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Eag Expo: tanta Italia, poco mercato ma in crescita

18 gennaio 2017 - 08:26

Alla fiera dell'Amusement di Londra Eag presenti molti italiani, tra dubbi e certezze.

Scritto da Alessio Crisantemi
Eag Expo: tanta Italia, poco mercato ma in crescita

Londra - L'Italia è presente al gran completo alla fiera Eag e Vae Expo di Londra, come è ormai tradizione. Con numeri e attese degli organizzatori confermati in pieno, tra i tanti operatori in visita oltre alle aziende espositrici del 'Made in Italy' del gioco. Nonostante i problemi addirittura crescenti che questo settore sta vivendo nel nostro paese. E delle prospettive, secondo molti addirittura peggiori, tenendo conto della prossima entrata in vigore del decreto di regole tecniche che impone nuovi vincoli e ulteriori restrizioni alla distribuzione dei giochi, sia pure regolamentando in via definitiva una parte di intrattenimento finora rimasta in un limbo normativo, come quella delle ticket redemption.

'Prossima', però, si fa per dire. In effetti, ad oggi, non si conoscono ancora i tempi di pubblicazione del decreto ministeriale predisposto dai Monopoli di Stato e che aveva ottenuto anche il via libera da parte del Dipartimento imprese della Commissione Europa. Secondo quanto apprende GiocoNews.it da fonti istituzionali, a chiedersi che fine abbia fatto il decreto sarebbero anche gli stessi Monopoli, con il provvedimento pronto per l'emanazione rimasto bloccato al Ministero dell'Economia senza una ragione nota. O, almeno, ancora sconosciuta a Piazza Mastai.

Al punto che l'Agenzia sarebbe in procinto di inviare una richiesta di chiarimenti al ministero al fine di conoscere l'iter del decreto o la causa di eventuali problemi che possono aver impedito la pubblicazione.
L'urgenza, ad oggi, sarebbe dovuta alla scadenza del 16 marzo quale termine ultimo per il pagamento del contributo Isi (imposta sugli intrattenimenti) dovuto dagli operatori per ogni prodotto di gioco di questo tipo. O, meglio: per tutti i tipi solo in caso di introduzione del nuovo decreto, altrimenti, con la permanenza delle regole attuali, l'imposta sarebbe dovuta soltanto per alcune tipologie di giochi. Da qui la richiesta di chiarimenti necessaria da parte del Mef. Tanto più se si tiene conto che le nuove misure dovranno essere attuate dai Monopoli attraverso una serie di provvedimenti che dovranno disciplinare gli ambiti. Basti pensare, per esempio, all'introduzione dell'omologazione obbligatoria per qualunque gioco contenuta dal decreto, con l'eccezione per quelli meccanici per i quali è prevista una procedura 'light', anche questa tutta da definire.
Per questo diventa fondamentale capire le intenzioni del Ministero nei confronti del settore. Perché dalla pubblicazione di quelle norme dipende un'intera industria, che sara pure ridotta oggigiorno a una nicchia, ma rappresenta comunque una parte della nostra economia. E, sopratutto, permette di garantire quella differenziazione di profitto tra il gioco a vincita e quello senza premio in denaro, che lo Stato dovrebbe incentivare, invece di ostacolare, ma tant'è.
EPPUR SI MUOVE - Eppure, nonostante lo scenario di estrema difficoltà in cui si trovano ad operare gli addetti ai lavori del comparto amusement italiano, il mercato riesce comunque a trovare un nuovo slancio. Al punto da chiudere il 2016 in crescita rispetto all'anno precedente. Merito, probabilmente, di una maggiore diversificazione di prodotti di gioco compiuta nei locali pubblici italiani. Secondo i dati raccolti da GiocoNews.it dagli operatori, la raccolta proveniente dagli apparecchi comma 7 - cioè i videogiochi e simili - durante il 2016 è aumentata di circa il 3 percento, avendo conosciuto un periodo particolarmente positivi nei tre mesi d'estate (giugno, luglio e agosto) quando la crescita rispetto al 2015 è stata di circa il 5 percento.
Diverso tuttavia il discorso delle vendite, che sembrano essere messe al palo dall'incertezza normativa. Nonostante un lieve incremento nelle vendite di flipper registrato negli ultimi dodici mesi, è un andamento più o meno stabile del videogioco 'arcade', che confermano un ritorno di appeal del gioco di puro intrattenimento, gli operatori registrano una calma piatta per quanto riguarda apparecchi redemption e simili, a causa dell'incertezza del momento che domina decisamente la scena. Altro motivo in grado di rendere sempre più urgente un intervento risolutore.

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