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Scommesse, Agnello (Stanleybet): "Allineamento concessioni al 2016, solo esigenza economica"

23 ottobre 2014 - 15:42

“Sono arrivati alla Corte di Giustizia Ue altri venti quesiti sulle gare italiane, quindi prendiamo atto che l’autorità giudiziaria italiana dà più parti ha sollevato dubbi di legittimità comunitaria sulla normativa di gara”. Lo afferma il legale di Stanleybet, Daniela Agnello, alla luce della discussione di ieri alla Corte Ue sul bando scommesse.

Scritto da Redazione
Scommesse, Agnello (Stanleybet): "Allineamento concessioni al 2016, solo esigenza economica"

La Corte “ci ha chiesto di concentrare l’intervento su un quesito: se l’allineamento temporale delle scadenze delle concessioni italiane al 2016 è un motivo imperativo di interesse generale in grado di giustificare restrizioni alle libertà fondamentali del trattato. Ieri abbiamo discusso ampiamente su questa prospettiva e abbiamo concluso che l’allineamento al 2016 è solo una esigenza economica e organizzativa dell’amministrazione italiana, non è un motivo di ordine pubblico e non può limitare le libertà fondamentali del trattato. Abbiamo dimostrato che la normativa di gara introduce asimmetrie nel mercato italiano in favore dei concessionari nazionali, non rimedia alle discriminazioni subite da Stanley negli ultimi 15 anni, rafforza i privilegi e i vantaggi concorrenziali beneficiati dagli operatori nazionali. Abbiamo dimostrato che in Italia la storia si ripete: tre gare, tre diverse normative che continuano a discriminare gli operatori dell’unione europea, protezione e tutela degli operatori nazionali, innumerevoli rinvii dei giudici italiani agli organi comunitari, cinque sentenze della Corte Ue e ancora nessuna certezza”, conclude Agnello.

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