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Stati generali amusement, confronto aperto sul futuro del settore

05 luglio 2021 - 08:35

Oggi, 5 luglio, tornano gli Stati generali dell’amusement: operatori a confronto sugli 'effetti' delle nuove regole tecniche e l'interlocuzione con l'Agenzia dogane e monopoli.

Scritto da Fm
Stati generali amusement, confronto aperto sul futuro del settore

Promuovere il dialogo, interno ed esterno, come base per rilanciare l'amusement, il gioco senza vincita in denaro, uno dei settori più colpiti dal lockdown per il contenimento del Covid, e alle prese con i dubbi legati alla recente entrata in vigore delle regole tecniche per la produzione, l’importazione e la verifica degli apparecchi da intrattenimento comma 7. 

È questo l'obiettivo degli “Stati generali dell'amusement”, l'iniziativa lanciata da alcuni dei principali operatori del comparto, che, dopo l'esordio del 15 giugno scorso, si ripete oggi 5 luglio, dalle ore 17 con la partecipazione delle sue principali associazioni di rappresentanza, da Anbi -  Associazione nazionale bowling e intrattenimento ad Anesv - Associazione nazionale esercenti spettacoli viaggianti, da Confesercenti amusement a Consorzio Fee, senza dimenticare New Asgi e Sapar Service.

 

Un confronto, dicevamo, innanzitutto interno, quindi a “porte chiuse”, ma con una parte dei lavori aperta anche ai giornalisti, che dalle 18 potranno collegarsi in videoconferenza (attraverso questo link) per rivolgere domande sui tanti temi presenti sul tavolo.
 
Un'occasione preziosa per fare “il punto della situazione” e sciogliere alcuni dei nodi inerenti la riforma dell'amusement legata alle nuove regole tecniche. A cominciare dalle sorti delle ticket redemption comma 7 c bis con emissione di tagliandi, che non sono state normate, sebbene il loro numero si attesti fra le 80mila e le 100mila unità.
Altri dubbi riguardano il 'modico valore' - va capito se i 20 euro definiti dalle nuove regole sono con o senza Iva -, l'obbligo di rifare i nulla osta anche se ci sono già. Per non parlare del blocco totale delle vendite dal 1° giugno: non si possono vendere le macchine esistenti, e neppure quelle secondo le nuove norme, perché non sono ancora usciti i decreti sulle omologhe. Le ticket redemption non si possono né importare, né vendere, né installare.
Mentre gli apparecchi di puro intrattenimento attualmente in circolazione sono salvi e potranno continuare a operare, secondo il nuovo sistema di regole stabilito dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli per il comparto.
Come noto, inoltre, dal 1° gennaio 2022 non potranno più essere distribuiti giochi che non risultino conformi alle nuove regole e sarà necessario dichiarare l'esistenza e l'ubicazione degli apparecchi all'amministrazione. Con l'unica eccezione di alcune tipologie di giochi ritenuti più “a rischio” (in quanto presentano delle caratteristiche tecniche che potrebbero consentirne un utilizzo fraudolento), per i quali dovrà essere eseguita una verifica tecnica.
 
Fra le altre, interessanti novità introdotte dalle regole tecniche ci sono il nuovo contingentamento degli apparecchi senza vincita in denaro, che stabilisce il numero massimo di apparecchi da posizionare all'interno di ogni tipologia di locale autorizzato, in base alle caratteristiche dimensionali - superando anche il vincolo precedentemente imposto nei bar di ospitare almeno un apparecchio senza vincita in denaro accanto alle slot machine – e  la nascita di una “nuova” forma di licenza ex articolo 86 del Tulps, che apre le porte anche ad “esercizi dediti esclusivamente al gioco con apparecchi senza vincita in denaro”,  generando opportunità inesplorate. Come la possibilità di interconnettere a distanza le sale giochi e dare cosi vita ad una forma di intrattenimento condivisa anche “a distanza”, con l'organizzazione di gare tra giocatori che si trovano in città o addirittura Paesi diversi, sia per i videogame che per il flipper.
 
A dimostrare che oltre ai dubbi, legittimi, degli operatori, le nuove regole tecniche in vigore dal 1° giugno portano con sé anche delle opportunità. Tutte da verificare, ovviamente, ma sicuramente di cui tenere conto.
 
BERNARDI: "PRODUTTORI BLOCCATI E GESTORI VESSATI" - Sul tema interviene anche Eugenio Bernardi, consulente tecnico-giuridico esperto di tecnologie applicate all’intrattenimento. “Sembra che ci sarà una certa 'tolleranza' da parte dell'Agenzia dogane e monopoli nei controlli sull'applicazione delle nuove regole tecniche fino alla fine del 2021, ma è da vedere se le forze dell'ordine seguiranno la stessa politica.
Sono molto scettico a riguardo: fra determina, decreto e circolare Adm non ha saputo ben interpretare lo spirito della legge di riforma dell'amusement, sarebbe stato meglio prevedere una sanatoria almeno fino alla fine dell'anno.
È intollerabile che per far emergere dal limbo di questi 18 anni le ticket redemption siano stati colpiti i flipper ed i calcetti ed altre tipologie di giochi innocui, cosi come i videogiochi che hanno i record, le classifiche: li hanno tutti, e tutti saranno costretti a riomologare gli apparecchi.
Inoltre, sono stati bloccati i produttori, perché non c'è ancora una circolare su 'come' certificare. Magari hanno ricevuto adesso delle macchine ordinate mesi fa, ed ora magari non le posso vendere perché non sono chiare le regole.
In più, non è possibile che si possano certificare dei giochi meccanici e metterli nelle sale ma non nei locali pubblici; è una differenza che espone l'Amministrazione al rischio di ricorsi nei tribunali per disparità di trattamento su un gioco e ne discrimina solo la tipologia di location avendo entrambe l'art. 86 del Tulps.
Infine, per quanto riguarda i prodotti che oggi non hanno più un produttore, perché nel frattempo è fallito o ha deciso di chiudere, ritengo non praticabile (stante quanto scritto nel Decreto 18 maggio e la Determina 1 giugno) l'idea di far diventare produttore un gestore noleggiatore costringendolo a pagare l'iscrizione al futuro registro spendendo 2500 euro e poi anche a pagarsi le varie omologhe previste per i giochi che ha nel proprio parco apparecchi.
Non è stata fatta chiarezza anche su altri punti controversi come il sottomettere a nulla osta tutti gli Am che avevano un certificato di uso e non come per i comma 7 a) e c) che il Noè era certificato di detenzione e per non pagare la l'Isi andavano restituito temporaneamente ad Adm ogni fine anno. Le due tipologie erano gestite da due decreti diversi".
 
Non resta che aspettare le 18 per conoscere gli ultimi sviluppi, e soprattutto sapere a che punto è il confronto con l'Agenzia delle dogane e dei monopoli. Decisivo per il futuro del settore e dei suoi operatori.
 

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