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Calcioscommesse, Sandi (Snai): ‘Gioco legale barriera all’illegalità, valuteremo azioni risarcitorie’

27 maggio 2015 - 08:37

“Dal mio punto di vista, essendo uno sportivo e un amante dello sport, penso che ogni manifestazione sportiva manipolata, in cui l’esito non sia determinato dal reale confronto teso alla vittoria, tradisca il concetto di sfida e quindi arrechi un danno grave di immagine allo sport tutto”.

Scritto da Sara Michelucci
Calcioscommesse, Sandi (Snai): ‘Gioco legale barriera all’illegalità, valuteremo azioni risarcitorie’

Parola del presidente e amministratore delegato di Snai, Giorgio Sandi, il quale commenta a Gioconews.it l’ultimo caso di calcioscommesse (e purtroppo non l'ultimo scandalo che ha colpito il mondo del calcio) che ha riguardato la Lega Nazionale Dilettantila Lega Pro.

 

“Questo danno – prosegue Sandi - si ripercuote sulla parte sana delle competizioni come una cicatrice permanente, offende e  rischia di minare il sistema alle fondamenta. I danni, in primis di immagine, al circuito del gioco legale sono parimenti, gravi perché si mischia erroneamente il lavoro svolto dagli operatori legali – controllato, tracciato e trasparente - con il concetto di scommessa illegale, cioè nascosta, non monitorabile né individuabile e che produce denaro per conto della malavita. Lo sport italiano, che tanti successi sa cogliere sul piano che gli è proprio, deve fare sempre di più per contrastare il fenomeno di inquinamento delle gare ed il gioco legale può dare in questo un grande aiuto. Snai è in grado di mettere a disposizione tutti i propri dati alle Autorità di Vigilanza per le opportune analisi e l’adozione dei conseguenti provvedimenti”.

E le misure da mettere in campo sono diverse. “Noi agiamo attraverso  un sistema di monitoraggio in grado di cogliere eventuali anomalie in tempo reale. Di ogni giocata possiamo evidenziare importi, orari, modalità, ubicazione. Ad esempio, in caso di concentrazione di scommesse su una squadra ritenuta particolarmente sfavorita si potrebbe avere di fronte un rischio concreto di manipolazione del risultato dell’evento. Non spetta certo a noi in questo caso intervenire, non avendone neppure la titolarità, ma non c’è dubbio che questi stessi dati, in collaborazione con Adm e Sogei, in mano a una commissione tecnico-sportiva potrebbero essere impiegati insieme ad altre informazioni per intervenire sia annullando l’evento sportivo stesso che semplicemente annullando le scommesse e impedendo così il raggiungimento del risultato della manipolazione”.

E il gioco legale in tutto questo ha un ruolo. “È evidente che il sistema organizzato del gioco illegale sia il nemico e noi siamo la barriera! Vorrei lo sapessero i sindaci che pongono infinite difficoltà e limiti al gioco legale e finiscono così inconsapevolmente per facilitare proprio il nemico che vogliono combattere. I centri privi di concessione aprono infatti a fianco dei concessionari o al posto di questi, costituendo quindi una minaccia per l’intero sistema”.

Che peso ha il mondo del calcio in vicende di questo tipo?

“Ogni sport è a rischio, i pirati che manipolano il sistema non fanno distinzioni. Il calcio, per la sua popolarità e per i numeri che riesce a muovere, è ovviamente uno dei campi di attenzione. A calcio giocano tutti, di calcio parlano tutti; fa più notizia un calciatore che cambia taglio di capelli di un maratoneta che vince una gara”.

E il monitoraggio internazionale dei flussi di gioco, per Sandi, “è un concetto oggi utopistico ma, se vi fosse uno spazio di regolazione possibile, noi siamo pronti a fare la nostra parte”.

 Valuterete azioni legali alla luce di quanto venuto fuori dall’inchiesta Dirty Soccer? “Noi siamo sicuramente parte lesa, siamo partner dello Stato e, così come i nostri clienti e i nostri gestori, siamo gravemente danneggiati e valuteremo sicuramente eventuali azioni risarcitorie”.

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