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Consiglio Basilicata: 'Ticket redemption vietate ai minori di 18 anni'

17 febbraio 2016 - 08:28

Il divieto di utilizzo delle ticket redemption ai minori è contenuto nel Ddl 'Collegato alla legge di stabilità 2016' approvato dal Consiglio della Basilicata.

Scritto da Fm
Consiglio Basilicata: 'Ticket redemption vietate ai minori di 18 anni'

 


Sempre più spesso le Regioni includono nelle loro leggi per il contrasto al gioco patologico delle misure riguardanti le ticket redemption. E' il caso del Consiglio della Basilicata che le ha introdotte nel disegno di legge 'Collegato alla legge di stabilità 2016', approvato a maggioranza (con 13 voti favorevoli di Pd, Pp, Cd, Ri, Psi e 5 voti contrari di M5s, Udc, Pdl-Fi e Romaniello del Gruppo misto) nella seduta del 16 febbraio.


MODIFICATA LA LEGGE REGIONALE - Il provvedimento modifica alcune disposizioni regionali vigenti e fra queste la legge regionale n. 30/2014 sul gioco, grazie ad un emendamento presentato dal consigliere Giovanni Perrino (M5S). D'ora in poi sarà vietato "consentire ai minori di 18 anni l’utilizzo delle cosiddette ticket redemption, apparecchi e congegni per il gioco che possono distribuire tagliandi per ottenere premi", si legge in una nota diramata dal Consiglio. Inoltre, "le concessioni rilasciate alle sale da gioco per le slot machine si considerano rinnovate per cinque anni solo per gli esercizi che si trovano a più di 500 metri da scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, centri giovanili e centri sociali o strutture residenziali frequentate da giovani".

 
SERVONO REGOLE - Se le ticket redemption sono installate da molti anni nelle sale giochi di tutta la penisola, da altrettanti l'industria del settore chiede una regolamentazione nazionale chiara per questo tipo di macchine. Chiara ma diversa rispetto a quella  per slot e Vlt, visto che non forniscono vincite in denaro ma soprattutto pupazzi e altri premi. Caratteristica che però non ferma gli strali di molti parlamentari, come il deputato Sel Giovanni Paglia, e di enti locali che hanno proposto di vietarle ai minori in quanto li 'addestrerebbero' al gioco con vincita.
 
LE REGIONI CONTRO - Fra le Regioni che hanno presentato proposte in questo senso ci sono la Liguria, dove il Consiglio ha approvato una mozione della Lega Nord che impegna la Giunta regionale ligure "ad adottare tutte le misure protettive (comprese adeguate campagne di sensibilizzazione destinate ai genitori) contro i contenuti potenzialmente pericolosi di suddette app per smartphone e tablet, contro le scommesse per smartphone, contro i ticket redemption destinati ai minori", e il Friuli, che ha approvato nella manovra di Bilancio un emendamento del Movimento Cinque Stelle che vieta ai minori di anni 18 l'utilizzo delle ticket redemption, pena una sanzione di 500 euro per il gestore della sala giochi che non fa rispettare questo divieto. Il Piemonte ha approvato l'ordine del giorno 'Contrasto della ludopatia e di eventuali attività ad essa prodromiche', che invita la Giunta a "operare un monitoraggio puntuale del tipo di fenomeno descritto, in particolare verificando la diffusione delle macchine destinate a un pubblico minorenne, in ogni caso promuovendo un'informazione atta a generare la maggior consapevolezza dei funzionamenti di queste macchine, dalle distorsioni cognitive più comuni, all'illusione del controllo, fino a condividerne ed esplicitarne le conseguenze sociali e i rischi sanitari connessi ai potenziali giocatori", mentre in Valle d'Aosta è lo stesso presidente della Regione, Augusto Rollandin,  a firmare un emendamento diretto a impedire ai minori di 18 anni l’utilizzo delle ticket redemption.

LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI FIRENZE - Intanto, ai primi di febbraio, dal tribunale di Firenze è arrivata una sentenza che in qualche modo ribadisce l'innocuità delle ticket redemption e il loro non essere assoggettate alla normativa vigente in materia di giochi con vincita in denaro. I giudici toscani, nell'accogliere il ricorso di un operatore che si era visto sequestrare due apparecchi di puro intrattenimento per la mancata esposizione del nulla osta di esercizio previsto dalla normativa dei Monopoli di Stato, hanno infatto sancito che "i giochi di abilità, le macchine da gioco che non danno premi o che danno premi unicamente sotto forma di giocate gratis" non rientrano nell'esclusione (di cui all'articolo 2, paragrafo 2, lettera h) della Direttiva Servizi (123/2006/Ce) "che invece comprende i servizi che implicano una posta di valore pecuniario in giochi di fortuna, compresi, in particolare, i giochi numerici quali le lotterie, i biglietti 'gratta e vinci', i giochi d'azzardo offerti nei casinò o nelle strutture autorizzate, le scommesse, il gioco del bingo e i giochi di azzardo offerti da o a beneficio di associazioni caritative o istituzioni senza scopo di lucro". Per tale ragione, agli apparecchi di cui al comma 7 del Tulps (ovvero, videogiochi e simili) non si devono applicare le norme previste per slot machine e gli altri giochi gestiti dal monopoli di Stato.

 

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