skin

Paolo Crepet: 'La ludopatia non è la sola emergenza in Italia'

27 novembre 2015 - 15:54

Lo psicologo Paolo Crepet intervenuto nel corso del convegno di Farogames e Jolly Videogiochi di Brescia, 'Gioco Legale: parliamone a carte scoperte'.   

Scritto da Vg
Paolo Crepet: 'La ludopatia non è la sola emergenza in Italia'

 

 

Brescia - “La ludopatia rientra in uno scenario di dipendenze più ampio e complesso, di cui le slot sono, inoltre, una piccola parte del problema. Non esistono dipendenti solo da gioco, sono quasi tutte persone multiproblematiche e pluridipendenti a base ossessiva-compulsiva, poiché questo è il fattore favorente delle dipendenze in generale”.

E' intervenuto così Paolo Crepet, noto psichiatra e sociologo italiano, nel corso del convegno 'Gioco legale: parliamone a carte scoperte', organizzato da Farogames, Jolly Videogiochi e con il patrocinio della Sapar.
Secondo Crepet “la ludopatia non nasce da sé, ma è una dipendenza derivata da altre problematiche latenti o manifeste. Oggi poco più di 12.000 giocatori (di qualunque gioco) si rivolgono ai servizi di assistenza e di cura della ludopatia, un gruppo eterogeneo nel quale il giocatore di slot ha caratteristiche specifiche”.
Pertanto anche la corretta assistenza deve tenere in considerazione particolari aspetti della personalità e del rispetto della privacy del giocatore: “Per esempio l'imprenditore 40-45enne difficilmente si recherà in una comunità terapeutica con il rischio di essere riconosciuto”.
La ludopatia non è un'emergenza in Italia: “Non è la prima dipendenza nel nostro Paese, non riguarda i ragazzini: questi ultimi infatti qualora sviluppino ludopatia, lo fanno attraverso il gioco online dallo smartphone (questo è un problema dei genitori in quanto finanziano il dispositivo, non dello Stato). Ci sono molte cose da fare - prosegue Crepet - ma fra queste l'ultima è gridare "al lupo al lupo". Si pensi piuttosto ad una maggiore razionalità, concretezza e oculatezza nell'allocazione delle risorse dello Stato per affrontare il fenomeno con la massima concertazione delle parti”.

 

Articoli correlati