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Sambaldi (As.tro): 'Bando scommesse, le conseguenze del rinvio al 2021'

20 febbraio 2017 - 11:54

L'avvocato Chiara Sambaldi, del Centro studi As.tro, commenta le conseguenze del possibile rinvio del bando scommesse al 2021, visto dalla prospettiva del betting.

Scritto da Redazione
Sambaldi (As.tro): 'Bando scommesse, le conseguenze del rinvio al 2021'

 


"Se l'ipotesi rinvio al 2021 del bando di gara scommesse dovesse diventare realtà, il mercato assisterà ad alcune distorsioni che si sommerebbero alle attuali già presenti.
Verrebbe, in primis, tradita la legittima aspettativa di numerosi operatori di accedere al mercato tramite la partecipazione ad un bando di gara previsto per legge, e già in ritardo di un anno". Lo afferma l'avvocato Chiara Sambaldi, del Centro studi As.tro.

 

"Le conseguenze potranno manifestarsi, da un lato, nell'incremento della raccolta di scommesse ad opera delle reti parallele a quelle dei concessionari attuali, che ancora possono beneficiare di una esenzione dalla sanzione penale ormai divenuta pressoché sistematica, e dall'altro nello stato di illegittima 'imbrigliatura' di operatori attualmente gestori di concessioni altrui, che attendono ormai come imminente la possibilità di acquisire il titolo ad operare in legittima concorrenza con gli altri concessionari", dice ancora il legale.

 

"Vale la pena, in proposito, ricordare il parere reso dalla Agcm ad Adm e dalla stessa recepito con nota del 13 ottobre 2016, inviata ai concessionari, con la quale veniva evidenziata la necessità di porre in essere ogni iniziativa volta alla eliminazione di previsioni contrattuali che, estendendo l'efficacia dei contratti stipulati con i gestori dei negozi oltre la durata delle concessioni attualmente in vigore, discriminano di fatto tali soggetti rispetto alla libertà di partecipare alla procedura indicata in oggetto (di cui alla legge di stabilità per il 2016). L'aspettativa di partecipazione al bando, maturata e già manifestata, tanto da essere recepita nel parere dell'Agcm, sarebbe quindi destinata ad essere mortificata non senza conseguenze anche in termini di iniziative che potrebbero essere tese a far sentire le proprie ragioni nelle sedi Ue, da sempre le uniche nelle quali sono confluite con successo istanze motivate dalla libera prestazione dei servizi. Il rinvio del bando – pare – deriverebbe delle difficoltà di reperire una 'intesa' all’interno della Conferenza Unificata, ovvero la sede deputata dalla legge n. 208/ 2015 a riscrivere le regole per la distribuzione del gioco terrestre.
Sicuramente nessuno può essere costretto a stipulare un accordo che disapprova, ma è lecito domandarsi quali misure siano state – nel frattempo – ipotizzate per contrastare 'quella ludopatia' causata (pro-quota) dall'attività 'di quelle' reti parallele a quelle dei concessionari, e quali normative siano state predisposte per provocare una espulsione della raccolta 'senza concessione' nelle vicinanze dei luoghi sensibili, almeno pari' a quella riservata al circuito autorizzato", conclude Sambaldi.
 

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