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Roma Amusement Show, Zaccaria (Fee): 'La partita più importante si gioca a livello locale'

10 ottobre 2019 - 08:52

La fiera dell'intrattenimento Roma Amusement Show, in programma fino a oggi 10 ottobre, mette al centro dell'attenzione le eccellenze del divertimento senza vincita in denaro.

Scritto da Michela Carboni
Roma Amusement Show, Zaccaria (Fee): 'La partita più importante si gioca a livello locale'

Nella cornice della Fiera di Roma, l'evento dedicato al mondo del puro intrattenimento in programma fino a oggi 10 ottobre, in contemporanea a Enada Roma (storica fiera del gioco di Sapar, organizzata da Ieg Italian Exhibition Group), Roma Amusement Show è stato uno vero spunto di riflessione per il settore.

Si tratta di un evento volto a valorizzare le novità e le eccellenze del divertimento senza vincita in denaro per tutte le età: famiglie, ragazzi, bambini e adulti; un mondo variegato e ampio che spazia dalle attrazioni più tradizionali (dalle giostrine ai gonfiabili dal flipper al biliardino) a quelle più avveniristiche come realtà virtuale, laser games, esports.
 
Quali sono state le novità per questa nuova edizione?
 
Lo abbiamo chiesto a Mauro Zaccaria, presidente del Consorzio Fee (Family Entertainment Expo), tra i promotori dell'evento.
 
“Il format del Ras è ormai definito e resta quello: è l’appuntamento che riunisce e mette in mostra il divertimento formato famiglia, quello del puro gioco senza vincita in denaro. La tappa di Roma è un momento di riflessione importante che prepara al Ras (Rimini Amusement Show) di marzo, una carica in più per un comparto che ha bisogno di compattarsi e riflettere”.
 
Per quanto riguarda il lato prodotto, quali sono state le maggiori novità?
“Come da consuetudine, l’appuntamento fieristico romano è la vetrina per il mercato invernale, a Roma si possono trovare le anticipazioni di tanti prodotti che verranno poi ripresentati a Rimini, già testati e operativi. In questa edizione autunnale di Ras sono state ancora protagoniste le ticket redemption che, nonostante il violento attacco pregiudiziale cui sono sottoposte, mantengono il loro successo nelle sale. Sono state particolarmente rappresentate, perché restano le più amate, quelle a tema 'carnival-luna park', che mettono in gioco le abilità fisiche: anelli, palle, e altro, piacciono trasversalmente a tutte le generazioni. Per quanto riguardo, nello specifico, Tecnoplay, l’attrazione di punta è stata, anche a Roma, il simulatore di guida Racecraft, che speriamo possa essere richiesto nella stagione invernale come lo è stato in quella estiva”.
 
Dal punto di vista dei contenuti, la fiera cosa ha proposto?
“Le nostre istanze sono sempre le stesse, chiare e semplici. Chiediamo di essere presi in considerazione per quello che siamo: il mondo del gioco senza vincita in denaro, quello che non crea ludopatia (gioco d'azzardo patologico, Ndr) e dipendenze e che non può sotto nessun profilo essere assimilato al gioco d’azzardo. Il nostro obiettivo è far passare questo messaggio a livello sociale e politico”.
 
A livello politico, che tipo di attenzione c'è stata per il settore dell'Amusement e per questo appuntamento?
“Chiediamo, né più né meno, l’attenzione che spetta a un comparto economico che rappresenta un indotto importante e una leva turistica da non sottovalutare. Non possiamo per demagogia e disattenzione essere accomunati a ciò che non siamo. Pertanto alla politica non possiamo che chiedere un dialogo serio e attento, libero da pregiudizi ideologici”.
 
Per quanto riguarda la ricerca dell'Università Roma Tre, quali dati si possono evidenziare?
“Siamo in attesa di nuovi risultati dello studio che l’Università di Roma Tre sta portando avanti sulle ticket redemption: stanno partendo i focus group e le interviste ai minori, fase delicata che sarà realizzata secondo i più restrittivi principi etici e professionali. Già però i primi esiti sono molto indicativi. La fase iniziale della ricerca esclude intanto l’esistenza di studi scientifici che mettano in relazione le attrazioni ticket redemption con qualsiasi tipo di ludopatia (gioco d'azzardo patologico, Ndr). Un verdetto del tutto significativo, che non può non essere tenuto presente da chi legifera a livello regionale e che crediamo abbia avuto un peso anche in quanto avvenuto in Veneto”.
 
L'attenzione sul settore a livello sociale sta cambiando? Quali sono le novità che vi aspettate dai prossimi Governi?
“Ancora c’è molto da fare per togliere dalle ticket redemption quell’aura di pericolosa negatività che è stata appiccicata loro addosso da campagne demagogiche. D’altronde è normale che si creino equivoci se vengono vietati ai minori di 18 anni giochi di abilità che tramite punti fanno vincere piccoli premi, meccanismo classico, del tutto analogo a quello utilizzato dai supermercati per fidelizzare i clienti. La gente che cosa deve pensare si nasconda dietro al cesto dove fare canestro? Al nuovo Governo chiediamo quello che chiedevamo al vecchio e che chiederemmo a qualsiasi altro: ascolto, attenzione e sguardo privo di pregiudizi ideologici. Tutto qui, ma non è poco”.
 
A livello locale qual è la situazione?
“È proprio a livello locale che si giocano le principali partite e stiamo ottenendo ascolto. È stato così nel Veneto, che ha finalmente legiferato distinguendo il gioco d’azzardo dal gioco senza vincita in denaro, speriamo possano ravvedersi anche in Emilia Romagna. Intanto il fatto che il divieto ai minorenni a livello comunale e provinciale non sia stato finora recepito ci ha consentito di superare la stagione estiva. Voglio leggerci un atteggiamento di buon senso… come lo avremmo spiegato alle tante famiglie che si divertono insieme nei nostri locali e ai turisti stranieri?”.

 

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