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Ferro (New Asgi): 'Urgono misure serie per evitare scomparsa dell'Amusement'

20 marzo 2020 - 08:24

Il presidente dell'associazione delle sale giochi italiane New Asgi commenta le misure adottate dal governo nel Cura Italia e lancia l'allarme: così si uccide un settore.

Scritto da Ac
Ferro (New Asgi): 'Urgono misure serie per evitare scomparsa dell'Amusement'

“Se non fossimo in un momento così grave mi verrebbe da pensare che si tratti di uno scherzo”. Potrebbero bastare queste parole per comprendere, in maniera chiara e sintetica, l'opinione del comparto del “puro” intrattenimento (il cosiddetto “Amusement") rispetto alle misure appena adottate dal governo italiano a tutela delle imprese e dell'economia nel decreto Cura Italia. A prendere posizione, in maniera chiara e netta, è il presidente di New Asgi – l'associazione che rappresenta le sale giochi italiane – Vanni Ferro, che pur sottolineando come il decreto sia ancora in fase di studio e analisi da parte degli esperti, per via della notevole complessità, non usa mezzi termini per descriverne la portata. “A prima vista mi sembra molto insufficiente e fornisce pochissime, per non dire nessuna, risposta alle imprese”, spiega. “Il governo non ha forse capito quali saranno le conseguenze economiche alla fine di questa pandemia. Speriamo che questo sia solo un primo decreto dettato dall'urgenza in attesa degli aiuti, magari anche europei, e di una analisi più profonda attenta della situazione, per poi passare a dei correttivi indispensabili se veramente vogliamo mantenere in vita l’economia italiana”.

Del resto, la crisi del settore dell'intrattenimento esisteva già prima del disastro generale causato dall'epidemia e ciò rende la situazione ancora più grave. “Riguardo al nostro settore l apolitica ha già dimostrato di non essere per nulla interessata ad aiutare le nostre attività. E oggi è ancora più evidente leggendo tra le righe del provvedimento Cura Italia: il decreto prevede lo slittamento del pagamento dell’Isi (Imposta sugli intrattenimenti, Ndr) e dell’Iva forfettaria di appena alcuni giorni, portandoli al 20 marzo. E questo, francamente, sembra quasi uno scherzo”.
Secondo il leader di New Asgi, l'unica speranza e nella possibilità di adottare ulteriori provvedimenti successivi: “Data l'attuale situazione italiana ed europea – spiega - l’unica previsione possibile è disastrosa, la domanda di tutti è: quando riusciremo ad aprire, quando la gente ritornerà a poter frequentare tranquillamente le nostre sale, quando torneranno i turisti stranieri e a queste domande sfortunatamente nessuno è in grado oggi di rispondere.
Ci auguriamo che tutto ciò possa finire al più presto e che si possa tornare a lavorare tranquillamente in termini sanitari, ma anche in termini legislativi. Perché anche in un momento come questo esigiamo che al più presto si faccia chiarezza legislativa a livello nazionale per il mondo dell’amusent, altrimenti il nostro settore, fatto di famiglie abituate al lavoro e ai sacrifici, superata l’emergenza sanitaria, sarà comunque destinato a 'morire' a causa di una normativa poco chiara e incompleta”.

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