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Tribunale Riesame Potenza: accolti ricorsi contro sequestri Ctd Stanley

27 aprile 2017 - 09:54

Il Tribunale del Riesame di Potenza dispone, con una serie di ordinanze, il dissequestro di alcuni centri scommesse Stanleybet.

Scritto da Sm
Tribunale Riesame Potenza: accolti ricorsi contro sequestri Ctd Stanley

Nel corso dell’anno 2015 e 2016, gli agenti della Questura o della Guardia di Finanza di Potenza hanno effettuato il sequestro delle attrezzature telematiche dei centri Stanleybet con la contestazione del reato di organizzazione di scommesse in assenza di concessione.

Il Tribunale del Riesame di Potenza aveva inizialmente rigettato la richiesta di dissequestro dei centri, ma la questione era finita, attraverso altri tribunali, di fronte alla Corte di Giustizia, in merito alla legittimità o meno della gara Monti.

Dopo la decisione della suprema Corte Europea sul caso Laezza, la Cassazione ha annullato le ordinanze di sequestro dei Ctd, ribadendo la regola di diritto che avrebbe dovuto essere seguita dai giudici del tribunale del riesame. "Di conseguenza il tribunale del Riesame di Potenza, in diverse ordinanze, in applicazione della sentenza Laezza e accogliendo le istanze della difesa, di nuovo rappresentata nelle fasi penali dall’avvocato Daniela Agnello, ha disapplicato la normativa nazionale e dissequestrato i centri Stanley", afferma il bookmaker.
In particolare il tribunale ha statuito che la normativa del Bando Monti “si appalesa come concreto deterrente per qualunque imprenditore interessato al conseguimento di profitti economici e si pone conseguentemente come fattore di discriminazione rispetto agli operatori concessionari di diritti a seguito dei bandi Coni e Bersani”.
Ritiene il Tribunale che la normativa di riferimento (DL 16/2012), “ha introdotto, senza una stringente giustificazione, una situazione di squilibrio economico fortemente pregiudizievole per il libero esercizio del diritto di impresa nel territorio dell’Unione, in violazione degli artt. 49 e 56 Tfeu”.
Il tribunale ha concluso che “si deve affermare che l’art. 4 commi 1 e 4 bis legge 401/1989 si pone in contrasto con le norme comunitarie nella parte in cui punisce l’esercizio della raccolta di scommesse in assenza dell’autorizzazione di cui all’art. 88 Tulps e dunque in assenza del titolo abilitativo in capo alla Stanleybet Malta Limited, allibratore titolare dell’attività a monte. … ne consegue che la norma penale va disapplicata dal giudice penale perché in contrasto con gli art. 49 e 56 Tfeu”.
Il bookmaker aggiunge: "Il sequestro, quindi, è stato annullato per violazione del diritto eurounitario".
IL COMMENTO DEL LEGALE - "L’ordinanza rappresenta l’epilogo di un lungo percorso giudiziario. I Giudici di Potenza hanno recepito integralmente la sentenza Laezza, hanno applicato la regola di diritto imposta dalla Corte di Cassazione e hanno disapplicato la normativa italiana", dichiara a Gioconews.it l'avvocato Daniela Agnello.
"Nel frattempo in ogni sede giudiziaria vengono emessi in favore dei centri Stanleybet provvedimenti di dissequestri, di archiviazione dei procedimenti penali e di assoluzione dal reato contestato con la formula "perché il fatto non sussiste” 

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