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Decreto Sanità, Razzante (Aira): "La ludopatia un falso problema"

28 agosto 2012 - 16:09

“La distanza minima delle sale giochi dalle scuole non risolve i veri problemi che stanno ruotando intorno al comparto del divertimento, soprattutto quelli relativi all’infiltrazione mafiosa. E' la posizione di Ranieri Razzante, presidente dell’Aira, Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio e Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia, a proposito delle misure previste dal Governo nel c.d. Decreto Sanità, che sta per andare al Consiglio dei Ministri. Collocare un punto di gioco vicino o lontano da una scuola non impedisce ai ragazzi di andare a giocare; piuttosto bisogna inasprire le sanzioni per chi consente ai minori di diciotto anni di avvicinarsi al gioco d’azzardo”, aggiunge.

Scritto da Sara

“Inoltre - riprende Razzante - oggi il boom del gioco illecito è realizzato attraverso i giochi online, sempre più difficili da controllare, anche perché non prevedono la presenza fisica del giocatore in una sala pubblica”.

Il professor Razzante, che è anche Docente di Legislazione Antiriciclaggio all’Università di Bologna, è tornato sul concetto di Ludopatia. “La Ludopatia non può essere considerata una malattia rara meritevole di agevolazioni sanitarie particolari.

Come ho già avuto modo di affermare, rifiuto l’idea che la disponibilità di varie forme di gioco da parte dei concessionari abilitati conduca necessariamente ad ammalarsi di dipendenza da una o l'altra di queste. Sarebbe come dire che la libertà e l’offerta variegata di marche di sigarette porti automaticamente a creare dipendenza da fumo.

Chi non vuole non fuma, chi non vuole e non può non gioca. Ricordo infine che giocare in agenzie dove tutto è consentito, soprattutto i prestiti a chi perde, alimenta il bilancio della criminalità organizzata”.

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