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Bolzano: Novomatic 'Diffondere valori positivi del gioco e avviare confronto'

18 novembre 2015 - 16:08

Novomatic presenta a Bolzano il libro ‘Chi Non Gioca è Malato’ e punta a diffondere i valori sani del gioco.  

Scritto da Redazione
Bolzano: Novomatic 'Diffondere valori positivi del gioco e avviare confronto'

“Il gioco ci accompagna lungo tutto il nostro percorso di vita. E provare a diffondere i valori positivi e impegnarci a contrastare i fenomeni più preoccupanti”. È quanto sottolinea Matteo Marini, amministratore delegato di Admiral Gaming Network in occasione della presentazione da parte di Novomatic de volume ‘Chi Non Gioca è Malato’, all’Hotel Laurin di Bolzano.

 

“Ho letto il libro del prof. Bolz in uno dei miei viaggi da Vienna all’Italia – spiega Franco Rota, presidente di Novomatic Italia – e mi ha colpito il partire dalla posizione opposta rispetto al dibattito sul gioco nel nostro Paese. Un volume capace di riassumere una serie di aspetti che negli ultimi anni di “caccia all’azzardo” sono troppo spesso dimenticati. Mi riferisco al valore educativo individuale nell’apprendimento; all’importanza evolutiva e alla scelta del gioco con vincita in denaro come divertimento controllato e legale, senza tralasciarne gli importanti risvolti economici ed industriali”.

Massimo Ruta, amministratore delegato del Gruppo Novomatic in Italia, aggiunge: “Sponsorizziamo questo tipo di incontri, e siamo particolarmente contenti del dibattito qui a Bolzano, perché siamo convinti siano il vero antidoto contro le strumentalizzazioni che come mondo del gioco viviamo. Il tono, le informazioni veicolate oggi sono reali e corrette e riconoscono sia il valore del nostro mondo che la necessità di avviare un confronto con gli attori coinvolti sul territorio per superare le criticità”.

Nada Starcevic, filosofa ed esperta terapeuta di dipendenze, sottolinea da parte sua: “Tutte le forme di dipendenza si fondano sullo stesso bisogno innato dell’individuo , cioè quello di sfuggire da qualcosa. Il fenomeno lo abbiamo vissuto e curato in questi anni con l’alcoolismo, che è di gran lunga la dipendenza più diffusa. Se poi parliamo di misure, non possiamo che concentrarci sui bambini: sulla loro educazione; educare per prevenire le dipendenze fin dalla primissima infanzia. Il gioco è uno modo impareggiabile di insegnare al bambino che esiste la fortuna e si può intervenire sui giocatori riportandoli a quel momento di apprendimento”. Si gioca alla ricerca del piacere, quindi privando l’uomo di questo bisogno innato, si rifugerà in un’altra dipendenza”.

In conclusione la parola è passata a Norbert Bolz, autore del libro, il quale afferma: “Tante dipendenze vengono accettate dalla cultura diffusa. Basti pensare al fumo in primis, che è stato anche un fenomeno di moda. Oggi lo è lo shopping. Il gioco ha in sé il valore del rispetto di regole certe e condivise che è uno dei valori più forti e più aggreganti che esistono. E’ quello che lo lega alla vita di tutti i giorni di ogni essere umano. Per questo ogni singolo giocatore accetta e condivide le regole. Perché il gioco fornisce una fuga verso il paradiso, verso il bisogno di vincere che ogni individuo manifesta e che non è solo del gioco d’azzardo. Puntare ad esempio è un incentivo a prendere sul serio il gioco. Per questo il proibizionismo nel gioco fallisce come in tutti gli altri tentativi. Nel mondo dei giochi di fortuna ad esempio non esistono differenze di genere”.

 

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