività di intermediazione nell'accettazione e nella raccolta di scommesse, curata da due dei soci,
che effettuavano le giocate per conto dei clienti utilizzando il proprio codice fiscale, non essendo, peraltro, stata rinvenuta documentazione relativa alle ricariche dei conti gioco".

"Nel caso in esame - conclude la sentenza - la particolare tenuità del fatto risulta non configurabile in ragione della stessa valutazione della sentenza impugnata, che ha accertato lo svolgimento di un'attività organizzata di intermediazione nella raccolta di scommesse, mediante predisposizione di
mezzi e di persone, che, connotando in termini di abitualità la condotta, risulta incompatibile con l'invocata causa di non punibilità. Non sussistono, pertanto, le condizioni di astratta non incompatibilità
della fattispecie concreta (come risultante dalla sentenza impugnata e dagli atti processuali) con i requisiti ed i criteri indicati dal predetto art. 131 bis cod. pen., tali da legittimare un rinvio per nuovo esame".
 

Altri articoli su

Articoli correlati