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Iaia (Giochi e società): “La delega faccia chiarezza e ridia certezze agli operatori”

23 gennaio 2015 - 09:10

“Dare certezza al settore del gioco, attraverso la delega fiscale. Il mio augurio è che questo testo possa offrire una sicurezza di regole per consentire di operare in serenità”. È quanto si augura Emilio Iaia, neo presidente di Giochi e Società, associazione aderente a Sistema Gioco Italia, in un’intervista a Gioconews.it.

Scritto da Sara
Iaia (Giochi e società): “La delega faccia chiarezza e ridia certezze agli operatori”

 

 

E sul fronte scommesse non mancano di certo le novità: “Nel 2016 – prosegue - dopo la sentenza della Corte di giustizia Ue sul bando Monti, ci sarà un obbligo per tutti coloro che vorranno proporre scommesse in Italia di avere una concessione e, quindi, di partecipare al bando. La Corte, infatti, ha affermato che la struttura del bando è regolare e anche l’unico punto che poteva suscitare qualche perplessità, ovvero la lunghezza della concessione, è stato considerato non discriminatorio”.

La cosiddetta ‘sanatoria’per i centri trasmissione dati, così come contenuta nella legge di Stabilità, sta suscitando una divisione tra favorevoli e contrari. Cosa ne pensa? “È lo stesso dibattito che c’è stato sullo Scudo fiscale. Credo che vada rispettata la scelta del governo di dare l’opportunità di una regolarizzazione. Con la promessa, però, che chi non si regolarizzerà dovrà sottoporsi alle decisioni dello Stato di eventuali sanzioni. Comunque, a mio avviso, sono i piccoli imprenditori ad essere coinvolti in questa sanatoria e non i grandi bookmaker. Sono loro gli interlocutori dello Stato”.

Altro argomento ‘caldo’ è certamente la Delega Fiscale. Cosa si aspetta? “È necessario arrivare a un coordinamento tra entità locali e nazionali in tema di gioco pubblico. La delega deve fare chiarezza su tutta una serie di punti fondamentali. Anche sulla prevenzione va fatta la dovuta attenzione. Da parte degli operatori legali c’è la totale collaborazione e apertura per trovare misure contro la lotta al Gap e siamo pronti a farlo. I centri scommesse sono già di per sé un filtro, perché ad esempio hanno una serie di misure di controllo, come il divieto di accesso ai minori. Bisogna valutare però le azioni di prevenzione che devono essere messe in campo, coinvolgendo anche gli operatori e sulla base di dati concreti costruire le azioni atte a limitare e prevenire il fenomeno”.

 

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