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Bacta: sale giochi in località balneari a rischio estinzione con Covid-19

19 marzo 2020 - 12:43

L'associazione britannica Bacta che rappresenta gli operatori del gioco terrestre sollecita al governo misure a tutela delle località balneari a causa dell'emergenza Covid-19.

Scritto da Vincenzo Giacometti
Bacta: sale giochi in località balneari a rischio estinzione con Covid-19

La gestione dell'emergenza per il contenimento dell'epidemia da Covid-19 e le conseguenze restrizioni adottate dai singoli governi nazionali rappresenta un rischio econome per le attività balneari che non potranno genererare entrate già durante il periodo pasquale – ritenuto essenziale dagli operatori – con il rischio ulteriore che la crisi possa anche trascinarsi oltre fino a compromettere l'intera stagione estiva. Per questa ragione l'associazione britannica Bacta, che rappresenta gli operatori dell'intrattenimento e del tempo libro, sollecita il governo britannico ad agire immediatamente per sostenere le attività stagionali e le sale da gioco che operano nelle località marittime e balneari.

Le sale giochi al mare generano direttamente 451 milioni di sterline di attività economica ogni anno secondo John White, Amministratore delegato di Bacta, con un movimento di affari che arriva oltre al miliardo di sterline se si tiene conto dell'indotto, garantendo oltre 27mila posti di lavoro, come riporta il sito InterGame. Dati che sono stati tratti dai contributi di Seaside Arcades al rapporto Cebr sull'economia britannica commissionato da Bacta nel 2019.

Molte aziende del settore sono i principali datori di lavoro all'interno di queste località che sono già state duramente colpite da investimenti insufficienti per molti anni, nonostante rappresentino dei moli e fronti marittimi che fanno parte del patrimonio nazionale britannico. “Sarebbe una tragedia se la tradizionale vacanza al mare andasse perduta per le generazioni future – spiega White – e abbiamo bisogno che il governo agisca ora e presti particolare attenzione ai nostri litorali”.
 
Jeremy Godden, amministratore delegato di Jimmy G's e Mr G's Amusements a Leysdown-On-Sea, nel Kent, ha dichiarato a InterGame: “Ci troviamo di fronte all'impossibilità di avere entrate nel periodo pasquale a causa delle necessarie misure di allontanamento sociale recentemente introdotte, un periodo che di solito equivale a circa il 15-20 percento delle entrate dell'intero anno. Abbiamo un disperato bisogno di sostegno per i costi dell'occupazione, o le aziende come la nostra dovranno fare licenziamenti nelle prossime settimane".
White aggiunge: “Apprezziamo le misure annunciate dal governo per aiutare molte aziende del Regno Unito, ma la nostra principale preoccupazione rimane la conservazione dei posti di lavoro all'interno delle sale giochi al mare. Le comunità marittime si affidano in particolare al settore dei divertimenti e alle relative attività di accoglienza come negozi di pesce e patatine e punti vendita al dettaglio. I nostri membri non saranno in grado di superare una completa perdita di reddito continuando a sostenere le loro comunità e le perdite di posti di lavoro stanno accadendo proprio ora. Si tratta di aiutare le singole persone a preservare il loro stato di occupazione e ad evitare di inondare il sistema previdenziale già sotto pressione. Consentirà inoltre alle aziende di mantenere i propri team ed essere pronti ad aiutare la ripresa economica quando la stabilità tornerà".
 
NON SOLO UK, GRAVE ANCHE L'ITALIA - Una situazione che non riguarda naturalmente soltanto il Regno Unito e che, anzi, si presenta in maniera ancora più significativa proprio in Italia, a causa della forte eplosione dell'epidemia e delle consenguenti misure, sempre più stringenti, adottate dal governo. Nonostante il nostro esecutivo abbia già varata un primo provvedimento di tutela delle imprese nel quale sono previste misure specifiche non soltanto per il comparto giochi ma anche e soprattutto per il turimo. Anche se il decreto noto sotto il nome di "cura Italia", è stato comunque presentato dal Consiglio dei Ministri come "decreto marzo", a indicare che sarà probabilmente soltanto il primo di una serie, come peraltro ribadito oggi anche dal vice ministro all'Economia Castelli. Ed è proprio quello che auspicano gli addetti ai lavori, per scongiurare la chiusura definitiva dei loro locali. E non soltanto nelle località balneari.

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