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Bando scommesse: si chiama in causa la Corte di giustizia europea

09 maggio 2014 - 09:47

Continua la diatriba sul bando per l’affidamento di duemila nuove concessioni di scommesse. E la palla torna alla Corte di giustizia europea. Il tribunale del Riesame di Salerno, con ordinanza dello scorso 14 aprile, ha trasmesso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea gli atti sulla gara per 2000 concessioni, dopo un ricorso del bookmaker Stanleybet.

Scritto da Redazione
Bando scommesse: si chiama in causa la Corte di giustizia europea

“Dopo il Consiglio di Stato, la Corte di Cassazione e il Tribunale penale di Cagliari, ancora una volta l’autorità giudiziaria italiana riconosce la gara discriminatoria, evidenzia la protezione e i vantaggi dei concessionari storici e trasmette gli atti al giudice dell’Unione con nuovi e consistenti dubbi di interpretazione sul sistema concessorio italiano”, afferma il legale di Stanleybt, Daniela Agnello.

Secondo i giudici “i profili di rimessione esplicitati nell’ordinanza della Suprema Corte di Cassazione … complessivamente valutati, in maniera condivisibile, delineano dubbi ragionevoli circa la compatibilità con i principi di cui agli artt. 49 e 56 TFUE delle previsioni del nuovo bando di gara (d.l. 16/12)”.

 

Stessa sorte per l’operatore Sks365 che lo scorso 5 maggio si è visto rimandare gli atti di un procedimento contro un Ctd collegato al suo marchio PlanetWin365 alla Corte Ue, attraverso una sentenza del medesimo tribunale di Salerno, che ha sollevato anche la questione pregiudiziale sulla nuova disciplina della gara prevista dal D.L. 16/012, il c.d. ‘bando Monti’. E per Goldbet, con il rinvio dello scorso 24 aprile.

John Whittaker, Stanleybet Executive Chairman, osserva che “Stanley ha sempre richiesto alle autorità in ogni sede la disapplicazione della normativa interna che confligge con il diritto comunitario, avvertendo che le restrizioni e discriminazioni contenute nella nuova normativa italiana di settore avrebbero avuto l’effetto di cristallizzare le continue disparità di trattamento e le asimmetrie di mercato esistenti nel sistema italiano tra operatori nazionali e comunitari. Ne segue il diritto al risarcimento del danno che la Stanley perseguirà con risolutezza e competenza verso tutti i funzionari che erano stati avvertiti. Inoltre - conclude il Chairman di Stanleybet - apprendo che gli altri operatori comunitari, tra cui Goldbet e Sks365, seguono la strada già avviata da Stanleybet ottenendo successive pronunzie di identico tenore e contenuto. Le autorità italiane, con la loro cieca politica di totale incomprensione del fenomeno Stanley, che poteva ben diversamente essere interpretato subito dopo la sentenza Costa - Cifone della Corte di Giustizia, hanno ottenuto il miracolo di ricompattare tutti gli operatori comunitari, oggi uniformemente discriminati dalle gare Aams”.

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