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Dl Balduzzi e Asl, Sts: “Ludopatia, no agli allarmismi ingiustificati!”

08 gennaio 2013 - 09:47

Dal primo gennaio sono in vigore le disposizioni del decreto Balduzzi volte a contrastare la ludopatia. Ad oggi, la quasi totalità delle Asl ha predisposto i materiali informativi richiesti dalla normativa, mettendoli a disposizione degli esercenti attraverso i rispettivi siti internet.

Scritto da Mc

“Materiali che i nostri associati – afferma il sindacato Totoricevitori Sportivi Sts - possono tutt’ora reperire anche presso gli uffici provinciali Sts – Fit unitamente al modello di avviso da affiggere sulle newslot. Ferma restando l’adesione convinta alla ratio del provvedimento, il nostro Sindacato non può non stigmatizzare i toni spesso sovrabbondanti con i quali le Asl hanno descritto il gioco e il suo (eventuale) processo degenerativo. Dire che giocare quasi tutti i giorni è un comportamento a rischio ci sembra francamente eccessivo. Altrettanto eccessivo (e ingiusto) ci sembra l’includere il gioco del lotto nel novero dei giochi d’azzardo, ponendolo sullo stesso piano del poker online e delle vlt.

Quando domani il tranquillo signore che da sempre gioca al lotto o al Superenalotto si troverà a fare uno dei tanti test di autovalutazione predisposti dalle Asl, potrebbe scoprire di essere già quasi un ludopate. In molti di questi test, infatti, rispondere positivamente anche soltanto a una delle domande poste (tra cui “giochi quasi tutti i giorni?” o “ti senti spesso nervoso?” porta inevitabilmente al seguente risultato: “potresti avere dei problemi con il gioco: rivolgiti al centro di assistenza più vicino a te”. Ciò posto, la maggior parte dei nostri clienti gioca quasi tutti i giorni e – di tanto in tanto – può mostrare segni di nervosismo, ma non abbiamo mai riscontrato lo scoppio, tra loro, di alcuna epidemia! Insomma, nel convincimento che è meglio prevenire che curare, è giusto mettere in guardia dai rischi potenziali derivanti dal gioco, ma non si deve neanche drammatizzare troppo: l’allarmismo che ne deriva, infatti, può essere più dannoso del male che si vuole combattere”.

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