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Fine 2020 amaro per il gaming europeo con lockdown generale

21 dicembre 2020 - 11:31

In tutta Europa si susseguono restrizioni e interruzioni dei giochi per un Natale senza divertimenti.

Scritto da Vincenzo Giacometti
Fine 2020 amaro per il gaming europeo con lockdown generale

E' un finale di stagione particolarmente magro quello con cui dovrà fare i conti (letteralmente) l'industria dei divertimenti in tutta Europa: ma lo sarà anche l'inizio del 2021, a causa dei vari lockdown che hanno fermato le attività di gioco in gran parte del Vecchio Continente. 

Il gioco, infatti, non è fermo soltanto in Italia (dove il gioco, come noto, sarà interdetto in tutte le attività retail fino - almeno - al prossimo 15 gennaio), con le restrizioni natalizie che si susseguono, di paese in paese.
La Polonia ha appena ordinato un blocco di quattro settimane a partire dal 28 dicembre, chiudendo tutti i luoghi di ospitalità e intrattenimento. Il Regno Unito è già oggi per lo più in blocco (di livello 3) in tutti e quattro i paesi che lo compongono, con il Galles che ha disposto addirittura un blocco completo che è iniziato sabato scorso, mentre alcune parti dell'Inghilterra sono ora in un nuovo lockdown di livello 4, con restrizioni extra, e la Scozia che entrerà in blocco completo dal 26 dicembre.
Nei Paesi Bassi e in Germania ci sono chiusure forzate fino a gennaio e il governo austriaco sta ordinando un terzo blocco dopo Natale. La Francia ha un coprifuoco dalle 20 alle 6 che verrà revocato per la vigilia di Natale ma non per quella di Capodanno.
La Grecia è chiusa fino al 7 gennaio e la Spagna ha un numero limitato di ritrovi per Natale con un tetto fissato al numero massimo di 10 persone, oltre ad avere già oggi il coprifuoco dalle 23 alle 6. Il Belgio ha allentato le regole per la vigilia e il giorno di Natale, ma le sale giochi rimangono comunque chiuse. L'ospitalità e l'intrattenimento nella Repubblica Ceca sono state chiuse la scorsa settimana; la Danimarca ha vietato la vendita di alcolici dopo le 22 fino al 3 gennaio, nonché bar, ristoranti e locali notturni. La Svezia è ancora oggi la più liberale ma ha tagliato comunque la capienza dei ristoranti con un massimo di quattro posti a tavola, aggiungendo un divieto di alcolici dopo le 20.

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