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Comma 7: Rfid a rischio procedura di infrazione, Bruxelles indaga

26 settembre 2016 - 14:06

L'impiego dei dispositivi di identificazione elettronica (Rfid) sugi apparecchi senza vincita in denaro potrebbe portare a una procedura di infrazione.

Scritto da Alessio Crisantemi
Comma 7: Rfid a rischio procedura di infrazione, Bruxelles indaga

 

Bruxelles – Gli apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro – ovvero, i videogiochi, meglio conosciuti nel settore come Comma 7, dalla catalogazione che li identifica nel Testo Unico di pubblica sicurezza – potrebbero essere di nuovo oggetto di una procedura di infrazione per l'Italia da parte della Commissione Europea.
Secondo quanto apprende GiocoNews.it da fonti comunitarie, la Commissione avrebbe recepito nelle scorse ore una denuncia relativa all'applicazione dei dispositivi di identificazione dei giochi, ovvero, i cosiddetti Rfid, in seguito alla circolare diramata dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli lo scorso 5 agosto 2016.

LA DENUNCIA - In particolare nella denuncia depositata in Commissione Europea e accolta dallo stesso organismo, viene contestata la mancanza, da parte delle autorità italiane, di notifica al Dipartimento Impresa a industria della Commissione, come previsto dalla direttiva Ue 2015/1535 (ex 98/34/CE) per tutte le norme di carattere tecnico relative a beni e servizi in circolazione in Europa.

Tali dispositivi e, in particolare, l'obbligo della loro applicazione sulle apparecchiature da gioco, sarebbero da considerarsi regole tecniche, secondo la segnalazione, ma nonostante tale assunto la disposizione non è stata mai notificata da AdM. Ciò potrebbe portare all'apertura di una eventuale procedura di infrazione proprio come accaduto, in un caso analogo, per il bollino Siae: bocciato da Bruxelles, con l'obbligo per lo Stato italiano di fare un passo indietro e notificarne la norma.

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