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Chemin de fer, insidie e fascino di un grande classico dei casinò

03 settembre 2022 - 07:38

Ecco la disamina dell'analista Mauro Natta su tutti gli aspetti legati alla gestione di uno tra i giochi più classici dei casinò, lo chemin de fer.

Scritto da Mauro Natta
Chemin de fer, insidie e fascino di un grande classico dei casinò

I giocatori online difficilmente se lo chiedono, ma se frequentano le case da gioco, molti di questi prediligono i giochi di casinò e, se dal vivo, ancora meglio; forse si sono già posti il quesito sull’argomento che segue e non una sola volta. Tra i giochi da casinò troviamo il black jack, il punto banco, la roulette e il baccarat. Se ne potrebbero trovare altri ma sempre e comunque nel campo dei giochi di contropartita dove si è “avversari” della casa. Non potremo, invece, al momento e credo mai, trovare un gioco di circolo come lo chemin de fer dove la casa ha una percentuale (cagnotte) sul banco vincente. Credo sia sufficiente consultare gli articoli nei quali si parla di gioco online per vedere in che consiste l’utile del gestore: la differenza tra giocato e pagato per le vincite.

Qualche gestore di case da gioco ritiene, forse riteneva, che l’avvento del punto banco poteva sostituire lo chemin de fer. Il primo aveva due vantaggi sul secondo; uno che il personale era già pronto o quasi, l’altro che per montare un tavolo non era indispensabile seguire la regola in vigore per lo chemin de fer (minimo nei posti occupati). Ciò che avrebbe, e forse ha, influito sulla scelta produttiva è il molto probabile minor ricorso alla concessione di credito, il che rappresenta pur sempre un rischio di impresa perdurando la validità dell’art. 1933 del codice civile per quanto riguarda i debiti di gioco considerati obbligazioni naturali.

Ma se proviamo a monitorare i ricavi derivanti dallo chemin relativamente al casinò di Venezia, penso a Ca’ Venramin e, per quanto mi risulta, recentemente, a Saint Vincent, possiamo verificare che lo chemin de fer ha una forza attrattiva per giocatori amanti della particolare sfida l’uno contro un altro (banchiere e punta) e non contro la casa. Può essere che nell’intervallo quando si fanno le carte e c’è in funzione un solo tavolo il giocatore di chemin faccia qualche puntata in altri giochi. La cui pericolosità è rappresentata dalle puntare alte sulle chances semplici alla roulette o al trente et quarante se c’è (una sola puntata, se vincente rimane l’unica).

E ora la vera difficoltà per una gestione che, forse ha abbandonato l’idea di aprire lo chemin o ritiene preferenziale il punto banco: il reparto per tornare allo chemin de fer in modo continuativo, magari solo nei fine settimana.
Ma una squadra che possa condurre convenientemente, con professionalità e autorevolezza la partita allo chemin non è facile comporla, specialmente ora che qualche casinò pare abbia dimenticato questo gioco che ai miei tempi veniva indicato come il fiore all’occhiello della casa da gioco. Professionalità di tutti i componenti e autorevolezza del commissario in primis.

Rammento che un tempo, quando ancora lavoravo e la situazione economica e finanziaria era migliore e più diffusa, le case da gioco organizzavano i gala con le gare di chemin de fer; mi pare, ma non posso giurarlo, a turno una ogni settimana al mese.
Precedentemente accennavo al casino di Saint Vincent, eccovi la motivazione. Proprio in questi giorni su gioconews casinò.it ho letto i risultati del mese di agosto 2022 ed il confronto con quelli dell’anno precedente.

Premesso che trattasi di un mese qualificabile tra quelli appartenenti al periodo delle vacche grasse, non si può negare che un incremento del 24,4 percento, per di più ripartito come di seguito.
Totale 5.509.509, slot 2.956.315 il 52,70 percento e giochi da tavolo 2.653.194, il 47,30 percento. Tra le altre osservazioni pare potersi notare un miglioramento della qualità.
Ma se scendiamo nel dettaglio troviamo che lo chemin de fer ha registrato un deciso miglioramento del 145,53 percento ed aggiungo, a conferma della impressione precedente, che i giochi da tavolo evidenziano il 45,37 percento in più contro un 10,16 nello stesso segno per le slot.

Gli incrementi non si fermano allo chemin, possiamo notarne uno dell’ 87,86 percento nel punto banco. Ora avanzo una supposizione: si può pensare ad una duplice combinazione, o che i tavoli non potevano accogliere tutti i prenotati allo chemin o che gli sconfitti dagli altri giocatori abbiano provato a rifarsi, alcuni senza successo, col punto banco. Lascio le supposizioni o i può darsi, una constatazione mi pare possibile e, oserei dire, doverosa: il ritorno dello chemin coincide col ritorno della qualità. Forse si potrebbe sperare in un ritorno della roulette francese tradizionale fatta salva la sufficienza non solo numerica del personale addetto al gioco.

Mi permetto, in chiusura, un richiamo alla qualità dei servizi che credo non sia stata deficitaria e che da sempre ritengo convintamente il tramite per avere frequentazioni e gioco di qualità. Spero vivamente di trovare altre situazioni simili.

 

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