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Smwrme, Lundedal Nielsen: 'eSports guideranno innovazione'

15 settembre 2017 - 12:47

Il punto di Rune Kristian Lundedal Nielsen (Computer Games It University Copenhagen) al convegno Chi scommette sugli eSports? alla Social Media Week di Roma.

Scritto da Sara Michelucci
Smwrme, Lundedal Nielsen: 'eSports guideranno innovazione'

Roma - "Dal mio punto di vista i videogiochi non sono riconducibili ad una cosa unica, ma sono molte cose insieme, che potrebbero anche avere poco o nulla in comune tra loro. I videogiochi possono racchiudere esperienze artistiche, esperienze sociali, o possono essere semplicemente dei modi per passare tempo. I videogiochi che si giocano come sport professionistici hanno molto poco in comune con i giochi che ho sul mio telefono e che utilizzo per tenere le dita occupate mentre faccio altre cose. Gli eSports, in questo momento, stanno diventando un vero e proprio prodotto commerciale e si sono quindi allontanati dalle loro origini di base”. Parola di Rune Kristian Lundedal Nielsen, assistant professor del Centro di Ricerca su Computer Games alla It University di Copenhagen, in occasione del convegno della Social Media Week, "Chi scommette sugli e-Sport?" organizzato da Gioconews.it.


Da un punto di vista economico e industriale, ritiene che questo fenomeno possa portare a ulteriori sviluppi e progressi a livello tecnologico, facendo da traino alle major dei videogame? 

“A mio avviso non c'è dubbio che gli eSports guideranno l'innovazione. In Danimarca, e presumibilmente nella maggior parte degli altri paesi, l'interesse per gli sport tradizionali è in declino mentre sta esplodendo in maniera sempre più importante quello per gli eSports”.

Vedete dei rischi in questo tipo di competizioni? Sia dal punto di vista dei giocatori che da quello dell'industria del videogame?
“Una delle principali minacce al successo degli eSport è il matchfixing. Tutti gli sport e le attività competitive sono vulnerabili al matchfixing, questo può essere particolarmente vero per gli eSport in cui molti atleti sono giovani, non guadagnano uno stipendio fisso e così via.
Storicamente la gente si preoccupava che i videogiochi potessero far diventare obesi e socialmente maldestri, ma questo stereotipo non è supportato dalle ultime ricerche nel campo. Ci si è anche preoccupati che la gente potesse diventare più violenta quando giocava a videogiochi violenti, anche questa visione è sempre più messa alla prova da nuove ricerche che non trovano questa correlazione".
 

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