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Zaccaria (Fee): 'Divertimento a misura di famiglia'

19 agosto 2017 - 07:43

Intervista a Mauro Zaccaria, presidente del Consorzio Fee, l'organismo che punta a rilanciare il mondo del puro intrattenimento.

Scritto da Sara
Zaccaria (Fee): 'Divertimento a misura di famiglia'

Puntare sul puro intrattenimento, per rilanciare un settore, quello dei giochi senza vincita in denaro che da tempo chiede maggiori tutele. Da questo obiettivo nasce il consorzio Fee, che vuole “dare un'unica casa a tutti i segmenti della vasta filiera che si occupa dei giochi che non contemplano vincite in denaro, i cosiddetti 'comma 7' secondo la legge italiana: produttori, importatori, distributori, operatori, gestori, parchi, sale, professionisti”, sottolinea il suo presidente, Mauro Zaccaria.

Effettivamente, a oggi “mancava una realtà che rappresentasse e difendesse in maniera esclusiva il 'comma 7'. E l'obiettivo di Fee (Family Enterteinment Expo) è proprio quello di dare il giusto risalto a un comparto strategico per l’economia italiana, ma troppo spesso esposto agli attacchi indiscriminati che investono l’intero settore del gaming. Il Consorzio avrà l’onore e l’onere di rappresentare dinnanzi alle istituzioni e al pubblico intero il solare mondo del gioco sano, quello del tutto lontano da pericoli di dipendenze e ludopatie, quello che investe tutte le sue energie in un solo obiettivo: intrattenere e far divertire le famiglie”.

Cosa chiedere alla politica per il rilancio del settore amusement?

“Semplicemente chiediamo a politica e istituzioni che vengano fatte le dovute distinzioni tra settori: il 'comma 7' deve avere una legislazione che tenga conto del fatto che si tratta di apparecchi che non prevedono vincite in denaro e come tali devono essere soggetti a controlli e normative a sé. Come del resto previsto dall'Unione europea”.

Le nuove disposizioni sul settore come andrebbero modificate?

“Su tutti i tavoli - istituzionali e politici, regionali e nazionali - l'only amusement deve essere registrato come realtà a sé e come tale non sottoposta alle stesse disposizioni che riguardano i giochi che prevedono vincite in denaro. Non si richiedono favoritismi di alcun tipo, ma solo che venga riconosciuta alla nostra importante realtà un'identità differente che non può più essere accomunata, nei pregiudizi e nelle normative, a un settore che è altro da noi”.

A livello territoriale, come intendete agire per far capire alle amministrazioni locali quali sono le vostre ragioni e limitare le iniziative contro le redemption?

“Dobbiamo cercare di intervenire, facendo conoscere la nostra realtà con tutte le sue specificità approfonditamente, prima che vengano emessi regolamenti che non tengano conto della nostra identità di settore che si occupa solo di puro intrattenimento. Per quanto riguarda le regioni dove già sono in essere normative penalizzanti, come il Friuli Venezia Giulia o l'Emilia Romagna, dobbiamo intervenire per modificarle, facendo valere le nostre ragioni”.

Avete già avuto qualche incontro con le amministrazioni?
“Di concerto con le associazioni di categoria, in particolare Sapar e Asgi, stiamo intervenendo a vari livelli presso i tavoli tecnici decisivi per il settore. Il tutto sempre nella medesima direzione di tutelare i 'comma 7' presentandoli nella loro essenza di comparto a sé”.
Ci sarà una nuova edizione della fiera Fee?
“Certamente sì. Il grande successo della prima edizione di Fee (che si è tenuta a Riccione a marzo 2017 Ndr) testimonia quanto forte si senta il bisogno, sia sul fronte dei produttori che su quello dei fruitori, di un appuntamento esclusivamente dedicato all’amusement-only. Non mancherà una seconda data e molto presto vi daremo tutti i dettagli”.

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