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Bando scommesse: slittamento rischioso anche per operatori 'sanati'

05 ottobre 2015 - 11:26

Continua l'inchiesta di Gioconews.it sul possibile slittamento del bando scommesse 2016 con le reazioni del settore e l'analisi degli esperti.  

Scritto da Sara Michelucci e Cesare Antonini
Bando scommesse: slittamento rischioso anche per operatori 'sanati'

La possibile proroga del bando scommesse 2016 continua a interrogare il settore del gioco. “Ritengo sia un azzardo. Di certo i termini non potranno essere rispettati, ma andare oltre un ritardo fisiologico che può essere gestito esporrebbe tutti, Stato, concessionari e mercato a pericoli di instabilità di lungo periodo. Mi sembra piuttosto ovvio, mentre non mi sono chiari i motivi di una proroga a medio lungo termine. Sembrerebbe che lo Stato non abbia il controllo delle proprie competenze”. È il commento del legale esperto di gioco e scommesse, Stefano Sbordoni, su quanto emerso nei giorni scorsi sul tema.

 

Quali potrebbero essere gli scenari? “Innanzitutto – prosegue - una proroga o che dir si voglia sarebbe assai difficile da costruire giuridicamente, tanto più da sostenere. I contenziosi fioccherebbero. Da dimenticare quindi quella ipotetica stabilità seppur temporanea che si vorrebbe ottenere con la proroga. Dato che le istituzioni europee e la stessa Corte di Giustizia hanno ripetutamente affermato la validità e legittimità del sistema concessorio italiano, credo che il bando debba comunque essere sancito”.

I centri sanati trarrebbero un beneficio da tale slittamento, dato che la sanatoria in origine aveva la durata di anno, e quindi fino al bando 2016. Cosa ne pensa? “La sanatoria prevede un termine per il passaggio al regime concesso, sia in termini di tassazione che di prodotto. Una volta decorso, i sanati saranno del tutto assimilati ai concessi. Quindi al contrario l’eventuale proroga potrebbe creare disvalore in queste società”.
Ci sarebbe in questo modo la possibilità di avere l’ingresso di nuovi operatori sul mercato, magari con uno slittamento ulteriore della sanatoria? “La sanatoria non può slittare, casomai dovrebbe essere riproposta. Da valutare. Tenendo presenti il ritorno in termini economici per lo Stato e l’effetto sul territorio. Nuovi operatori potrebbero comunque partecipare alla gara che andrà comunque indetta, per sanare la loro posizione. Vivere in un regime di precarietà non credo faccia bene agli operatori ne allo Stato”, conclude il legale.
OPERATORI ‘SANATI’: MASSIMO PROROGA DI UN ANNO - “Riteniamo che la proroga di un anno del bando scommesse 2016 sia opportuna, ma solo per rispettare i tempi tecnici del bando stesso e della successiva aggiudicazione delle licenze. Pensiamo che sia una soluzione positiva e auspicabile, ma solo qualora dovesse rimanere nell’ambito della valutazione tecnica. Un’ipotesi di proroga più lunga e basata su altre valutazioni che dovessero esulare da ragioni squisitamente propedeutiche per l’esecuzione del bando ci sembrerebbe meno giustificabile”. La pensa così Carmelo Mazza, chief esecutive officer di Oiaservice, la società che detiene il brand Betaland, bookmaker ‘dot it’ entrato nel mercato a seguito dell’entrata in vigore della legge di Stabilità 2015.
Messaggio chiaro e diretto: “È una soluzione che potremmo condividere, ma solo per ragioni tecniche”.
Anche perché uno slittamento più lungo darebbe il fianco alle solite speculazioni legali: “Sarebbe un cavillo ideale per chi vorrebbe ricorrere alla Corte di Giustizia Europea o a altri livelli di giudizio. Il mercato ha bisogno di avere una prospettiva di stabilità con un bando in cui tutti possano entrare senza problemi e che non abbia più perturbazioni giuridiche”, prosegue Mazza.
Da Betaland si aspettano ‘il bando dei bandi’: “È necessario regolamentare con criteri condivisi e condivisibili oltre che inattaccabili e difendibili in sede amministrativa. È un passaggio obbligato che deve risolvere tanti aspetti: su tutti il problema della compatibilità delle norme nazionali con quelle locali, il vero punto interrogativo di tutta la materia e che limita gli investimenti. Senza una soluzione in questo verso è difficile pianificare qualsiasi investimento”.
Cosa può servire per blindare il prossimo bando dalle perturbazioni giuridiche di cui parlavamo? “La strada è quella giusta e imboccata con il Bando Monti: alcuni elementi che sembravano validi in sede pregiudiziale sono caduti ad uno ad uno. Basta quindi migliorare il bando prodotto dal Governo precedente con la speranza che sia finalmente inattaccabile”.
Qualche elemento da tenere in considerazione assolutamente? “Si dovrà evitare di inserire nel bando clausole che possano limitare l’accesso al credito e a azioni simili che potrebbero essere interpretate male in Europa come limitazione alla concorrenza”, conclude Carmelo Mazza.

 

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