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Schiavolin (Snaitech): '2017 chiude in utile con integrazione Cogetech'

27 dicembre 2017 - 10:03

L'Ad di Snaitech, Fabio Schiavolin, traccia un bilancio del 2017: dopo 10 anni il Gruppo torna in utile, posizione consolidata nel betting.

Scritto da Redazione
Schiavolin (Snaitech): '2017 chiude in utile con integrazione Cogetech'


“L’integrazione è compiuta, il piano di sinergie superato e confidiamo di chiudere in utile per la prima volta dopo 10 anni”. Lo sottolinea l’amministratore delegato di Snaitech, Fabio Schiavolin, tracciando un bilancio del 2017, che si conferma positivo nonostante alcune varianti inaspettate, a cominciare dall'uscita dell'Italia dai Mondiali di calcio 2018: "Un dramma dal punto di vista emotivo e di costume che avrà ripercussioni anche sui grandi numeri del mondo delle scommesse e provocherà una mancanza di traino nella raccolta. Secondo le nostre stime un Mondiale senza Italia avrà come contraccolpo un taglio del 20-25 percento della raccolta. Il che però non è un dato che si riflette immediatamente sulla marginalità perchè la scommessa sulla nazionale è quella tipica del tifoso che punta sulla sua squadra, sempre e comunque a prescindere. È però potenzialmente ‘pericolosa’ perchè con allibramenti buoni e favorevoli poi non sempre questo ha coinciso con un aumento dei margini. Avremo lo stimolo in più per inventarci qualcosa di diverso: lo faranno le grandi catene di elettrodomestici per vendere più televisori, le agenzie di viaggio per sponsorizzare comunque i viaggi in Russia, e allo stesso modo Snaitech dovrà inventarsi qualcosa e ci stiamo già pensando”.
 
 
Altro potenziale fattore di "rischio" è il recente arrivo nel campionato italiano di Serie A della Var, la moviola in campo. "È un elemento di emozione, che dovrebbe mitigare la possibilità di errore”, dice ancora Schiavolin, "ma per noi diventa importante gestire il gioco in maniera ancora più attenta e severa, per chiudere immediatamente i flussi di gioco al momento del rigore o del fischio, così da prevenire eventuali movimenti speculativi che possono intercorrere dal momento della segnalazione al momento dell’applicazione o meno della sanzione”.
 
 
Nonostante queste incognite Snaitech guarda fiduciosa al futuro, soprattutto perché il Gruppo “si avvia a chiudere il IV trimestre in pieno recupero rispetto al primo e a tornare in utile. È una cosa importante e arriva nel primo anno di chiusura del processo di integrazione. Oltre ad aver riunificato la macchina organizzativa tra le due aziende, abbiamo anche un risultato positivo dal punto di vista economico: nonostante l’impatto delle novità regolamentari nel nostro settore e l’aumentata pressione fiscale, il nostro gruppo è stato capace di consolidare le posizioni di leadership, soprattutto nel mercato del betting, che è il mercato di vocazione dell’azienda. Stiamo crescendo moltissimo e attraverso la sinergia e il travaso di utenti dal retail all’online siamo riusciti a consolidare la parte digitale che, per quanto riguarda le scommesse sportive, è caratterizzata da una presenza di concorrenti molto più ampia rispetto a quella del retail. Anche qui stiamo recuperando terreno e puntiamo alla leadership”, ricorda Schiavolin. "“Oggi non siamo molto lontani dall’offerta anglosassone, nè per il tipo di scommesse, nè per la declinazione delle scommesse. Ormai stiamo coprendo l’impossibile, come sul mercato britannico. Il 60 percento della nostra raccolta online è sulle scommesse live, che ci hanno consentito di modulare il mix nel digitale verso il mobile in maniera molto forte. Sul retail invece oggi coprono il 25 percento del totale”.
 

Altro punto fondamentale della filosofia di Snaitech è l'impegno per la promozione del gioco responsabile. “Noi siamo storicamente e culturalmente all’avanguardia su questo fronte. Già con Cogetech 10 anni fa abbiamo proposto campagne sul tema, e col Genoa, che sponsorizzavamo, abbiamo realizzato il primo workshop interdisciplinare dai pulcini alla prima squadra sui problemi legati al match fixing. Quello che vogliamo creare è una generazione di scommettitori responsabili, e sensibilizzare anche tutto il mondo che ruota attorno allo sport”, conclude Schiavolin.
 

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