skin

Ndrangheta, 68 arresti: 'Interessi in gioco e scommesse'

15 maggio 2017 - 07:30

Ci sono anche gioco e scommesse fra gli interessi della cosca di 'Ndrangheta Arena, 68 gli arresti operati da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza.

Scritto da Redazione
Ndrangheta, 68 arresti: 'Interessi in gioco e scommesse'

 

"Ingenti interessi nelle attività legate al gioco ed alle scommesse" e nella "gestione del centro di accoglienza per migranti di Isola Capo Rizzuto".


Questi i risultati delle indagini di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, che hanno portato all'arresto di 68 persone, destinatarie di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Catanzaro a carico di altrettante persone accusate di associazione di tipo mafioso, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale, tutti aggravati dalla modalità mafiose.

I provvedimenti, disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia guidata dal Procuratore
Capo Dott. Nicola Gratteri, a seguito di indagini coordinate dal Proc. Agg. Dott. Vincenzo
Luberto, hanno smantellato la cosca di ‘ndrangheta facente capo alla famiglia Arena – al centro di articolati traffici delittuosi nelle provincie di Catanzaro e Crotone.
La cosca operava secondo le tradizionali dinamiche criminali legate alle estorsioni,
capillarmente esercitate sul territorio catanzarese e su quello crotonese. 
POSIZIONE DOMINANTE - L´inchiesta - si legge in un comunicato della Polizia di Stato - "ha permesso di provare che la potente famiglia di `ndrangheta ha acquisito e mantenuto, avvalendosi del potere di intimidazione, una 'posizione dominante', nel settore della raccolta delle scommesse online e del noleggio degli apparecchi da intrattenimento, nella città di Crotone e nel suo hinterland, conseguendo enormi profitti attraverso l´alterazione degli equilibri concorrenziali che ha determinato la concentrazione della raccolta del gioco nelle mani del crimine organizzato, precludendo l'accesso ad altri operatori commerciali".

L'APPOGGIO DI UNA SOCIETA' MALTESE - L'indagine delle Fiamme Gialle ha accertato che una società bookmaker maltese, "attiva nel settore delle scommesse, operativa in Italia con oltre 500 agenzie e ramificata in tutto il mondo, ha messo a disposizione i propri circuiti di gioco online , ad una società operante nella provincia di Crotone ed espressione commerciale della cosca Arena, determinando volumi di fatturato, sottratti al fisco, per decine di milioni di euro".

CON L'USO DELLA FORZA -  Le indagini espletate dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Crotone hanno permesso di "appurare che la cosca Arena ha sancito un 'accordo trasversale' con i referenti apicali di altre fazioni criminali, diretto al controllo totale del settore economico del gaming con il fine di precludere, ad altri competitor commerciali, la possibilità di operare nel medesimo comparto. Infatti, in forza di un accordo concluso da Pasquale Arena, con i pluripregiudicati referenti delle fazioni crotonesi di ‘ndrangheta in cambio di una percentuale prefissata, calcolata sul volume del gioco raccolto, hanno collaborato con la cosca Arena, per  l’acquisizione e la gestione di agenzie di gioco, ottenute con la forza di intimidazione derivante dalla fama criminale del sodalizio.  Tali accordi hanno determinato l’instaurazione di un oligopolio criminale che ha, irrimediabilmente, alterato gli equilibri concorrenziali del mercato,  sottoponendolo, ad una rigida gestione delinquenziale. Inoltre, le indagini finanziarie espletate e l’approfondimento delle operazioni sospette condotte dai Finanzieri con i poteri della polizia valutaria hanno  evidenziato un intricato intreccio delinquenziale architettato dalla criminalità organizzata, nel settore del gaming, che ha determinato movimentazioni finanziarie per decine di milioni di euro, producendo un profitto netto, per la cosca di ‘ndrangheta Arena, di 1.300.000 euro, in un lasso temporale compreso tra luglio 2013 e febbraio 2015", si legge nella nota diramata dalle forze dell'ordine.


SEQUESTRI PER 12 MILION DI EURO - Le attività svolte dai Finanzieri della Compagnia di Crotone hanno portato "all’emissione di 10 dei provvedimenti di fermo di indiziato di delitto complessivamente eseguiti ed al sequestro penale dei seguenti beni, pertinenziali ai reati contestati, in quanto strumentali al compimento degli stessi o corpo del reato: un complesso aziendale, operante nel settore dei giochi e delle scommesse; due autovetture di lusso; un bar; quattro beni immobili, fabbricati, a Crotone.
Contestualmente alle indagini esperite i Finanzieri hanno provveduto a sviluppare approfonditi accertamenti di natura patrimoniale, al fine di riscontrare
accumulazioni di beni di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, sintomatici dell’utilizzo di risorse finanziarie illecite riconducibili ai reati contestati. L’esito degli stessi ha permesso di individuare un ingente patrimonio finanziario ed immobiliare sottoposto a sequestro preventivo, in ottica di confisca, di dodici beni immobili, fabbricati a Crotone, Isola di capo Rizzuto (Kr) e Castelnovo Ne’ monti (Reggio Emilia); sei autovetture; quattro motocicli; venti polizze assicurative sulla vita; sette conti di gioco; molteplici quote societarie relative ad imprese attive in Crotone ed Isola di Capo Rizzuto ed operanti nel settore dei giochi e delle scommesse, dei servizi informatici, delle assicurazioni e dei servizi di pulizie; oltre 50 conti correnti; oltre 50 conti deposito e risparmio numerose cassette di sicurezza.
L’ingente mole di beni finanziari e patrimoniali sequestrati dai Finanzieri ammonta ad un valore complessivo pari a 12 milioni di euro", conclude la nota.

 

Articoli correlati