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Omologhe comma 7, operatori: 'Dialogo su tempi e parco macchine'

22 ottobre 2021 - 11:17

Il 26 ottobre è previsto un incontro fra Adm e gli enti di certificazione, gli operatori del comma 7 chiedono confronto sui tempi e lanciano le loro proposte.

Scritto da Fm
Omologhe comma 7, operatori: 'Dialogo su tempi e parco macchine'

"Problemi di interpretazione delle norme fra decreto, determina e linee guida".

Dovrebbero essere questi, secondo le indiscrezioni raccolte da GiocoNews.it, i temi all'ordine del giorno dell'incontro previsto per il 26 ottobre fra i rappresentanti dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli e quelli degli enti di omologa, per dipanare – si spera una volta per tutte – il nodo delle nuove regole per l'amusement, alle prese con l'adeguamento alla nuova disciplina del gioco senza vincita in denaro, che prevede la verifica tecnica di conformità per il rilascio dei titoli autorizzatori, con la presentazione telematica delle richieste e delle autocertificazioni previste a seconda del tipo di apparecchi a partire dal 15 o dal 25 ottobre. Visto che dal 1° gennaio 2022 potranno essere installati solo apparecchi dotati di nulla osta ottenuto a seguito di verifica tecnica di conformità o mediante autocertificazione.

 

Tempi ritenuti troppo stretti dagli operatori del comparto degli apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro, che attendono a loro volta di essere convocati da Adm, proprio per avere un confronto sulla certificazione, chiesto ormai un paio di settimane fa attraverso gli Stati generali dell'amusement, importante strumento di dialogo fra le varie anime del comparto inaugurato lo scorsa estate. Con partecipate riunioni periodiche online, la prossima delle quali è in programma il 26 ottobre
 
In attesa di chiarimenti gli operatori continuano a fare il proprio dovere per adeguarsi alle nuove norme, portando avanti a spron battuto il censimento delle macchine, visto che tutti gli apparecchi ex elettromeccanici, entro il prossimo 31 dicembre 2021, dovranno essere sottoposti ad omologazione per ottenere il rilascio dei nulla osta. E inoltre dovranno essere omologati anche gli apparecchi comma 7 con titoli rilasciati ante 2003 ed alcune tipologie di comma 7/c.
 
A commentare l'empasse e a sperare in una celere risoluzione, con la tutela degli investimenti fatti fin qui, sono i rappresentanti di alcune delle associazioni di settore.
"L'auspicio e che presto siano sentite tutte le parti. Siamo molto preoccupati, ma stiamo seguendo le norme pedissequamente, e recuperando tutta la documentazione, ma emergono diverse criticità.
Va capito 'come' fare e stiamo raccogliendo diversi quesiti che porremo ad Adm, dopo che avrà parlato con gli enti di omologa", afferma Vanni Ferro di New Asgi.
"Il problema maggiore è costituito dalla tempistica, che non è realizzabile così com'è. Ce lo dicono anche gli enti di certificazione. Tanto che al momento non è stato rilasciato neppure un nulla osta.
Ora bisogna capire come si proseguirà, ma temo che dovremo buttare molta parte del parco macchine attuale. Per questo, puntiamo all'apertura di un tavolo di confronto, nel quale rappresentare le difficoltà che stiamo attraversando.
Va bene rinnovare il 5 percento del parco macchine, ma si ventila oltre il 30 percento, e servirebbero anni, senza considerare le centinaia di migliaia di euro che ogni sala giochi dovrebbe buttare al vento".
 
Un problema non di poco conto, su cui svolge alcune considerazioni anche Paolo Dalla Pria, presidente della Sapar Service. "Abbiamo avuto alcune rassicurazioni di Adm sulla convocazione degli operatori per la prossima settimana, e quindi spero che prevalga il buon senso, che si persegua il dialogo, visto che con questo abbiamo sempre ottenuto qualcosa.
L'importante è che ci facciano lavorare. Non possiamo buttare via degli apparecchi comprati un anno fa con un ammortamento di quattro anni.
Proponiamo che ci diano almeno 5 anni di tempo, ed un 20 percento all'anno di apparecchi da omologare o eliminare, oppure 4 anni e il 25 percento.
Sarebbe paradossale aver appena riaperto dopo mesi di lockdown e dover richiudere a gennaio.
In attesa di novità, facciamo le autocertificazioni richieste e andiamo avanti. Credo che con le cause nei tribunali non si ottenga niente".
 
 

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