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Primoconsumo: 'No agli spot sul gioco durante i Mondiali, sì ad un tavolo di confronto'

19 giugno 2014 - 07:44

  La Rai si appresta a vietare le pubblicità sul gioco d’azzardo ma al contempo durante la partita Italia Inghiterra manda spot sul gioco.

Scritto da Ca
Primoconsumo: 'No agli spot sul gioco durante i Mondiali, sì ad un tavolo di confronto'

Evidente che l’industria del gioco controllata dalloSstato non riesce a proporre soluzioni di efficace educazione al consumo”. E' l'attacco dell'associazione Primoconsumo alla televisione di Stato per la comparsa di alcuni spot sul gambling durante la prima partita degli Azzurri al Mondiale brasiliano. Protesta che segue quella di ieri del Partito Democratico quando alcuni deputati chiedevano che la Rai non trasmettesse questo tipo di pubblicità durante le partite dei Mondiali. La commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi ha formulato parere sullo”schema di contratto di servizio tra il ministero dello sviluppo economico e la rai-radiotelevisione italiana spa per il triennio 2013-2015”, ha espresso ”parere favorevole” sullo schema di contratto, ma con alcune condizioni. “Tra queste c’è anche la richiesta di vietare gli spot sul gioco sulle emittenti Rai – prosegue l'associazione di consumatori - nuove norme e divieti in materia di pubblicità sui giochi, tra l’altro, dovrebbero essere introdotte con i decreti delegati della delega fiscale, anche grazie all’approvazione dell’emendamento Nencini, che espressamente chiese questo tipo di divieto e ancor di più lo fa nella proposta di legge che deve essere calendarizzata in senato con n. 1338 adesso, dopo la partita della nazionale, deputati della maggioranza si sperticano in interrogazioni sulla nefandezza della pubblicità dell’azzardo durante la partita ai mondiali di calcio”.

 

Il presidente di Primoconsumo Marco Polizzi a dieci anni dall’avvento del gioco controllato dallo Stato “boccia l’Aams per la banalità della campagna “gioco responsabile”, l’assenza di un luogo di elaborazione di una politica industriale ha esacerbato le posizioni di quanti hanno interessi sulla materia”. L’avvocato Polizzi dal proprio osservatorio consumeristico del primo centro di ascolto nazionale “Game over – la dipendenza dal gioco non è un gioco” si associa alla richiesta della fondazione Unigioco per la costituzione di un tavolo a cui prendano parte non solo l’industria del gioco, compreso Aams, ma sopra tutto le associazioni dei cittadini e “con queste si dia vita ad un organismo che sovraintenda la tutela dei soggetti più deboli e gli aspetti industriali del settore le cui dimensioni, in termini di aziende e operatori, occupano molte centinaia di migliaia di addetti”, conclude Polizzi.  

 

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