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Marcotti (Sgi): "Su gioco problematico serve tavolo di confronto"

25 marzo 2013 - 17:00

“Crediamo si debba trovare un tavolo di confronto sul gioco problematico con chi si occupa di questo tema. Se vogliamo aiutare il soggetto debole, la strada giusta non è limitare l’offerta di gioco legale. Il problema esisterebbe anche se ci fosse un solo giocatore patologico. Bisogna essere consapevoli del prodotto che stiamo vendendo”. Interviene così Italo Marcotti, vicepresidente di Sistema Gioco Italia, al convegno ‘L’azzardo non è un gioco’, in corso oggi in Campidoglio a Roma. “Il mercato è cresciuto in maniera esponenziale - ha proseguito Marcotti - grazie al lavoro di imprenditori che hanno seguito le regole dettate dal Parlamento.

Scritto da Redazione

Il decreto Balduzzi, così come ipotizzato inizialmente, con la distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili, avrebbe di fatto eliminato l’offerta di gioco legale in Italia. Siamo favorevoli alla partecipazione dei Comuni, ma non confondiamo il gioco legale con il gioco illegale: le infiltrazioni criminali ci sono in qualsiasi settore florido. Il problema sono i controlli e l’ assenza di norme di carattere europeo e internazionale per prevenire le dipendenze”. Marcotti, come rende noto Agipronews, ha concluso affermando che “sulle dipendenze non esistono dati certi, lo ha scritto nel suo rapporto anche il Dipartimento delle Politiche antidroga della presidenza del Consiglio. Stiamo cercando di ottenere dati più accurati sul fenomeno e siamo in contatto con il Mef per studiare nuove forme meno aggressive per il giocatore che garantiscano comunque il gettito erariale. Proibendo non si ottiene nulla, informando sì”.

Paolo Voltaggio, capogruppo di Identità cristiana per Roma nell’Assemblea capitolina che ha organizzato il convegno sottolinea: “Non si vuole demonizzare il gioco, ma semplicemente affrontare il problema della dipendenza: si tratta di un punto di partenza per aprire un dibattito”.

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