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Virtuale a chi? Ecco una panoramica del nuovo prodotto delle scommesse

01 marzo 2014 - 14:59

I dati di dicembre 2013 erano già ottimi ma con la raccolta di gennaio 2014 erano già quadruplicati rispetto alle primissime rilevazioni sulle principali reti di operatori che hanno lanciato le scommesse virtuali.

Scritto da Cesare Antonini
Virtuale a chi? Ecco una panoramica del nuovo prodotto delle scommesse

E pensare che sono in tanti a criticare e avanzare dubbi sulle scommesse effettuate su corse di cavalli e cani registrate in chissà quale paese sperduto del mondo, a partite di calcio giocate da chissà chi alla PlayStation o alle intrepide corse delle macchine finte realizzate al computer.

I dati e gli operatori dicono cose totalmente opposte. Queste scommesse piacciono sul serio e chi pronosticava addirittura 1 miliardo di euro di raccolta nel 2014 non prevedeva poi cose lontano dalla realtà. In effetti le reti di agenzie di scommesse abilitate dal bando delle 2.000 licenze a raccogliere anche i virtual sports devono ancora andare a regime, devono ancora aprire molti punti, insomma.

Senza anticipare i temi toccati dai manager di due importanti concessionarie coinvolte in questa mini inchiesta, si ha la sensazione che questo gioco possa rappresentare molto di più rispetto a quello per cui era stato immaginato e rispetto alle previsioni che erano state fatte.

Purtroppo le scommesse basate su eventi sportivi o su corse ippiche continuano a fare notizia ma in senso negativo. È vero che anche il gioco online da molti è visto come poco trasparente rispetto a quello che si gioca dal vivo, l'uno contro l'altro (vedi il poker live) o su eventi veri e verificabili, ma leggendo l'altro lato della medaglia gli eventi virtuali potrebbero addirittura ottenere un riscontro maggiore rispetto a quello che si pensa.

 

I DATI DEL MERCATO APPENA PARTITO - Non ci sono dati ufficiali ma solo stime e, come detto, sono davvero ottime tanto che, a dicembre 2013 sono stati incassati 15 milioni di euro con una raccolta media di 500mila euro. A gennaio pare che i dati siano addirittura quadruplicati.

Un euro minimo la puntata, 10 mila euro la vincita, con un pay out massimo - quanto torna ai giocatori - al 90% (ora le macchinette sono tarate all’88-89%, garantendo una resa molto alta agli scommettitori) e una tassazione del 20% sul margine al netto delle vincite.

Si gioca ogni 5 minuti, con un tetto massimo giornaliero di 500 eventi e la possibilità per gli operatori di creare dei network per offrire montepremi più ricchi. Le giocate virtuali vanno avanti sempre e comunque, a dispetto di maltempo, soste di campionato e soprattutto al riparo da ogni possibile sospetto di alterazione del risultato. Le giocate sono a quota fissa, ma l'esito è determinato con un algoritmo da un generatore casuale di numeri (random number generator), lo stesso sistema utilizzato per le serrature elettroniche delle casseforti di ultima generazione. Partite di calcio e tennis, gare di auto, moto e corse di cani, ma presto l'offerta potrebbe ampliarsi a qualsiasi tipo di evento pronosticabile.

 

BETTER: IL VIRTUALE L'IDEALE COMPLETAMENTO DELLE SCOMMESSE TRADIZIONALI - “Le scommesse virtuali sono partite da troppo poco tempo per capire qual è il reale impatto del prodotto e il gradimento dei giocatori; quando l'offerta sarà a regime capiremo meglio le potenzialità del prodotto.

Tuttavia, anche se partito da poche settimane, il gioco è stato molto apprezzato dai giocatori Better soprattutto nei punti vendita. Le discipline che al momento hanno riscosso maggior successo sono il calcio e le corse ippiche e dei levrieri oltre al tennis e ai motori”.

 

Crediamo che gli elementi chiave di queste scommesse possano essere l'evasione, un accesso semplificato alla giocata rispetto al betting tradizionale, il divertimento e soprattutto una forma di intrattenimento sia nel punto vendita che online.

A dare le prime sensazioni del mercato è Simona Fornasiero, responsabile Marketing & Product Improvement della business unit Betting di Lottomatica Scommesse.

In prospettiva si dice che le scommesse virtuali potrebbero rosicchiare un buon 10 percento della quota totale del segmento di riferimento. Ma favoriranno anche la crescita del settore?

“Non crediamo che le scommesse virtuali andranno a cannibalizzare con queste percentuali le scommesse sul canale fisico e online.

Dalle prime esperienze, il prodotto ci sembra in grado di compensare le scommesse a quota fissa quando queste non offrono palinsesti tanto ampi da soddisfare i giocatori al 100%; durante le festività natalizie, ad esempio, questo fenomeno si è verificato con grande forza.

Al momento le performances del prodotto sono addirittura superiori alle aspettative ma è prevedibile un’erosione dei volumi delle scommesse tradizionali”.

Sull'aspetto dell'approccio al prodotto e della regolarità del gioco in se per se qual è il riscontro con i giocatori di Better?

“Al momento non abbiamo riscontrato criticità sul rischio che ci possano essere dubbi sulla regolarità delle scommesse e dei software. Una delle garanzie per i giocatori è il monitoraggio dell’intero processo di determinazione del risultato da parte di Aams”, conclude Simona Fornasiero.

 

COGETECH, UN PRODOTTO CHE INCONTRA TANTI UTENTI DIVERSIPer Cogetech fa il punto delle prime settimane di raccolta 'virtuale' Chiara Polselli, Web & Betting Business Unit Director. Com'è il primo impatto di dati e di gradimento delle scommesse virtuali nel mercato del betting italiano? “Il riscontro è più che positivo, ma è ancora presto per diffondere dei dati precisi. A dicembre siamo stati tra i primi a partire con le scommesse virtuali e stiamo ultimando in questi giorni le istallazioni dei terminali nelle sale”.

Quali saranno i giochi più attraenti per lo scommettitore? “Il calcio e le corse dei cavalli, unitamente alle corse dei levrieri, sono quelle che stanno riscontrando il maggior successo di pubblico. Ma l’ampia offerta di giochi, che include anche il tennis, i motori e il ciclismo, riesce a incontrare i diversi gusti e ad appassionare tipologie di utenti diversi”.

Si dice che le scommesse virtuali rosicchieranno un decimo di quelle tradizionali. Favoriranno anche la crescita del betting o i volumi rimarranno sempre gli stessi? “A poco più di un mese dal lancio dei virtual sports è presto per fare delle previsioni. Le scommesse sugli eventi simulati interessano un pubblico trasversale, che solo in parte combacia con gli appassionati del betting: le peculiarità delle dinamiche di gioco – la casualità, la simulazione e l’immediatezza - coinvolgono anche altre tipologie di utenti e questo potrebbe far propendere più per la crescita e il completamento del mercato che per la cannibalizzazione”.

Perché un giocatore dovrebbe spendere soldi su una corsa virtuale? Ci sono dubbi sulla regolarità e sul fatto del confronto con una macchina e non una puntata su una partita reale?

“Il claim utilizzato da iZi al lancio dei Virtual Sports è 'tutto può succedere', proprio perché l'esito non è mai scontato. Gli eventi virtuali, infatti, sono generati da un sistema casuale che è sotto lo stretto controllo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e di Sogei, che garantiscono la regolarità delle simulazioni”.

 

IL PRIMO VAGITO VIRTUALEÈ stata giocata in un'agenzia Snai di Roma alle ore 13.07 del 18 dicembre 2013 la prima scommessa su un evento virtuale e la puntata è stata effettuata su una corsa ippica di galoppo. Snai è stato uno dei primi operatori italiani ad accettare gioco su eventi virtuali, dopo aver superato le necessarie operazioni di collaudo.   

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